La Ruota Ristorante Pizzeria — Restaurant in Alzachèna/Arzachena

We had a fantastic experience at La Ruota and ended up coming back three times during our stay in Sardinia — that says it all.

From the moment you arrive, the hospitality is warm and genuine. Michele and Salvatore take great care of you, and if you’re not sure what to order, just let them choose for you — they know exactly what’s best that day. Every visit felt personal and relaxed, like being welcomed by friends.

The food is consistently excellent. There’s a daily arrival of fresh fish and lobster, which they prepare simply and perfectly. The tuna tartare is fresh and flavorful, and every pasta we tried was delicious. The pizza is also excellent — light, crisp, and well-balanced. You can tell they care deeply about quality and detail.

They also have a very nice wine list, with thoughtful local and Italian selections that pair beautifully with the menu.

The setting is another big plus — quiet, peaceful, and surrounded by nature, which makes the experience even more enjoyable whether you’re there for lunch or dinner.

We’ll definitely come back next time we’re in Sardinia. Highly recommended...

Let me begin by saying the food was up to our expectations. Mallorredus was the best I have had in the 10 days I have been in Sardinia and the pizza was quite good.

Now with that out of the way, food only makes up for 50% of an experience at a restaurant. We were greeted with less than enthused waitress who showed us to our table. We ordered a couple of things to share, which triggered a series of small, off-putting details and gestures:

Water was not served as it was to the rest of the customers. Our plates were stacked on the table in front of us in preparations for them being taken away, something a waiter/ess must know to avoid from day one. We were left unattended and asked for the bill twice. We were not offered dessert or coffee, standard practice.

In conclusion, and perhaps unintentionally, we felt like second class customers. If this restaurant aspires to become something, it should begin by treating customers equally if they are given a table regardless of the amount they might order. We do not recommend...

Nascosto tra le meraviglie della Gallura, La Ruota non è solo un ristorante: è un piccolo palcoscenico dove ogni piatto e ogni cameriere recitano una parte in uno spettacolo di sapori, sorrisi e calore umano. La nostra cena del 7 luglio si è trasformata in un’esperienza che difficilmente dimenticheremo.

Abbiamo ordinato gli spaghetti all’aragosta, un piatto che già nel nome promette eleganza, e che al palato si è rivelato un inno alla freschezza del mare. La pasta, perfettamente al dente, era avvolta da un sughetto sapido e vellutato, dove la polpa d’aragosta regnava sovrana. Il tutto accompagnato da un vino bianco sorprendente, aromatico e sapido, che ha danzato sul palato come la brezza di una sera estiva sarda.

Ma se la cucina ci ha conquistati, è stato il personale a farci innamorare.

Un grazie va alla gentilissima Alice, che ci ha accolti con grazia e un sorriso sincero. Il suo servizio è stato discreto ma presente, premuroso ma mai invadente. La gentilezza fatta persona.

E poi c’è Gennaro.

Che dire di lui, se non che è il vero spirito della Ruota? Gennaro non serve ai tavoli: li incanta. Con una presenza scenica naturale, una simpatia che travolge, e un’eleganza nei movimenti che ricorda un ballerino, trasforma ogni ordinazione in una coreografia. Danza tra i tavoli con leggerezza e ritmo, intrecciando battute, racconti e sorrisi con ogni cliente. Il suo approccio non è solo professionale: è umano, empatico, magnetico. Con lui non ceni soltanto, vivi un momento. E chi ha la fortuna di fermarsi a parlare con lui, capisce subito che dietro quell’allegria c’è un’anima generosa e autentica.

Gennaro non è un semplice cameriere. È l’anima sociale del ristorante. Un artista dell’accoglienza.

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In definitiva, La Ruota non è un semplice posto dove mangiare bene: è un’esperienza sensoriale ed emotiva, un luogo dove ci si sente accolti, coccolati e, perché no, anche un po’ speciali. Merito della cucina, certo, ma soprattutto delle persone che la animano.

Ci torneremo? Senza dubbio. Ma più che per l’aragosta… per rivedere Gennaro danzare tra i tavoli.

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