We just finished a one week stay at this Hotel as a family of 3 and had a fantastic time. We had a triple room with plenty of room for us all and a spacious balcony too. We were pleasantly surprised with how close we were to the beach (only a 10 minute walk and umbrellas included in the hotel price which for August I thought was very good!) We did unfortunately have a small issue with ants in our room but the hotel staff were attentive and our cleaning lady was superb. We especially appreciated her towel art! Our little one William also fell in love with Rocky, the hotel’s loveable dog! The hotels best asset by far is the restaurant and waiting staff and restaurant manager who were all adaptable, friendly and definitely the favourite part of our holiday for our one year old food lover! They always went above and beyond from excellent service to personal touches such as bringing out our little William’s favourite fruit! Not to mention the food was DELICIOUS and there was plenty of choice for a fish lover, a non fish lover, and a small child! Thank you for such a wonderful stay and I’m sure we will be returning...
Read moreSono anni che vengo a Cesenatico, ma quest’anno ho deciso di provare l’Hotel Jole, attratta da foto e descrizioni che lasciavano presagire una bella esperienza. Purtroppo, la realtà è stata molto diversa dalle aspettative. All’arrivo, una piccola attenzione per chi viaggia con cani: una ciotola pieghevole e due scatolette Monge — un gesto carino. Peccato che le mie richieste inviate tramite Booking non siano mai state lette, come candidamente ammesso alla reception. Per fortuna, il giorno dopo hanno provveduto a sistemare la camera. Stanza nel complesso pulita, ma sul balcone fioriere piene di cicche di sigarette.
Una nota di merito va a Kadija, l’unica del personale delle pulizie sempre sorridente, gentile, e attenta, nonostante parli poco italiano. Il suo sorriso al mattino era una vera coccola. Le altre? Scostanti, scocciate, musone. Alcune sembravano infastidite persino dal salutare, in particolare quella che pare fosse la responsabile. L’ascensore spesso bloccato, la notte spento senza spiegazioni. Grave e inaccettabile: il cane corso del proprietario (tranquillo e docile, va detto) gira libero anche in strada, senza guinzaglio né museruola. Io ho un cane “rognoso”, e avrei potuto trovarmi in una situazione pericolosa. Non è colpa del cane, ma del proprietario irresponsabile. La legge è chiara: non si lascia un cane di 40 kg libero, punto. 50€ di menù fisso per due persone, ma la qualità è da mensa scadente. Primi piatti surgelati, secondi imbarazzanti. L’unica cosa decente? Un quarto di anguria. Solo un litro d’acqua compreso, il resto extra. Nessuno del personale in sala parlava italiano, la comunicazione era quasi impossibile. A colazione, buffet abbondante ma triste: dolci secchi, senza etichette né ingredienti o allergeni. Tutto messo lì a caso, stesso assortimento da lunedì a domenica. Un giorno mi sono ritrovata un ragno gigante sul tavolo, ho chiesto al cameriere “con la cravatta” (più impegnato a specchiarsi e farsi selfie che a lavorare) di toglierlo… e nulla. È andato a sistemarsi la camicia. Vado a saldare il conto e mi ritrovo 7 euro in più per consumazioni mai fatte. Colpa probabilmente del ragazzo al bar che non parla italiano e segna a caso. Ho bevuto solo due mezze naturali, ma mi avevano addebitato anche un cappuccino.
Un consiglio sincero: -Assumete personale che parli italiano. -Date la sala in mano a Gabbi, l’unica educata, pulita, professionale e dolcissima. -Manuel simpatico e disponibile: anche lui da tenere stretto. -Via la macchinetta automatica dei cappuccini: avete un bar, usatelo per dare un servizio vero. -E alla signora bionda che gira per la struttura senza mai salutare, dico solo: un sorriso non costa nulla. Sembra quasi che disturbiamo.
Sono una cliente esigente, sì — perché lavoro nello stesso settore e so bene cosa significhi accogliere le persone e farle stare bene. Io lavoro per rendere felici le persone almeno durante il pasto. Qui, invece, ho vissuto l’opposto: stress, disagio e un’enorme delusione. Non ci tornerò. E sinceramente, non lo...
Read moreSono anni che vengo a Cesenatico, ma quest’anno ho deciso di provare l’Hotel Jole, attratta da foto e descrizioni che lasciavano presagire una bella esperienza.|Purtroppo, la realtà è stata molto diversa dalle aspettative. All’arrivo, una piccola attenzione per chi viaggia con cani: una ciotola pieghevole e due scatolette Monge — un gesto carino.|Peccato che le mie richieste inviate tramite Booking non siano mai state lette, come candidamente ammesso alla reception. Per fortuna, il giorno dopo hanno provveduto a sistemare la camera.|Stanza nel complesso pulita, ma sul balcone fioriere piene di cicche di sigarette.||Una nota di merito va a Kadija, l’unica del personale delle pulizie sempre sorridente, gentile, e attenta, nonostante parli poco italiano. Il suo sorriso al mattino era una vera coccola.|Le altre? Scostanti, scocciate, musone. Alcune sembravano infastidite persino dal salutare, in particolare quella che pare fosse la responsabile. L’ascensore spesso bloccato, la notte spento senza spiegazioni.|Grave e inaccettabile: il cane corso del proprietario (tranquillo e docile, va detto) gira libero anche in strada, senza guinzaglio né museruola. Io ho un cane “rognoso”, e avrei potuto trovarmi in una situazione pericolosa.|Non è colpa del cane, ma del proprietario irresponsabile. La legge è chiara: non si lascia un cane di 40 kg libero, punto. 50€ di menù fisso per due persone, ma la qualità è da mensa scadente.|Primi piatti surgelati, secondi imbarazzanti. L’unica cosa decente? Un quarto di anguria.|Solo un litro d’acqua compreso, il resto extra. Nessuno del personale in sala parlava italiano, la comunicazione era quasi impossibile. A colazione, buffet abbondante ma triste: dolci secchi, senza etichette né ingredienti o allergeni. Tutto messo lì a caso, stesso assortimento da lunedì a domenica.|Un giorno mi sono ritrovata un ragno gigante sul tavolo, ho chiesto al cameriere “con la cravatta” (più impegnato a specchiarsi e farsi selfie che a lavorare) di toglierlo… e nulla. È andato a sistemarsi la camicia. Vado a saldare il conto e mi ritrovo 7 euro in più per consumazioni mai fatte.|Colpa probabilmente del ragazzo al bar che non parla italiano e segna a caso. Ho bevuto solo due mezze naturali, ma mi avevano addebitato anche un cappuccino.||Un consiglio sincero:|-Assumete personale che parli italiano.|-Date la sala in mano a Gabbi, l’unica educata, pulita, professionale e dolcissima.|-Manuel simpatico e disponibile: anche lui da tenere stretto.|-Via la macchinetta automatica dei cappuccini: avete un bar, usatelo per dare un servizio vero.|-E alla signora bionda che gira per la struttura senza mai salutare, dico solo: un sorriso non costa nulla. Sembra quasi che disturbiamo.||Sono una cliente esigente, sì — perché lavoro nello stesso settore e so bene cosa significhi accogliere le persone e farle stare bene.|Io lavoro per rendere felici le persone almeno durante il pasto. Qui, invece, ho vissuto l’opposto: stress, disagio e un’enorme delusione.|Non ci tornerò. E sinceramente, non lo...
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