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Marotta Ristorante — Restaurant in Castel Campagnano

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Marotta Ristorante
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SCHETTINO PIZZERIA
Via Volturno, 38, 82030 Limatola BN, Italy
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Via Santa Cristina, 10, 81013 Caiazzo CE, Italy
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Marotta Ristorante
ItalyCampaniaCastel CampagnanoMarotta Ristorante

Basic Info

Marotta Ristorante

Via Marrochelle, 52, 81010 Squille CE, Italy
5.0(78)
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Ratings & Description

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attractions: , restaurants: SCHETTINO PIZZERIA
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+39 349 541 9274
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marottaristorante.com

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4.7

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Gabriele FuscoGabriele Fusco
L’esperienza al Ristorante Marmotta è stata semplicemente indimenticabile. Sin dal nostro arrivo siamo stati accolti con grande calore Anna, la responsabile di sala, ci ha attesi personalmente nel parcheggio, facendoci sentire subito ospiti speciali. Dopo una breve presentazione della struttura — che si divide in due ambienti distinti, uno dedicato agli eventi e l’altro all’alta cucina — ci siamo accomodati in una sala dal design minimalista, elegante e raccolto, impreziosita da pochi tavoli ben distanziati e da un delicato effetto “mollettone” che ho particolarmente apprezzato per il comfort e l’atmosfera intima che crea. Abbiamo iniziato la serata con un aperitivo consigliato dalla casa: una bollicina rosé Trento DOC accompagnata da amuse-bouche sorprendenti, tra cui spicca il mantecato di pesce racchiuso tra due sottilissime cialde e nascosto in un vaso di foglie di alloro, un piccolo capolavoro di tecnica e creatività. Abbiamo poi scelto il menù degustazione da sette portate, abbinato a un Etna Rosso: è stato un susseguirsi di emozioni e scoperte. Ogni piatto ha raccontato una storia, con una cucina che pone al centro la qualità assoluta della materia prima, prediligendo piccoli produttori locali e ingredienti stagionali di altissima selezione. La ricerca dei sapori autentici e la capacità di esaltarli con eleganza e rispetto sono state evidenti in ogni assaggio frutto della creatività e dell’estro dello chef Domenico e della sua brigata di cucina. Un plauso speciale va anche al servizio di sala, impeccabile e mai invadente, professionale, attento e capace di rendere ogni momento piacevole e spontaneo. Siamo grati per aver potuto vivere questa esperienza di gusto, eleganza e accoglienza sincera. Non vediamo l’ora di tornare.
Omero SimoneOmero Simone
Siamo stati accolti con gentilezza...sala con 5 tavoli ben preparata.optiamo per un menù degustazione di 7 portate....ci viene riferito che nelle sette portate potevamo inserire qualche piatto con il tartufo bianco del Molise. Decidiamo di inserirne uno e ordiniamo un calice di vino a testa Brunello di Montalcino. Ci viene servito meno di un dito per ogni bicchiere e allegherò la foto per fare rendere meglio l' idea. Cibo molto buono con tanta ricerca per la parte vegetale. Ovviamente dopo 10 minuti avevamo finito la lacrima di vino nel nostro bicchiere e la cameriera ce ne versa un altro mezzo dito a testa senza nemmeno che noi lo chiedessimo. Continuano le portate super gustose quando verso la fine si sentono litigare dei camerieri in una sala affianco con una voce di donna sopra le altre....alquanto imbarazzante. Terminate le portate con dolce e piccola pasticceria chiedo il conto. Mi arriva un conto con addebito di 4 calici di vino 80 euro....senza parole. Non amo fare discussioni in generale, figuriamoci in un posto con la stella Michelin. Pago e andiamo via, ci viene a salutare lo chef molto gentile e garbato e scendiamo le scale. Mentre stiamo per uscire la stessa cameriera che ci ha servito ci corre dietro dicendo che si era dimentata di addebitare 18 euro per le grattate di tartufo sopra l'uovo....ovviamente pago senza fiatare e vado via allibito e deluso non dal cibo ma da una gestione davvero poco professionale del personale di sala e lo scrivo perché quel povero chef se non lo scriviamo qui non sa nulla di ciò che succede in sala e perderà clienti e reputazione. Spero che questo serva a spronare il team a fare meglio.
ARCTiC ITAARCTiC ITA
Potrei riassumere questa recensione in una sola considerazione: tra tutti i ristoranti che ho avuto modo di visitare nel mondo, per la prima volta non ho avuto modo di muovere una sola critica su un singolo piatto che non abbia incontrato il mio gusto. Lo chef, Domenico Marotta, fa quello che ogni chef dovrebbe fare: utilizzare ingredienti riconoscibili, esaltarli e presentare un piatto gustoso senza voler stupire a tutti i costi, dimenticandosi di cos'è la buona cucina, che come suggerisce il nome, deve essere buona, innanzitutto, prima ancora di apparire, riuscendoci appieno. I suoi piatti hanno viaggiato tra cucine stellate, spingendosi finanche in Asia (i richiami alla cucina Giapponese sono evidenti), per poi ritornare dove tutto è cominciato, a casa: il sapore dei ricordi (alcune chicche sono introvabili altrove), trasformati in chiavi gourmet è, a mio parere, l'elemento che lo contraddistingue e la migliore cucina possibile. Un'esperienza esaltante. Il personale di sala non è da meno, con un'attenzione a certi dettagli che raramente ho riscontrato in altri ristoranti. La carta dei vini è ampia e curata, e la sommelier Anna è attenta e puntuale a suggerire il pairing perfetto. Raramente mi spendo in recensioni tanto dettagliate, ma questo è uno di quei casi in cui ne vale davvero la pena. Complimenti.
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L’esperienza al Ristorante Marmotta è stata semplicemente indimenticabile. Sin dal nostro arrivo siamo stati accolti con grande calore Anna, la responsabile di sala, ci ha attesi personalmente nel parcheggio, facendoci sentire subito ospiti speciali. Dopo una breve presentazione della struttura — che si divide in due ambienti distinti, uno dedicato agli eventi e l’altro all’alta cucina — ci siamo accomodati in una sala dal design minimalista, elegante e raccolto, impreziosita da pochi tavoli ben distanziati e da un delicato effetto “mollettone” che ho particolarmente apprezzato per il comfort e l’atmosfera intima che crea. Abbiamo iniziato la serata con un aperitivo consigliato dalla casa: una bollicina rosé Trento DOC accompagnata da amuse-bouche sorprendenti, tra cui spicca il mantecato di pesce racchiuso tra due sottilissime cialde e nascosto in un vaso di foglie di alloro, un piccolo capolavoro di tecnica e creatività. Abbiamo poi scelto il menù degustazione da sette portate, abbinato a un Etna Rosso: è stato un susseguirsi di emozioni e scoperte. Ogni piatto ha raccontato una storia, con una cucina che pone al centro la qualità assoluta della materia prima, prediligendo piccoli produttori locali e ingredienti stagionali di altissima selezione. La ricerca dei sapori autentici e la capacità di esaltarli con eleganza e rispetto sono state evidenti in ogni assaggio frutto della creatività e dell’estro dello chef Domenico e della sua brigata di cucina. Un plauso speciale va anche al servizio di sala, impeccabile e mai invadente, professionale, attento e capace di rendere ogni momento piacevole e spontaneo. Siamo grati per aver potuto vivere questa esperienza di gusto, eleganza e accoglienza sincera. Non vediamo l’ora di tornare.
Gabriele Fusco

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Siamo stati accolti con gentilezza...sala con 5 tavoli ben preparata.optiamo per un menù degustazione di 7 portate....ci viene riferito che nelle sette portate potevamo inserire qualche piatto con il tartufo bianco del Molise. Decidiamo di inserirne uno e ordiniamo un calice di vino a testa Brunello di Montalcino. Ci viene servito meno di un dito per ogni bicchiere e allegherò la foto per fare rendere meglio l' idea. Cibo molto buono con tanta ricerca per la parte vegetale. Ovviamente dopo 10 minuti avevamo finito la lacrima di vino nel nostro bicchiere e la cameriera ce ne versa un altro mezzo dito a testa senza nemmeno che noi lo chiedessimo. Continuano le portate super gustose quando verso la fine si sentono litigare dei camerieri in una sala affianco con una voce di donna sopra le altre....alquanto imbarazzante. Terminate le portate con dolce e piccola pasticceria chiedo il conto. Mi arriva un conto con addebito di 4 calici di vino 80 euro....senza parole. Non amo fare discussioni in generale, figuriamoci in un posto con la stella Michelin. Pago e andiamo via, ci viene a salutare lo chef molto gentile e garbato e scendiamo le scale. Mentre stiamo per uscire la stessa cameriera che ci ha servito ci corre dietro dicendo che si era dimentata di addebitare 18 euro per le grattate di tartufo sopra l'uovo....ovviamente pago senza fiatare e vado via allibito e deluso non dal cibo ma da una gestione davvero poco professionale del personale di sala e lo scrivo perché quel povero chef se non lo scriviamo qui non sa nulla di ciò che succede in sala e perderà clienti e reputazione. Spero che questo serva a spronare il team a fare meglio.
Omero Simone

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Potrei riassumere questa recensione in una sola considerazione: tra tutti i ristoranti che ho avuto modo di visitare nel mondo, per la prima volta non ho avuto modo di muovere una sola critica su un singolo piatto che non abbia incontrato il mio gusto. Lo chef, Domenico Marotta, fa quello che ogni chef dovrebbe fare: utilizzare ingredienti riconoscibili, esaltarli e presentare un piatto gustoso senza voler stupire a tutti i costi, dimenticandosi di cos'è la buona cucina, che come suggerisce il nome, deve essere buona, innanzitutto, prima ancora di apparire, riuscendoci appieno. I suoi piatti hanno viaggiato tra cucine stellate, spingendosi finanche in Asia (i richiami alla cucina Giapponese sono evidenti), per poi ritornare dove tutto è cominciato, a casa: il sapore dei ricordi (alcune chicche sono introvabili altrove), trasformati in chiavi gourmet è, a mio parere, l'elemento che lo contraddistingue e la migliore cucina possibile. Un'esperienza esaltante. Il personale di sala non è da meno, con un'attenzione a certi dettagli che raramente ho riscontrato in altri ristoranti. La carta dei vini è ampia e curata, e la sommelier Anna è attenta e puntuale a suggerire il pairing perfetto. Raramente mi spendo in recensioni tanto dettagliate, ma questo è uno di quei casi in cui ne vale davvero la pena. Complimenti.
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Reviews of Marotta Ristorante

5.0
(78)
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5.0
21w

Ho avuto il piacere di cenare al Ristorante Marotta e l'esperienza ha superato ogni aspettativa. In una cornice dall'eleganza minimal e curata, siamo stati accompagnati in un viaggio culinario che ha saputo stupirci, coccolarci e regalarci emozioni autentiche. Ogni membro dello staff si è dimostrato attento, professionale e gentile. Un ringraziamento speciale e sentito va alla sig.ra Anna, che ci ha guidati durante tutta la serata con una grazia e una competenza che hanno aggiunto un valore inestimabile alla cena. Abbiamo optato per il menù degustazione da 9 portate, un percorso che si è rivelato un crescendo di sapori e idee brillanti. Il benvenuto della cucina è stato un preludio eccezionale: una serie di amuse-bouche varie e deliziose, che hanno saputo esaltare con eleganza i sapori di alcuni ortaggi di stagione, e che si è conclusa magistralmente con la "lumaca viaggiatrice", un piccolo capolavoro di creatività. Da lì, ogni portata ha confermato l'altissimo livello. Tra i momenti che rimarranno impressi nella memoria: la freschezza sorprendente del latte di cetriolo; le penne con le cozze; il risotto dal profumo intensamente affumicato, che al palato svelava poi l'inaspettata dolcezza della provola, un contrasto memorabile; e gli spaghetti, dove la maggiorana dialogava perfettamente con la dolcezza dei peperoni e la sapidità delle alici.

Le portate a base di pesce sono state un'esaltazione della materia prima: il merluzzo e il dentice di una tenerezza quasi commovente. Il vertice è stato raggiunto con la faraona: una carne succulenta e saporita, così tenera da poter essere tagliata con il magnifico coltello di manifattura artigianale che ci è stato presentato al tavolo, un dettaglio che denota una cura per l'esperienza del cliente a 360 gradi.

Anche i dolci hanno mantenuto altissimo il livello, distinguendosi per originalità e per l'utilizzo di materie prime nobili che celebrano il territorio: la mandorla, la carruba e la prugna sono state protagonisti di creazioni raffinate.

La selezione delle bevande ha accompagnato magnificamente il percorso: dalle vivaci bollicine iniziali del Fiano Dryas, passando per l'eccellente vino Fiano Lunarossa Quartara che ha esaltato la cena, fino alle note dolci e avvolgenti del Symphonie de Sauternes. E per concludere, un tocco tanto inaspettato quanto gradito: una fumante e confortante tazza di orzo tedesco preparato in moka, un gesto che unisce l'alta ristorazione al calore di casa.

Cenare da Marotta non è solo gustare una cucina stellata, ma è affidarsi a una famiglia che ama profondamente il proprio lavoro. Complimenti a tutta la brigata e allo staff di sala. Un pensiero speciale va anche allo chef, la cui visita al nostro tavolo a fine serata per un saluto è staton gesto che abbiamo molto apprezzato. Un'esperienza da consigliare e, soprattutto,...

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21w

Quando decidi di spingerti fino a Squille, un piccolo borgo nel Casertano, per cenare da Marotta, non sai ancora che stai per vivere uno di quei momenti che restano impressi nella memoria gastronomica per sempre.L'ambiente ti accoglie con quella eleganza moderna e senza fronzoli che mette subito a proprio agio. Niente pompa magna, solo classe autentica in uno spazio intimo dove ogni dettaglio è pensato per farti sentire speciale. Il servizio è quello che sogni in un ristorante stellato: preparato, appassionato, capace di raccontarti ogni piatto come una piccola storia, facendoti assaporare la filosofia di Domenico Marotta ancora prima del primo boccone.E poi arriva la cucina, ed è pura poesia. Si parte con una serie di amuse bouche che sono piccoli capolavori d'arte: ogni boccone vegetale è un'esplosione di sapori che ti fa capire subito che qui la natura è protagonista assoluta. Ma il momento che ti resta nel cuore è quando arriva la sua iconica lumaca con il rametto di rosmarino - un piatto diventato ormai signature che racchiude in sé tutta la genialità dello chef.Ogni portata è un equilibrio perfetto tra territorio e innovazione. I primi piatti, dalla pasta ai frutti di mare con quell'impiattamento che è pura arte visiva, ai piatti dove le erbe selvatiche del Matese diventano protagoniste assolute. E quando arriva la faraona, servita con i coltelli artigianali appositamente creati per questo piatto, capisci che ogni dettaglio qui ha un senso preciso e raffinato.Si percepisce un rispetto profondo per ogni singolo ingrediente, nulla è lasciato al caso, tutto ha un sapore che sorprende. Anche i dettagli fanno la differenza: da quei coltelli artigianali per la faraona alla piccola pasticceria finale che chiude il cerchio di un'esperienza sensoriale completa. Qui non si mangia, si vive un viaggio attraverso i sapori autentici della Campania riletti con una tecnica sopraffina.Il prezzo è quello di un ristorante stellato, giusto e commisurato alla qualità dell'esperienza. Non è una cena qualunque, è un investimento in bellezza e bontà che ripaga ogni singolo euro speso. Marotta non è solo un ristorante, è una destinazione. Domenico Marotta sta scrivendo una delle pagine più belle della gastronomia campana contemporanea. Torneremo sicuramente, e ve lo consigliamo senza...

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32w

L’esperienza al Ristorante Marmotta è stata semplicemente indimenticabile. Sin dal nostro arrivo siamo stati accolti con grande calore Anna, la responsabile di sala, ci ha attesi personalmente nel parcheggio, facendoci sentire subito ospiti speciali. Dopo una breve presentazione della struttura — che si divide in due ambienti distinti, uno dedicato agli eventi e l’altro all’alta cucina — ci siamo accomodati in una sala dal design minimalista, elegante e raccolto, impreziosita da pochi tavoli ben distanziati e da un delicato effetto “mollettone” che ho particolarmente apprezzato per il comfort e l’atmosfera intima che crea.

Abbiamo iniziato la serata con un aperitivo consigliato dalla casa: una bollicina rosé Trento DOC accompagnata da amuse-bouche sorprendenti, tra cui spicca il mantecato di pesce racchiuso tra due sottilissime cialde e nascosto in un vaso di foglie di alloro, un piccolo capolavoro di tecnica e creatività.

Abbiamo poi scelto il menù degustazione da sette portate, abbinato a un Etna Rosso: è stato un susseguirsi di emozioni e scoperte. Ogni piatto ha raccontato una storia, con una cucina che pone al centro la qualità assoluta della materia prima, prediligendo piccoli produttori locali e ingredienti stagionali di altissima selezione. La ricerca dei sapori autentici e la capacità di esaltarli con eleganza e rispetto sono state evidenti in ogni assaggio frutto della creatività e dell’estro dello chef Domenico e della sua brigata di cucina.

Un plauso speciale va anche al servizio di sala, impeccabile e mai invadente, professionale, attento e capace di rendere ogni momento piacevole e spontaneo.

Siamo grati per aver potuto vivere questa esperienza di gusto, eleganza e accoglienza sincera. Non vediamo...

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