Quando varchi la soglia del Castello Malvezzi, non è solo un ristorante che ti accoglie, ma un mondo parallelo dove l’eleganza e la qualità incontrano la raffinatezza culinaria in una sinfonia di emozioni senza pari. L’arte gastronomica dello chef Alberto Riboldi, che guida con maestria e passione questa oasi del gusto, non è semplicemente un incontro con i sapori, ma un’esperienza sensoriale che travalica i limiti della cucina tradizionale, portandola a nuove vette di eccellenza.
Il Castello Malvezzi non è solo un luogo dove mangiare, ma una vera e propria immersione in una cultura gastronomica che fonde l’autenticità della cucina italiana con l’innovazione di una cucina contemporanea, pur mantenendo salde radici nella tradizione.
Un servizio impeccabile, curato e raffinato
Appena varcata la porta, si viene accolti da un servizio che, con la sua discrezione e professionalità, rende ogni commensale protagonista di un’esperienza unica. I camerieri sono esperti, preparati e incredibilmente attenti ai dettagli. Il servizio è impeccabile, curato nei minimi particolari, con una raffinatezza che si riflette nell’attenzione al comfort degli ospiti, senza mai risultare invadente. Ogni piatto viene presentato con delicatezza, mentre i suggerimenti del sommelier sono preziosi e perfetti per accompagnare ogni portata, creando un’armonia che coinvolge il palato e la mente.
Piatti: un incontro tra tradizione e innovazione
La cucina dello chef Riboldi è una fusione perfetta tra il rispetto per la tradizione e l’audacia dell’innovazione. Ogni piatto è un capolavoro, non solo dal punto di vista estetico, ma anche per la sua capacità di raccontare una storia attraverso i sapori. Non si tratta solo di mangiare, ma di entrare in un viaggio gustativo che ti porta a riscoprire i sapori autentici della cucina italiana, reinterpretati con tecnica e creatività.
Il cuore della cucina di Riboldi risiede nella qualità dei suoi ingredienti. Ogni singolo prodotto è scelto con una cura maniacale, proveniente dalle migliori terre italiane, per esaltare il vero sapore di ciascun ingrediente. Non si tratta solo di cucinare, ma di esaltare la natura stessa degli ingredienti, permettendo ad ogni piatto di raccontare una storia che parte dal campo, dal mare, dalla montagna, fino alla tavola. Ogni piatto si riconosce per il suo equilibrio perfetto, una ricerca incessante del gusto che sa stupire anche i palati più esperti.
Un ambiente da fiaba, che esalta l’esperienza culinaria
Il Castello Malvezzi non è solo un ristorante, ma un luogo dove l’ambiente gioca un ruolo fondamentale. Il suo fascino storico, l’eleganza degli arredi, le ampie vetrate che si affacciano su giardini incantevoli, tutto contribuisce a creare un’atmosfera che rende ogni pasto un momento speciale. La residenza aristocratica che ospita il ristorante non è solo il contesto perfetto per un’esperienza gastronomica, ma ne amplifica l’effetto, trasformando ogni piatto in una celebrazione della cultura, della storia e della bellezza.
In Conclusione
Mangiare al Castello Malvezzi non è un semplice pasto. È un’esperienza che coinvolge tutti i sensi, che eleva la cucina italiana a un livello superiore, dove la tradizione incontra l’innovazione con eleganza e precisione. Ogni piatto è un capolavoro, ogni servizio è un gesto di amore per l’ospitalità, e ogni angolo di questo magnifico castello è un invito a scoprire il meglio che la gastronomia può offrire.
Il Castello Malvezzi non è solo un ristorante. È un simbolo di raffinatezza, una testimonianza del perfetto equilibrio tra passato e futuro, tra tradizione e modernità. Un luogo dove ogni commensale non è solo un ospite, ma parte di un’esperienza unica che si ricorderà per tutta la vita. In un mondo che spesso scorda l’importanza dei dettagli e della qualità, Castello Malvezzi rappresenta una rarità, un faro di eccellenza che brilla nel panorama culinario internazionale. Non si può...
Read moreLE STELLE MICHELIN VENGONO REGALATE? LA DEFINIREI UNA TRATTORIA CHE GIOCA A FARE IL GOURMET.
Pranzo del 27/11/2022 , con grandissima delusione e disillusione delle mie aspettative su un ristorante che con stella Michelin.
Senza perdere troppo in preamboli qui sotto provo a descrivere e spiegare cosa secondo me non abbia funzionato .
All'accoglienza tutto bene, nulla da dire. Così come l'edificio, notevole nell'impatto estetico.
Elegante la gentilezza nel verificare intolleranzee pietanze non gradite dove diciamo che entrambi non gradiamo peperoncino e la mia lei non tollera il tartufo.
Entreé molto gradita e ben realizzata;
uovo poché sgradevolissimo. In particolare l'uovo era a temperatura ambiente , quindi freddo al palato. Al primo assaggio ho infatti chiesto al personale di sala se fosse corretto che l'uovo fosse freddo, con risposta positiva. Il gusto mio e della fidanzata avrebbe preferito una pietanza tiepida, ma forse questo è solamente il ns gusto. La componente di caviale Calvisius grattuggiata non era percepibile.
battuta fassona. Troppo condita, soprattutto nella componente capperi sia per me per fidanzata, ma anche qui sono gusti personali. Trovare filamenti grassi però non penso vada bene.
La cosa incredibile è che li ho lasciati da parte sul lato destro del piatto, e la cameriera ci ha appoggiato proprio sopra le dita nel ritirarlo.
riso carnaroli. Per me buono e con accoppiata sapori molto convincente e ben studiata.
Problema grave è che è stato servito alla findanzata pur essendovi presente tartufo. Abbiamo fatto notare la cosa che ha correttamente portato via il piatto e che sarebbe tornata con un'alternativa.
Alternativa non pervenuta, con disappunto sensible della mia lei.
granelli alla lepre, veramente buoni
guancialino con polenta. Polenta insipida così come il guanciale. Visto che tutto il resto del pranzo aveva sapidità corretta, non penso possa essere dovuto al ns palato, ma lasciamo aperta questa possibilità.
predessert molto gradito
dessert, altro disastro.
alla fidanzata viene offerto un toritno con crema e a me la mousse al lampone. Per fortuna mi è stato spiegato che era piccante. A seguire sostituito con il tortino alla crema.
Tortino, parliamo di lui. Servito con cucchiaio e forchetta, ma era talmente spesso che ho dovuto chiedere un coltello per romperlo.
Morale riassumendo:
uova fredde.
tartare con filamenti grassi.
una portata di primo, in sostituzione al riso con il tartufo, non pervenuta.
Alcune portate lasciate non mangiate.
Tolto il Soave, davvero pregevole, gli altri vini, li definirei normali.
ho dovuto fare presente alla cameriera che avrei gradito servisse prima la fidanzata rispetto a me nel servire i piatti dopo due volte che faceva il contrario. La base del galateo. Poverina, si è scusata sppiegando di essere alle prima armi, e mi è dispiaciuto molto. Ma Castello Malvezzi ha una stella Michelin!
Io ero in camicia e giacca e lei in gonna e collant invernali, con un peso di abbigliamento come fossimo a casa ma proponendoci come pensavamo il luogo avrebbe richiesto. Entrambi abbiamo percepito una stanza non riscaldata a sufficienza. Capisto il periodo storico e il vivere "green", la prossima volta porteremo il maglione.
Ritengo strano che il personale, ritirando piatti non mangiati non venga chiesta una motivazione. Così come non è stato chiesto un parere, o un semplice "tutto bene?" a fine pranzo. Semplicemente ci è stato reso il capppotto e via. Di una freddezza inusuale.
Per un pranzo da 320€ a coppia la definisco una follia!
Ho scritto alla proprietà che ha scelto di ignorare il tutto.
Cosiglio distare ben alla larga a meno che non siate...
Read moreDi cose da dire su questo luogo ce ne sono molte, mettetevi comodi e leggete con calma. Il Castello si trova sopra il colle San Giuseppe il belvedere di Brescia e vi si accede dopo una serie di tornanti, la strada con tutta onestà non è tra le più belle anzi il manto stradale è sconnesso e la vegetazione poco tenuta si ha la sensazione di una zona poco curata; tutt’altra cosa arrivati al Castello, un ingresso degno della location che si porrà davanti ai vostri occhi, una vista che spazia dall’hinterland fino al lago di garda e gli appennini. Cinquecentesco casino di caccia poi dimora di nobili famiglie, da circa 45 anni ristorante tra i più rinomati in Lombardia. Gli interni sono sforzosi riccamente decorati da affreschi, volte a botte e pareti ricoperte da pitture e stucchi rinascimentali. Ad accogliere i clienti è il direttore di sala molto gentile e preparato, i soprabiti vengono riposti in appositi ripostigli e quando si è accompagnati al tavolo si rimane esterefatti dalla location così sfarzosa. Giunto al Castello con la mia dolce metà per una cena (preciso subito attraverso prenotazione groupon, ci tenevo a precisare in quanto la mia successiva descrizione delle portate potrebbe non essere condivisa con chi ha mangiato alla carta) il menù “degustazione essenza di mare” prevede diverse portate, accompagnate ognuna da diversi vini finemente descritti dal direttore di sala, ed ognuna con molta raffinatezza da parte del personale prevede il cambio delle posate, cosa non da poco. Si inizia con entrèe, antipasti a base di tacos di storione e carpaccio norvegese e mousse al mascarpone (tutti molto buoni); I primi prevedono: spaghetti freddi al nero selezione monograno felicetti con erba cipollina, citronette scalogno stufato e caviar calvisius che nasce negli allevamenti di storione di Calvisano (spaghetti e caviale buoni, olio troppo predominante che sovrasta un po' troppo il sapore del caviale), calamarata di crostacei (sapore di mare troppo forte); I secondi: baccalà mantecato all’extra vergine d’oliva su letto di polenta ( una mousse di baccalà che non mi ha fatto impazzare); Predessert con proposta del giorno (interessante la macedonia di verdura tagliata fine fine con gelato al lampone molto buono); Dessert con mousse ai frutti della passione a forma di mela (qui mi soffermo nel senso che sinceramente credo sia il mio primo dessert che non sapeva assolutamente di nulla, nemmeno dolce, insapore); caffè con mini pasticcini di accompagnamento. Parliamo di prezzi: location e menù groupon ottimo rapporto, prezzi alla carta e location credo un po' caro, nel senso che a mio giudizio quando cerco un ristorante per mangiare molto bene preferisco una location meno bella e raffinata ma sul cibo devo rimanere esterefatto e per mio gusto non ho riscontrato questo. Ci tornerei? Probabilmente sì, per provare il menù di carne e per confermare il mio giudizio...
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