La storia della zona in cui sorgono la struttura e il parco di Villa Baragiola per tutto il Medioevo e il Rinascimento è legata alle vicende della famiglia Castiglioni, che possedeva il Castello di Masnago e tutte le terre della Castellana di Masnago. Nel Settecento i Castiglioni trasformano la zona in luogo di villeggiatura estiva. Nel 1804 alcune proprietà vengono acquisite da Andrea Baragiola de Bustelli e, per asse ereditaria, nel 1823 pervengono al figlio Pietro. Questi l'anno successivo riunisce in un'unica proprietà le varie parti che costituiranno la Villa e il Parco Baragiola. Successivamente alcuni lavori trasformano la villa in un edificio dallo stile eclettico con saloni disposti intorno al vano centrale della scala, illuminata da una grande vetrata Liberty. Nel 1927 l'intero complesso è acquistato da Giacomo Tedeschi che dà l'incarico all'ing. Alfredo Speroni di ristrutturare la villa secondo gli schemi compositivi da lui già adottati per Villa Toepliz di Varese. Nel 1941 Villa Baragiola viene destinata a Seminario arcivescovile e viene costruito un sopralzo su progetto dell'ing. Giovanni Maggi. Gli interventi edilizi alla villa e le nuove costruzioni realizzate sono concepite per migliorare la funzionalità del complesso quale luogo di cultura e studio giovanile. Le modifiche incidono profondamente sulla struttura originale del parco che viene usufruito anche per attività sportive e nel 1948 viene autorizzata la costruzione del fabbricato denominato Stecca. Il 25 gennaio 1951 il Seminario arcivescovile di Milano acquisisce per donazione l'intera proprietà. Nel 2001 la villa e il parco vengono acquistati dal Comune di Varese. Oggi l'edificio è sede degli uffici del personale e dell'urbanistica. La villa possiede un'area museale adatta ad ospitare eventi culturali ed esposizioni. Al piano terreno un vasta area porticata è affidata all'Associazione Controluce ONLUS che vi ha realizzato il Museo...
Read more!!! POSSIBILI BOCCONI AVVELENATI !!! 30 LUGLIO 2025, trovata sospetta carne per cani/gatti. Possibile boccone avvelenato!
Parco carino, con molta ombra e tenuto abbastanza bene. Bella varietà di flora.
NON È un'area cani.
Come in TUTTI I LUOGHI PUBBLICI i cani vanno TENUTI AL GUINZAGLIO (sono presenti, più o meno piccoli, animali selvatici) e vanno RACCOLTI GLI ESCREMENTI, cosa evidentemente alquanto difficile da comprendere, nonostante ci siano i cartelli con indicato l'obbligo. Infatti è diventato un gran CAGATOIO.
È un parco abbastanza tranquillo, sebbene i frequentatori siano notevolmente aumentati.
NON ci sono aree gioco attrezzate per bambini.
I recenti lavori di riqualificazione urbanistica hanno portato, insieme al personale edile, anche un bel po' di IMMONDIZIA ABBANDONATA.
Trovati, in diverse occasioni, mucchi di CIBO DI VARIA NATURA e di DUBBIA PROVENIENZA, pertanto i proprietari dei cani dovrebbero prestare attenzione.
Fino a qualche anno fa, era una piacevole oasi di tranquillità, ma grazie ad un bel numero di CONCITTADINI BUZZURRI ED INCIVILI, la situazione è nettamente cambiata. Inutile dire che questa situazione ha portato ad un aumento delle visite delle guardie ecologiche.
Ps. Da proprietaria di cani vi consiglio di portarvi lo spray al peperoncino, dato che molti fenomeni lasciano liberi i loro cani non educati a sufficienza al richiamo, e di controllarvi le scarpe, perché il rischio di trovarle smerdate è...
Read moreLuogo incantevole tenuto in sufficiente ordine sia nel giardino (all'inglese) che nella dacia (quest'ultima abbisognerebbe di una rinfrescata). Piante secolari circondano la collina e interessanti da vedere, dato che provengono da varie parti del mondo. Inaccettabile che la cappella della famiglia Baragiola (il ferro battuto è in chiaro stile liberty) già posta nell'adiacente ex cimitero di Magnago ora si trovi all'interno di un'attività di vendita di materiale edile. È comunque meritevole di una visita per il senso di tranquillità e serenità...
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