1042 (menzione carattere generale)
la pergamena del giugno 1042 è il più antico documento pervenutoci dell'antica Pieve dell'Angelo di Solofra; è attualmente conservata nell'archivio diocesano di Salerno Descrizione La Collegiata di San Michele Arcangelo di Solofra può essere considerata come uno dei principali documenti architettonici ed artistici del Seicento e del Settecento presenti non solo nel territorio Irpino, ma anche dell'intera Campania. La sua fondazione risale ad un'epoca imprecisata, probabilmente ad una chiesa precedente di età medievale come sembrerebbe lasciare intendere non solo la configurazione triabsidata ma anche la collocazione a ridosso del dirupo determinato dallo sviluppo morfologico del suolo. Da un punto di vista documentario si ha conoscenza di una chiesa dell'Angelo già nel. 1042. La storia moderna invece, ha inizio nel 1522 quando furono avviati i lavori per la costruzione di un nuovo complesso architettonico che portò alla Bolla di fondazione della Collegiata nel 1526. La Bolla Apostolica del papa Clemente VXI intervenne in data 29 Luglio 1529. I lavori fra ripensamenti ed adeguamenti devono essere andati avanti per quasi un secolo e possono essere considerati conclusi nel 1614, la data che si legge in facciata dove spicca orgogliosamente la scritta della comunità UNIVERSITAS A.D. 1614. Ovviamente a questa data la spazialità interna si può considerare completata e definitiva. Alla configurazione cinquecentesca fanno riferimento anche i locali ipogei già esistenti prima della metà del secolo XVI come dimostrato da una dipinto murale raffigurante il Compianto su Cristo morto. Intorno alla metà del secolo va collocata la sacrestia, a cui si accede dalla porta sulla destra del transetto. La sua cronologia viene definita dall'affresco raffigurante la "Crocifissione con i dolenti" emersa durante i restauri successivi al terremoto del 1980. Dal vano si accede, dall'interno, al vicino complesso di Santa Chiara, anch'esso di fondazione cinquecentesca. Contestualmente all'opera di abbellimento è andata avanti anche quella di ampliamento degli spazi. Ai primi anni quaranta del Seicento, infatti, risale l'edificazione del Cappellone di San Giuseppe o del Monte dei Morti, un corpo di fabbrica collegato alla navata sinistra con accesso dall'interno della Collegiata, la cui lunghezza si misura su quella del campanile. Parallelamente, in continuità con il transetto, e stato costruito un altro corpo di fabbrica sempre sul lato sinistro, una nuova cappella, a cui si sono aggiunti in successione altre costruzioni che definiscono l'attuale sacrestia e casa Canonica. Nel 1685 l'edificio venne consacrato a Basilica da Vincenzo Maria Orsini, Arcivescovo di Siponto e successivamente Papa Benedetto XIII, discendente diretto del casato feudatario di Solofra, la cui dimora, prima di essere trasferita a Gravina, era nel palazzo rinascimentale ubicato proprio di fronte alla Collegiata. Dopo pochi anni i terremoti del 1688 e del 1694 causarono rovinosi danni al complesso imponendo ingenti spese di riparazione. Altri violenti terremoti si sono susseguiti nei secoli successivi. Alle fasi di adeguamento strutturale e di consolidamento statico, soprattutto nel corso del XVII secolo, vanno riferiti i poderosi pilastri rivestiti di stucchi e le coperture delle campate delle navatelle laterali, che offrono una dimensione culturale e stilistica dell'intero complesso architettonico. Il terremoto del 1980 ha pesantemente dissestato e danneggiato l'intera struttura provocando danni ingentissimi. Ciononostante il complesso non è crollato. Il suo restauro e restituzione al culto di un simile gioiello d'arte è stato uno dei principali impegni della Soprintendenza nata a seguito del sisma del...
Read morePrincipale luogo di culto ed un monumento assoluto, significativo e tradizionale per i solofrani! Magnifica chiesa in stile barocco. Sorta sul luogo dove era situata un'antica Pieve medievale, nel periodo rinascimentale, su volontà della comunità. Interessante è il soffitto a cassettoni, che evoca maggiormente il cassettonato del Vasari di Palazzo Vecchio a Firenze. Le tele del cassettonato furono commissionate a Giovantommaso Guarini e suo figlio Francesco. Di notevole fattura l'organo a canne di Colombo, il portale ligneo ed altre cornici lignee impreziosite con lamine d'oro battuto. Vi sono opere di Bernardo Lama ed Antonio Sclavio. Insomma un museo! Se passate per l'Irpinia, venite a visitare la Collegiata. Una meta da...
Read moreLa Collegiata è in stile barocco con navata a croce latina. Il soffitto ligneo del transetto ha 21 opere del grande pittore Giandomenico Guarini, mentre il soffitto ligneo della parte centrale della chiesa ha altrettanti quadri a tema del nuovo Testamento di varie dirme del figlio del Guarini, Francesco. Bell'organo restaurato dopo il terremoto del 1980. Varie sono le opere contenute di grande interesse artistico. Particolare curioso lo stemma che si trova sia sui vetri della seconda porta d'ingresso che su un tappeto che si trova per terra entrando, la spada di San Michele Arcangelo che incrocia una bilancia con due piatti, il significato che gli viene dato è che San Michele pesa e giudica l'anima del...
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