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Il Fauno — Restaurant in Bagnoli Irpino

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Il Fauno
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Nearby attractions
Nearby restaurants
Ristorante Locanda La Frasca
Via Serroncelli, 10, 83043 Bagnoli Irpino AV, Italy
Ristorante Lo Spiedo
Via Serroncelli, 24, 83043 Laceno AV, Italy
Nearby hotels
Hotel ristorante La Lucciola
Hotel ristorante La Lucciola, Via dei Prati, 2, 83043 Bagnoli Irpino AV, Italy
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Il Fauno tourism.Il Fauno hotels.Il Fauno bed and breakfast. flights to Il Fauno.Il Fauno attractions.Il Fauno restaurants.Il Fauno travel.Il Fauno travel guide.Il Fauno travel blog.Il Fauno pictures.Il Fauno photos.Il Fauno travel tips.Il Fauno maps.Il Fauno things to do.
Il Fauno things to do, attractions, restaurants, events info and trip planning
Il Fauno
ItalyCampaniaBagnoli IrpinoIl Fauno

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Il Fauno

Via delle Sorgenti Tronola, 25, 83043 Bagnoli Irpino AV, Italy
4.4(709)$$$$
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attractions: , restaurants: Ristorante Locanda La Frasca, Ristorante Lo Spiedo
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Assaggi Di Primi Piatti
3 primi a scelta (min 2 persone)
Tagliatelle Al Tartufo
Tagliatelle Ai Funghi Porcini
(Prodotto surgelato in assenza del fresco)
Scialatielli Speck, Podolico E Tartufo
Trofie Asparagi E Tartufo

Reviews

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Visit the olive grove and cook
Visit the olive grove and cook
Thu, Dec 11 • 10:30 AM
84133, Salerno, Campania, Italy
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Ristorante Locanda La Frasca

Ristorante Lo Spiedo

Ristorante Locanda La Frasca

Ristorante Locanda La Frasca

4.1

(153)

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Ristorante Lo Spiedo

Ristorante Lo Spiedo

4.3

(555)

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Reviews of Il Fauno

4.4
(709)
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1.0
2y

In tanti anni (anche di lavoro nel settore), non ho mai incontrato dei ristoratori tanto rozzi e maleducati. Dopo aver prenotato con largo anticipo, arriviamo in questo posto. Ci accoglie tale Francesco, che, dopo averci fatto accomodare, non porta i menu, ma ci consiglia (qualcun altro direbbe impone) i piatti da scegliere. Bene, ci accordiamo e poi chiedo del vino, possibilmente che non sia quello della casa. Non c'è una carta e mi dice di andare a vedere nel frigo. Scelgo. Aglianico, doc Irpinia. Premesso che le denominazioni non sono sinonimo di qualità ma di territorialità, tra le 3 o 4 etichette proposte, la scelgo perchè la conosco benissimo e so benissimo che in cantina costa 8 euro, al pubblico. Inizia il pranzo. Antipasto per 2. Prodotti di base di qualità mediocre e molte cose surgelate. Sono arrivati anche degli asparagi con del formaggio. Gli asparagi proposti il 14 febbraio a 1600 metri di altitudine, con un metro di neve, vi faranno capire tanto. Alcune cose dell'antipasto quindi rimangono nei piatti. E qui iniziano le dolenti note! Quando Francesco viene a sbarazzare, vuole sapere perchè non abbiamo mangiato. E pretende di saperlo chiedendolo in modo offensivo ed estremamente maleducato. Se il cliente non gradisce qualcosa non deve dare certo conto al ristoratore. Non abbiamo mica preteso di non pagare il cibo non gradito! Arrivano poi i primi. Ravioli di ricotta al tartufo e tagliatelle ai porcini con aggiunta di tartufo. Per me era tutto surgelato, pasta precotta e ripassata in acqua bollente al servizio. E' una procedura consueta questa, l'ho visto fare spessissimo quando si fanno molti coperti. Però va usato un tipo di pasta specifico per questa procedura, non certo della pasta fresca congelata. Quando rompevi un raviolo, ad esempio, usciva acqua dalla ricotta. E' una cosa che davvero non sopporto. A mio avviso anche il tartufo era congelato, oltre ad essere completamente anonimo. Giustamente i boschi sono innevati da parecchi giorni, quindi quali tartufi vuoi trovare? Allora perchè proporre del tartufo e farlo passare per fresco? Torna in cucina anche buona parte dei primi e da noi torna Francesco a proporre secondi o dolce. Chiedo se c'è un dolce non confezionato industrialmente. C'è! Certo che c'è! Arriva però una delizia al limone di quelle che vedete congelate nei vassoi delle vetrine dei bar. Pure di pessima qualità e rimane mezza nel piatto. Apriti cielo! Arriva un altro, forse il fratello di Francesco vista la somiglianza, che avevamo notato durante il pranzo solo perchè serviva i piatti bestemmiando a Gesù Cristo ad alta voce! e mi dice letteralmente "non ti è piaciuta? t'a facess nturzà ngann" (te la farei rimanere in gola). Beh! fate voi... Non avevamo espresso nessuna lamentela, capita di mangiare male, pazienza, ma se mi viene chiesto insistentemente il perchè, devo rispondere. Concludiamo con il conto. Pure salato per la qualità proposta, ma far pagare 25 euro una bottiglia di aglianico doc Irpinia, che loro pagano 6-7 euro è davvero un ladrocinio! Lo faccio notare al tale che bestemmiava a Gesù Cristo mentre serviva e ricevo la più grande delle risposte che abbia mai sentito durante la mia carriera da sommelier! "lo sai che più di 20 anni fa' a Vinitaly è stata venduta una bottiglia di questo vino a 100.000 lire?" Potevo rispondere " lo sai che 20 anni fa' c'ero pure io a vinitaly e forse qualcuno interssato all'aglianico irpino c'era e adesso non lo vuole più nessuno? e la colpa è pure dei ristoratori come te. Per finire riceviamo pure i "saluti" da un rozzo cameriere con le unghie nere, che seppur mai visto durante il pranzo, mi dice che avevo rotto le scatole. Conclusioni, non non ci torneremo mai più, seppur vicino, ma credo che faccia lo stesso anche la gente del posto. Tanto è vero che sulla strada del ritorno, prendendo un caffè e parlandone, ci è stato letteralmente riferito " avit ragion, ultimanente s'è uastat" (avete ragione, ultimamente è peggiorato). Può essere come dice il barista, ma può anche essere che questa gente non è proprio in grado...

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5.0
18w

Il mio ragazzo che è irpino, mi parlava spesso di questo ristorantino tipico dove lui era già stato e voleva portarmici, e in occasione di una passeggiata sul Laceno, abbiamo deciso di fermarci qui a pranzo. Non avevamo prenotato, essendo martedì, non ce ne era nemmeno tanto bisogno, non c'era tanta gente ma nei weekend e in giorni festivi è consigliabile prenotare. L'ambiente è molto rustico, sa di montagna, sa di casa. Abbiamo iniziato il nostro pranzo con l'antipasto della casa (minimo per 2 persone) composto da: -bruschette ai funghi e al tartufo -carpaccio al tartufo -insalata di tartufo -ricottina al tartufo -asparagi con formaggio e tartufo -polenta con formaggio e funghi -involtini di speak, podolico e tartufo -funghi impanati al tartufo L'antipasto, non è quello classico con i salumi (presente comunque nel menù) ma presenta tanti piccoli assaggi sfiziosi di prodotti locali. Per due persone va benissimo. Per me era un terreno nuovo, non avevo mai assaggiato il tartufo e sono rimasta piacevolmente colpita dal suo sapore e da come si sposasse bene con le varie portate. Era tutto buonissimo, combinazioni di sapori che si sposano alla perfezione. Ho amato tantissimo la ricottina, le bruschette, l'insalata di tartufo, i funghi impanati e l'involtino di speck. Abbiamo poi proseguito con un tris di primi a scelta, sempre per un minimo di 2 persone e tra quelli proposti abbiamo scelto questi "tre sacrifici" così scherzosamente chiamati dal proprietario molto simpatico che nel servirci ogni primo diceva "ecco il primo sacrificio", "arriva il secondo sacrificio", e così via: -ravioli al tartufo -scialatielli speck, podolico e tartufo -cortecci ai funghi porcini al cartoccio Ci sono stati serviti prima i ravioli fatti con burro ripieni di ricotta e in superficie il tartufo. Devo dire buoni ma nulla di eccezionale, i classici ravioli. Sono poi arrivati gli scialatielli e qui c'è stata veramente un esplosione di sapori:la pasta fresca fatta a mano corposa, te la sentivi proprio in bocca con il podolico che si scioglieva e con lo speck ed il tartufo, sono stati un esplosione di sapori e bontà. Sono stati i miei preferiti fino all'arrivo del "terzo sacrificio":le meravigliose cortecce al cartoccio fortemente volute dal mio ragazzo che conosceva già la loro bontà. Qui veramente non ci sono state parole. Le cortecce al sugo col formaggio cucinate in questo cartoccio sono state la fine del mondo. I miei primi preferiti sono stati gli scialatielli e le cortecce ma per poco le cortecce hanno battuto gli scialatielli. Non abbiamo continuato col secondo perché dopo un vario antipasto o prendi il primo o il secondo. Abbiamo terminato il pasto con una loro specialità: il gelato nella frutta. Morbido gelato che a seconda del gusto prescelto è servito nella frutta: abbiamo provato limone, pesca, fico e fragola. Il limone era un po' amaro, il fico il più buono. Il pranzo sembrava terminato ma a sorpresa il mio ragazzo ha chiesto al cameriere una fettina di cheesecake ai frutti di bosco per festeggiare il mio compleanno e poter spegnere la candeline. Ed anche questa è stata molto buona. Il personale è gentile e cordiale, il proprietario simpaticissimo, ci ha servito durante tutto il pranzo e ha scambiato qualche chiacchiera con noi. Il rapporto qualità/prezzo è altissimo, si mangia bene e tanto senza spendere un patrimonio. Sicuramente è un posto in cui fermarsi per gustare un pranzo tipico irpino e assaggiare i sapori di...

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1.0
1y

Siamo stati a pranzo di sabato in famiglia in seguito alla lettura positiva dei vari commenti...che dire parola d'ordine IMBROGLIONE! Veniamo accolti e ci accomodiamo, iniziano con volerci portare loro un mix di antipasti tipici locali, chiediamo se possibile il menù per poter scegliere con calma singolarmente ognuno quello che preferisce. Da menù vediamo che per i primi c'è la possibilità di poter ordinare un assaggio di tre primi a scelta del costo di 10€ con tanto di indicazione che sarebbe stato minimo per due persone, alche incuriositi dalla vasta scelta di primi a disposizione, chiediamo di poter fare 3 portate ognuna da 3 assaggi... Al momento di ordinare mi viene detto che per non creare confusione in cucina, sarebbe stato meglio ordinare tre assaggi dello stesso gusto (già qui il fatto che mi venga negata la possibilità di scegliere i miei tre assaggi mi è sembrato strano), per non creare difficoltà decidiamo allora di prendere 3 portate di 3 assaggi uguali...ci vengono serviti solo 3 pirofile a tavolo da dividere per 5 persone! Nonostante lo facciamo presente ci viene detto che erano tre assaggi e quindi era normale che quella fosse la misera quantità che ci era stata portata. Continuiamo il nostro pranzo ordinando altri quattro secondi e contorni che non ci vengono consegnati a distanza di poco, ma in pratica quando abbiamo finito le patate fritte e l'insalata!...chiediamo il conto e rimaniamo sbigottiti nel constatare che ci erano stati segnati 40€ di primi quando a stento ci hanno portato una porzione, facendoci pagare in pratica il costo di 4 assaggi! Ovviamente come solito fare in queste situazioni quando l'abbiamo detto, eravamo noi quelli in torto. Tra l'altro i prezzi del menù non corrispondevano a quelli finali da scontrino. Per quanto riguarda la qualità del cibo nulla di eccezionale, mi aspettavo...

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Antonio MarinielloAntonio Mariniello
In tanti anni (anche di lavoro nel settore), non ho mai incontrato dei ristoratori tanto rozzi e maleducati. Dopo aver prenotato con largo anticipo, arriviamo in questo posto. Ci accoglie tale Francesco, che, dopo averci fatto accomodare, non porta i menu, ma ci consiglia (qualcun altro direbbe impone) i piatti da scegliere. Bene, ci accordiamo e poi chiedo del vino, possibilmente che non sia quello della casa. Non c'è una carta e mi dice di andare a vedere nel frigo. Scelgo. Aglianico, doc Irpinia. Premesso che le denominazioni non sono sinonimo di qualità ma di territorialità, tra le 3 o 4 etichette proposte, la scelgo perchè la conosco benissimo e so benissimo che in cantina costa 8 euro, al pubblico. Inizia il pranzo. Antipasto per 2. Prodotti di base di qualità mediocre e molte cose surgelate. Sono arrivati anche degli asparagi con del formaggio. Gli asparagi proposti il 14 febbraio a 1600 metri di altitudine, con un metro di neve, vi faranno capire tanto. Alcune cose dell'antipasto quindi rimangono nei piatti. E qui iniziano le dolenti note! Quando Francesco viene a sbarazzare, vuole sapere perchè non abbiamo mangiato. E pretende di saperlo chiedendolo in modo offensivo ed estremamente maleducato. Se il cliente non gradisce qualcosa non deve dare certo conto al ristoratore. Non abbiamo mica preteso di non pagare il cibo non gradito! Arrivano poi i primi. Ravioli di ricotta al tartufo e tagliatelle ai porcini con aggiunta di tartufo. Per me era tutto surgelato, pasta precotta e ripassata in acqua bollente al servizio. E' una procedura consueta questa, l'ho visto fare spessissimo quando si fanno molti coperti. Però va usato un tipo di pasta specifico per questa procedura, non certo della pasta fresca congelata. Quando rompevi un raviolo, ad esempio, usciva acqua dalla ricotta. E' una cosa che davvero non sopporto. A mio avviso anche il tartufo era congelato, oltre ad essere completamente anonimo. Giustamente i boschi sono innevati da parecchi giorni, quindi quali tartufi vuoi trovare? Allora perchè proporre del tartufo e farlo passare per fresco? Torna in cucina anche buona parte dei primi e da noi torna Francesco a proporre secondi o dolce. Chiedo se c'è un dolce non confezionato industrialmente. C'è! Certo che c'è! Arriva però una delizia al limone di quelle che vedete congelate nei vassoi delle vetrine dei bar. Pure di pessima qualità e rimane mezza nel piatto. Apriti cielo! Arriva un altro, forse il fratello di Francesco vista la somiglianza, che avevamo notato durante il pranzo solo perchè serviva i piatti bestemmiando a Gesù Cristo ad alta voce! e mi dice letteralmente "non ti è piaciuta? t'a facess nturzà ngann" (te la farei rimanere in gola). Beh! fate voi... Non avevamo espresso nessuna lamentela, capita di mangiare male, pazienza, ma se mi viene chiesto insistentemente il perchè, devo rispondere. Concludiamo con il conto. Pure salato per la qualità proposta, ma far pagare 25 euro una bottiglia di aglianico doc Irpinia, che loro pagano 6-7 euro è davvero un ladrocinio! Lo faccio notare al tale che bestemmiava a Gesù Cristo mentre serviva e ricevo la più grande delle risposte che abbia mai sentito durante la mia carriera da sommelier! "lo sai che più di 20 anni fa' a Vinitaly è stata venduta una bottiglia di questo vino a 100.000 lire?" Potevo rispondere " lo sai che 20 anni fa' c'ero pure io a vinitaly e forse qualcuno interssato all'aglianico irpino c'era e adesso non lo vuole più nessuno? e la colpa è pure dei ristoratori come te. Per finire riceviamo pure i "saluti" da un rozzo cameriere con le unghie nere, che seppur mai visto durante il pranzo, mi dice che avevo rotto le scatole. Conclusioni, non non ci torneremo mai più, seppur vicino, ma credo che faccia lo stesso anche la gente del posto. Tanto è vero che sulla strada del ritorno, prendendo un caffè e parlandone, ci è stato letteralmente riferito " avit ragion, ultimanente s'è uastat" (avete ragione, ultimamente è peggiorato). Può essere come dice il barista, ma può anche essere che questa gente non è proprio in grado di far meglio.
Rosanna De GiovanniRosanna De Giovanni
Il mio ragazzo che è irpino, mi parlava spesso di questo ristorantino tipico dove lui era già stato e voleva portarmici, e in occasione di una passeggiata sul Laceno, abbiamo deciso di fermarci qui a pranzo. Non avevamo prenotato, essendo martedì, non ce ne era nemmeno tanto bisogno, non c'era tanta gente ma nei weekend e in giorni festivi è consigliabile prenotare. L'ambiente è molto rustico, sa di montagna, sa di casa. Abbiamo iniziato il nostro pranzo con l'antipasto della casa (minimo per 2 persone) composto da: -bruschette ai funghi e al tartufo -carpaccio al tartufo -insalata di tartufo -ricottina al tartufo -asparagi con formaggio e tartufo -polenta con formaggio e funghi -involtini di speak, podolico e tartufo -funghi impanati al tartufo L'antipasto, non è quello classico con i salumi (presente comunque nel menù) ma presenta tanti piccoli assaggi sfiziosi di prodotti locali. Per due persone va benissimo. Per me era un terreno nuovo, non avevo mai assaggiato il tartufo e sono rimasta piacevolmente colpita dal suo sapore e da come si sposasse bene con le varie portate. Era tutto buonissimo, combinazioni di sapori che si sposano alla perfezione. Ho amato tantissimo la ricottina, le bruschette, l'insalata di tartufo, i funghi impanati e l'involtino di speck. Abbiamo poi proseguito con un tris di primi a scelta, sempre per un minimo di 2 persone e tra quelli proposti abbiamo scelto questi "tre sacrifici" così scherzosamente chiamati dal proprietario molto simpatico che nel servirci ogni primo diceva "ecco il primo sacrificio", "arriva il secondo sacrificio", e così via: -ravioli al tartufo -scialatielli speck, podolico e tartufo -cortecci ai funghi porcini al cartoccio Ci sono stati serviti prima i ravioli fatti con burro ripieni di ricotta e in superficie il tartufo. Devo dire buoni ma nulla di eccezionale, i classici ravioli. Sono poi arrivati gli scialatielli e qui c'è stata veramente un esplosione di sapori:la pasta fresca fatta a mano corposa, te la sentivi proprio in bocca con il podolico che si scioglieva e con lo speck ed il tartufo, sono stati un esplosione di sapori e bontà. Sono stati i miei preferiti fino all'arrivo del "terzo sacrificio":le meravigliose cortecce al cartoccio fortemente volute dal mio ragazzo che conosceva già la loro bontà. Qui veramente non ci sono state parole. Le cortecce al sugo col formaggio cucinate in questo cartoccio sono state la fine del mondo. I miei primi preferiti sono stati gli scialatielli e le cortecce ma per poco le cortecce hanno battuto gli scialatielli. Non abbiamo continuato col secondo perché dopo un vario antipasto o prendi il primo o il secondo. Abbiamo terminato il pasto con una loro specialità: il gelato nella frutta. Morbido gelato che a seconda del gusto prescelto è servito nella frutta: abbiamo provato limone, pesca, fico e fragola. Il limone era un po' amaro, il fico il più buono. Il pranzo sembrava terminato ma a sorpresa il mio ragazzo ha chiesto al cameriere una fettina di cheesecake ai frutti di bosco per festeggiare il mio compleanno e poter spegnere la candeline. Ed anche questa è stata molto buona. Il personale è gentile e cordiale, il proprietario simpaticissimo, ci ha servito durante tutto il pranzo e ha scambiato qualche chiacchiera con noi. Il rapporto qualità/prezzo è altissimo, si mangia bene e tanto senza spendere un patrimonio. Sicuramente è un posto in cui fermarsi per gustare un pranzo tipico irpino e assaggiare i sapori di questa terra.
Alberto “albymus” MusolinoAlberto “albymus” Musolino
Nell'altopiano del Laceno vicino all'omonimo Lago vi è un ristorante che è diventato sinonimo di qualità e quantità di il mangiar bene ad un prezzo modico è ormai una costante. Il fauno, questo è il nome del ristorante, è un locale tipico a conduzione familiare dove ormai vi lavorano più generazioni e dove a prima vista tutto sempre immutato ma proprio perché sembra sempre uguale è un piacere ritornarci più e più volte con la consapevolezza di ritrovare i sapori ed il gusto a cui ci si è abituati. Punti di forza del fauno, ovviamente, sono i funghi ed i tartufi preparati secondo antiche ricette e, come si suol dire, in tutte le salse. Sebbene i tartufi siano merce pregiata, legati alla volubilità del tempo, quando le condizioni lo permettono, Santino (uno dei titolari) non Lesina nei suoi condimenti questo prezioso fungo ipogeo anzi. Inutile dire che i piatti sono molto abbondanti e vari e gli antipasti sembrano quasi non avere mai fine e variano dalle zuppe di cipolle in inverno ai salumi tipici alle bruschette con funghi e tartufi passando per asparagi, ricotta, formaggi, sott'olio e sott'aceti vari. I primi piatti spaziano tra tagliatelle, pappardelle, scialatielli, ravioli preparati con sugo di cinghiale e funghi e tartufi oppure le più caratteristiche foglie di ulivo ai funghi porcini al cartoccio buoni da leccarsi i baffi. Mentre per i secondi si può optare per varie tipologie di carne anche in base al periodo ma sempre tenera e di ottima qualità cucinata alla brace. Per concludere ci sono dolci che bisogna assolutamente provare come la delizia alla castagna oppure la frutta con gelato e poi vino della casa quanto serve, amari o liquori il tutto condito dalla simpatia e dalla cortesia di tutto il personale ad un prezzo che si aggira intorno ai 30-35 euro. per me è vivamente consigliato e ci torno sempre con piacere.
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In tanti anni (anche di lavoro nel settore), non ho mai incontrato dei ristoratori tanto rozzi e maleducati. Dopo aver prenotato con largo anticipo, arriviamo in questo posto. Ci accoglie tale Francesco, che, dopo averci fatto accomodare, non porta i menu, ma ci consiglia (qualcun altro direbbe impone) i piatti da scegliere. Bene, ci accordiamo e poi chiedo del vino, possibilmente che non sia quello della casa. Non c'è una carta e mi dice di andare a vedere nel frigo. Scelgo. Aglianico, doc Irpinia. Premesso che le denominazioni non sono sinonimo di qualità ma di territorialità, tra le 3 o 4 etichette proposte, la scelgo perchè la conosco benissimo e so benissimo che in cantina costa 8 euro, al pubblico. Inizia il pranzo. Antipasto per 2. Prodotti di base di qualità mediocre e molte cose surgelate. Sono arrivati anche degli asparagi con del formaggio. Gli asparagi proposti il 14 febbraio a 1600 metri di altitudine, con un metro di neve, vi faranno capire tanto. Alcune cose dell'antipasto quindi rimangono nei piatti. E qui iniziano le dolenti note! Quando Francesco viene a sbarazzare, vuole sapere perchè non abbiamo mangiato. E pretende di saperlo chiedendolo in modo offensivo ed estremamente maleducato. Se il cliente non gradisce qualcosa non deve dare certo conto al ristoratore. Non abbiamo mica preteso di non pagare il cibo non gradito! Arrivano poi i primi. Ravioli di ricotta al tartufo e tagliatelle ai porcini con aggiunta di tartufo. Per me era tutto surgelato, pasta precotta e ripassata in acqua bollente al servizio. E' una procedura consueta questa, l'ho visto fare spessissimo quando si fanno molti coperti. Però va usato un tipo di pasta specifico per questa procedura, non certo della pasta fresca congelata. Quando rompevi un raviolo, ad esempio, usciva acqua dalla ricotta. E' una cosa che davvero non sopporto. A mio avviso anche il tartufo era congelato, oltre ad essere completamente anonimo. Giustamente i boschi sono innevati da parecchi giorni, quindi quali tartufi vuoi trovare? Allora perchè proporre del tartufo e farlo passare per fresco? Torna in cucina anche buona parte dei primi e da noi torna Francesco a proporre secondi o dolce. Chiedo se c'è un dolce non confezionato industrialmente. C'è! Certo che c'è! Arriva però una delizia al limone di quelle che vedete congelate nei vassoi delle vetrine dei bar. Pure di pessima qualità e rimane mezza nel piatto. Apriti cielo! Arriva un altro, forse il fratello di Francesco vista la somiglianza, che avevamo notato durante il pranzo solo perchè serviva i piatti bestemmiando a Gesù Cristo ad alta voce! e mi dice letteralmente "non ti è piaciuta? t'a facess nturzà ngann" (te la farei rimanere in gola). Beh! fate voi... Non avevamo espresso nessuna lamentela, capita di mangiare male, pazienza, ma se mi viene chiesto insistentemente il perchè, devo rispondere. Concludiamo con il conto. Pure salato per la qualità proposta, ma far pagare 25 euro una bottiglia di aglianico doc Irpinia, che loro pagano 6-7 euro è davvero un ladrocinio! Lo faccio notare al tale che bestemmiava a Gesù Cristo mentre serviva e ricevo la più grande delle risposte che abbia mai sentito durante la mia carriera da sommelier! "lo sai che più di 20 anni fa' a Vinitaly è stata venduta una bottiglia di questo vino a 100.000 lire?" Potevo rispondere " lo sai che 20 anni fa' c'ero pure io a vinitaly e forse qualcuno interssato all'aglianico irpino c'era e adesso non lo vuole più nessuno? e la colpa è pure dei ristoratori come te. Per finire riceviamo pure i "saluti" da un rozzo cameriere con le unghie nere, che seppur mai visto durante il pranzo, mi dice che avevo rotto le scatole. Conclusioni, non non ci torneremo mai più, seppur vicino, ma credo che faccia lo stesso anche la gente del posto. Tanto è vero che sulla strada del ritorno, prendendo un caffè e parlandone, ci è stato letteralmente riferito " avit ragion, ultimanente s'è uastat" (avete ragione, ultimamente è peggiorato). Può essere come dice il barista, ma può anche essere che questa gente non è proprio in grado di far meglio.
Antonio Mariniello

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Il mio ragazzo che è irpino, mi parlava spesso di questo ristorantino tipico dove lui era già stato e voleva portarmici, e in occasione di una passeggiata sul Laceno, abbiamo deciso di fermarci qui a pranzo. Non avevamo prenotato, essendo martedì, non ce ne era nemmeno tanto bisogno, non c'era tanta gente ma nei weekend e in giorni festivi è consigliabile prenotare. L'ambiente è molto rustico, sa di montagna, sa di casa. Abbiamo iniziato il nostro pranzo con l'antipasto della casa (minimo per 2 persone) composto da: -bruschette ai funghi e al tartufo -carpaccio al tartufo -insalata di tartufo -ricottina al tartufo -asparagi con formaggio e tartufo -polenta con formaggio e funghi -involtini di speak, podolico e tartufo -funghi impanati al tartufo L'antipasto, non è quello classico con i salumi (presente comunque nel menù) ma presenta tanti piccoli assaggi sfiziosi di prodotti locali. Per due persone va benissimo. Per me era un terreno nuovo, non avevo mai assaggiato il tartufo e sono rimasta piacevolmente colpita dal suo sapore e da come si sposasse bene con le varie portate. Era tutto buonissimo, combinazioni di sapori che si sposano alla perfezione. Ho amato tantissimo la ricottina, le bruschette, l'insalata di tartufo, i funghi impanati e l'involtino di speck. Abbiamo poi proseguito con un tris di primi a scelta, sempre per un minimo di 2 persone e tra quelli proposti abbiamo scelto questi "tre sacrifici" così scherzosamente chiamati dal proprietario molto simpatico che nel servirci ogni primo diceva "ecco il primo sacrificio", "arriva il secondo sacrificio", e così via: -ravioli al tartufo -scialatielli speck, podolico e tartufo -cortecci ai funghi porcini al cartoccio Ci sono stati serviti prima i ravioli fatti con burro ripieni di ricotta e in superficie il tartufo. Devo dire buoni ma nulla di eccezionale, i classici ravioli. Sono poi arrivati gli scialatielli e qui c'è stata veramente un esplosione di sapori:la pasta fresca fatta a mano corposa, te la sentivi proprio in bocca con il podolico che si scioglieva e con lo speck ed il tartufo, sono stati un esplosione di sapori e bontà. Sono stati i miei preferiti fino all'arrivo del "terzo sacrificio":le meravigliose cortecce al cartoccio fortemente volute dal mio ragazzo che conosceva già la loro bontà. Qui veramente non ci sono state parole. Le cortecce al sugo col formaggio cucinate in questo cartoccio sono state la fine del mondo. I miei primi preferiti sono stati gli scialatielli e le cortecce ma per poco le cortecce hanno battuto gli scialatielli. Non abbiamo continuato col secondo perché dopo un vario antipasto o prendi il primo o il secondo. Abbiamo terminato il pasto con una loro specialità: il gelato nella frutta. Morbido gelato che a seconda del gusto prescelto è servito nella frutta: abbiamo provato limone, pesca, fico e fragola. Il limone era un po' amaro, il fico il più buono. Il pranzo sembrava terminato ma a sorpresa il mio ragazzo ha chiesto al cameriere una fettina di cheesecake ai frutti di bosco per festeggiare il mio compleanno e poter spegnere la candeline. Ed anche questa è stata molto buona. Il personale è gentile e cordiale, il proprietario simpaticissimo, ci ha servito durante tutto il pranzo e ha scambiato qualche chiacchiera con noi. Il rapporto qualità/prezzo è altissimo, si mangia bene e tanto senza spendere un patrimonio. Sicuramente è un posto in cui fermarsi per gustare un pranzo tipico irpino e assaggiare i sapori di questa terra.
Rosanna De Giovanni

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Nell'altopiano del Laceno vicino all'omonimo Lago vi è un ristorante che è diventato sinonimo di qualità e quantità di il mangiar bene ad un prezzo modico è ormai una costante. Il fauno, questo è il nome del ristorante, è un locale tipico a conduzione familiare dove ormai vi lavorano più generazioni e dove a prima vista tutto sempre immutato ma proprio perché sembra sempre uguale è un piacere ritornarci più e più volte con la consapevolezza di ritrovare i sapori ed il gusto a cui ci si è abituati. Punti di forza del fauno, ovviamente, sono i funghi ed i tartufi preparati secondo antiche ricette e, come si suol dire, in tutte le salse. Sebbene i tartufi siano merce pregiata, legati alla volubilità del tempo, quando le condizioni lo permettono, Santino (uno dei titolari) non Lesina nei suoi condimenti questo prezioso fungo ipogeo anzi. Inutile dire che i piatti sono molto abbondanti e vari e gli antipasti sembrano quasi non avere mai fine e variano dalle zuppe di cipolle in inverno ai salumi tipici alle bruschette con funghi e tartufi passando per asparagi, ricotta, formaggi, sott'olio e sott'aceti vari. I primi piatti spaziano tra tagliatelle, pappardelle, scialatielli, ravioli preparati con sugo di cinghiale e funghi e tartufi oppure le più caratteristiche foglie di ulivo ai funghi porcini al cartoccio buoni da leccarsi i baffi. Mentre per i secondi si può optare per varie tipologie di carne anche in base al periodo ma sempre tenera e di ottima qualità cucinata alla brace. Per concludere ci sono dolci che bisogna assolutamente provare come la delizia alla castagna oppure la frutta con gelato e poi vino della casa quanto serve, amari o liquori il tutto condito dalla simpatia e dalla cortesia di tutto il personale ad un prezzo che si aggira intorno ai 30-35 euro. per me è vivamente consigliato e ci torno sempre con piacere.
Alberto “albymus” Musolino

Alberto “albymus” Musolino

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