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Castello dell'Innominato — Attraction in Vercurago

Name
Castello dell'Innominato
Description
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Castello dell'Innominato
ItalyLombardyVercuragoCastello dell'Innominato

Basic Info

Castello dell'Innominato

località Somasca, Via alla Basilica, 1, 23900 Vercurago LC, Italy
4.5(844)
Open until 12:00 AM
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spot

Ratings & Description

Info

Cultural
Outdoor
Scenic
Adventure
Off the beaten path
attractions: Lungolago Aldo Moro, Santuario di San Girolamo Emiliani dei Padri Somaschi, restaurants: Bar-Trattoria "La Rocca ", Ristorante Sirena, La Mela Verde, La Sfinge, Du Pass, Pizhas, Ristorante Da Felice, Pizzeria Rosticceria Take Away, Ristorante Pizzeria Isola D'Oro, Castle Rock Pub
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Reviews of Castello dell'Innominato

4.5
(844)
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5.0
8y

Il Castello di Somasca, anche noto come Rocca dell'Innominato, è un complesso fortificato risalente al XIV secolo situato tra i comuni di Lecco e Vercurago in Lombardia.

Nonostante lo stato di rudere in cui versa attualmente, le vestigia si trovano nel punto più elevato della frazione di Somasca su un'altura naturale posta a circa 420 metri di altitudine dominando l'intera area settentrionale della Valle San Martino.

Le prime notizie storiche riguardanti una fortezza in questa zona risalgono circa al Medioevo, quando venne costruito per un sistema di fortificazioni dell'epoca carolingia, di cui si ha testimonianza nel torrione centrale. Con probabilità la fortezza era già presente all'epoca dell'imperatore Federico Barbarossa, imperatore del Sacro Romano Impero nel XII secolo. Nel 1312 la presenza della rocca è accertata dal fatto che figuri tra tra i beni di Guido della Torre. I danneggiamenti al castello iniziarono nel 1373 ad opera di Bernabò Visconti e poi proseguirono per tutto il secolo durante le lotte tra guelfi e ghibellini. Ma anche la popolazione locale se ne servì successivamente come fonte di materiale da costruzione, fatto che ha pesantemente alterato il complesso nei secoli togliendone gran parte della struttura originaria.

Il Castello si erge su uno sperone di roccia calcarea detto del "Tremasasso", che si trova a circa 420 metri di altitudine, posizione strategica dalla quale è possibile vedere la Valle San Martino. della struttura si conservano ancora intatti il muro perimetrale, parte dei bastioni difensivi e alcune torri, mentre gli spazi coperti e le cappelle presenti sulla sommità sono state in gran parte ricostruite in tempi successivi. Le mura originarie sono state parzialmente danneggiate da cannonate sparate dagli austro-russi contro i francesi, qui asserragliati nell'ambito della riconquista di Lecco nel 1799. Originale è pure la lunga scalinata per giungere al castello, direttamente scavata nella roccia e accessibile passando dalla Via delle Cappelle dedicate a San Girolamo.

Dopo la morte nel 1976 del cappellano di guerra Giovanni Battista Pigato, appartenente all'ordine dei chierici regolari di Somasca e sepolto alla Valletta, è stata decisa la costruzione di una grande croce. La fortezza è oggi più conosciuta col nome di Rocca dell'Innominato, in quanto la tradizione vuole che l'edificio fosse stato una delle residenze di Francesco Bernardino Visconti, signore di Brignano che apparteneva a una delle più importanti famiglie nobili milanesi, ma che si era macchiato di reati gravissimi, al quale Alessandro Manzoni si ispirò ne "I promessi sposi" per la creazione del nobile e ignoto personaggio. La dimora dove il Visconti nacque e visse maggiormente, però è il castello di Brignano...

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4.0
3y

Il Castello dell’Innominato richiama subito alla mente il romanzo di Alessandro Manzoni ambientato nel territorio lecchese: I Promessi Sposi. Dobbiamo dire che questo castello, già dal suo nome, ha un fascino misterioso e intrigante. Non lo raggiungeremo a cavallo come faceva il suo inquilino, ma rigorosamente a piedi salendo su per la collina di Somasca, nel comune di Vercurago,  che domina il ramo orientale del lago di Como e il corso del fiume Adda verso la Brianza.

Camminando dapprima lungo la via delle Cappelle che ci porta all’eremo di San Girolamo Emiliani, percorriamo poi il sentiero che sale alla rocca dove ci aspettano le rovine della fortezza, che ha alle spalle una storia di tipo militare. In origine sulla rocca era presente una torre di segnalazione, facente parte del sistema di fortificazione Carolingio. Ai tempi di Federico il Barbarossa (1158) risultava esserci invece già una fortezza. Purtroppo le notizie ad essa inerenti, che la interessano nei secoli successivi, sono talmente misere che non si sa nulla o quasi. E’ ipotizzabile che fosse stata utilizzata come presidio di controllo durante le lotte con la famiglia Visconti per il dominio del ducato di Milano.

Dal 1454 il territorio della rocca entra sotto il dominio della Repubblica di Venezia e l’Adda diventa il confine naturale con la Serenissima fino al 1797. Se purtroppo non sappiamo cosa abbia visto la fortezza nel corso dei secoli, sappiamo invece con certezza che a partire dall’8 settembre 1509 la fortezza venne distrutta per ordine dei Francesi, che l’avevano conquistata mesi prima dopo aver intrapreso guerra contro Venezia. La cinta muraria venne poi squarciata dai cannoni russi nel 1799 durante lo scontro tra le truppe di Napoleone e gli Austro-Russi.

Cosa resta oggi di visibile...

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5.0
3y

A Vercurago salire per via alla Basilica fino a raggiungere il parcheggio del Santuario San Girolamo Emiliani, (detta Basilica di Somasca), parcheggiare e proseguire a piedi; salendo la scalinata della Basilica, lasciandosela a destra, andare sempre dritto. Oltrepassare la piccola chiesa della Maria Madre degli Orfani, poi ancora dritto. Si arriva davanti ad un primo arco che apre l’inizio al Viale delle Cappelle tutto in salita, a metà del quale si trova la Scala Santa. Proseguire avanti sempre in salita fino ad arrivare ad un secondo arco, entrando si arriva alla Valletta, disposta su due terrazze collegate da una scalinata, da cui godere già di un bel panorama. Proseguendo ancora in salita dal primo sentiero si raggiunge finalmente la Rocca dell’Innominato (Castello dell’Innominato), in tutto ci vorrà all’incirca una mezz’oretta, con calma, da cui poter ammirare a 180^ la bellissima visuale sul fiume Adda a sinistra, sul lago di Garlate di fronte e su Lecco e San Martino a destra, dando le spalle alla Rocca. È possibile scendere da un secondo sentiero che si trova dal lato della vallata del fiume Adda, facendo attenzione ai gradini ciottolosi in discesa ed ai tornanti, che riporta esattamente al secondo Arco della Valletta. Ne vale veramente la pena!!! Un po’ faticoso per chi non è allenato, ma fattibile se fra una foto e l’altra si...

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CristianCristian
Il Castello dell’Innominato richiama subito alla mente il romanzo di Alessandro Manzoni ambientato nel territorio lecchese: I Promessi Sposi. Dobbiamo dire che questo castello, già dal suo nome, ha un fascino misterioso e intrigante. Non lo raggiungeremo a cavallo come faceva il suo inquilino, ma rigorosamente a piedi salendo su per la collina di Somasca, nel comune di Vercurago,  che domina il ramo orientale del lago di Como e il corso del fiume Adda verso la Brianza. Camminando dapprima lungo la via delle Cappelle che ci porta all’eremo di San Girolamo Emiliani, percorriamo poi il sentiero che sale alla rocca dove ci aspettano le rovine della fortezza, che ha alle spalle una storia di tipo militare. In origine sulla rocca era presente una torre di segnalazione, facente parte del sistema di fortificazione Carolingio. Ai tempi di Federico il Barbarossa (1158) risultava esserci invece già una fortezza. Purtroppo le notizie ad essa inerenti, che la interessano nei secoli successivi, sono talmente misere che non si sa nulla o quasi. E’ ipotizzabile che fosse stata utilizzata come presidio di controllo durante le lotte con la famiglia Visconti per il dominio del ducato di Milano. Dal 1454 il territorio della rocca entra sotto il dominio della Repubblica di Venezia e l’Adda diventa il confine naturale con la Serenissima fino al 1797. Se purtroppo non sappiamo cosa abbia visto la fortezza nel corso dei secoli, sappiamo invece con certezza che a partire dall’8 settembre 1509 la fortezza venne distrutta per ordine dei Francesi, che l’avevano conquistata mesi prima dopo aver intrapreso guerra contro Venezia. La cinta muraria venne poi squarciata dai cannoni russi nel 1799 durante lo scontro tra le truppe di Napoleone e gli Austro-Russi. Cosa resta oggi di visibile della fortezza
Barbara M.T. LucernaBarbara M.T. Lucerna
A Vercurago salire per via alla Basilica fino a raggiungere il parcheggio del Santuario San Girolamo Emiliani, (detta Basilica di Somasca), parcheggiare e proseguire a piedi; salendo la scalinata della Basilica, lasciandosela a destra, andare sempre dritto. Oltrepassare la piccola chiesa della Maria Madre degli Orfani, poi ancora dritto. Si arriva davanti ad un primo arco che apre l’inizio al Viale delle Cappelle tutto in salita, a metà del quale si trova la Scala Santa. Proseguire avanti sempre in salita fino ad arrivare ad un secondo arco, entrando si arriva alla Valletta, disposta su due terrazze collegate da una scalinata, da cui godere già di un bel panorama. Proseguendo ancora in salita dal primo sentiero si raggiunge finalmente la Rocca dell’Innominato (Castello dell’Innominato), in tutto ci vorrà all’incirca una mezz’oretta, con calma, da cui poter ammirare a 180^ la bellissima visuale sul fiume Adda a sinistra, sul lago di Garlate di fronte e su Lecco e San Martino a destra, dando le spalle alla Rocca. È possibile scendere da un secondo sentiero che si trova dal lato della vallata del fiume Adda, facendo attenzione ai gradini ciottolosi in discesa ed ai tornanti, che riporta esattamente al secondo Arco della Valletta. Ne vale veramente la pena!!! Un po’ faticoso per chi non è allenato, ma fattibile se fra una foto e l’altra si riprende fiato 😉
Angelo FornierAngelo Fornier
Vale la pena verificare se i tre parcheggi (gratuiti) in punta a via S. Girolamo sono liberi, per un paio di ottimi motivi. Il primo è che sono tranquilli ed in parte ombreggiati, perfetti per sostare col camper, sicuri che nessuno protesta. Il secondo, non meno importante, è che da qui si riduce di molto la fatica per salire fino al castello, e questa salita, parafrasando il Manzoni, "S'ha da fare"! Un poco per la storia, reale o letteraria, di cui la zona è piena ( basta dire che il castello risale al XII° secolo), sia per la sacralità di cui, in epoche più recenti, si è rivestito, grazie alla storia di S. Girolamo, soldato di ventura convertito alla religione cristiana e che proprio qui fondò un rifugio per gli orfani. Del resto, basta trovare un religioso, che sarà felice di dare ulteriori notizie! Bella la salita al castello, all'ombra dei tigli, scandita dalle cappelle che narrano la vita del santo, emozionante la scala santa, da salire inginocchiati(!), bellissimo il panorama dalla cima! La salita dal parcheggio porta via una mezz'ora, ma all'intera zona bisogna dedicare almeno mezza giornata!
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Cristian

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Barbara M.T. Lucerna

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Angelo Fornier

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