Devo premettere che non sono tipo da recensioni. Devo anche premettere che, prima di scrivere questa, ci ho pensato sufficientemente (più o meno 2 secondi, a dirla tutta) perché ritengo di averne ragioni a sufficienza. Non ricordo di aver mai ricevuto un trattamento così. All'ingresso, e fatti accomodare, non riceviamo un menù e quindi ci affidiamo completamente al cameriere nello sciorinarci i piatti, premettendo, tuttavia, per risparmiargli tempo, che siamo vegetariani. Con un attimo di titubanza ci viene risposto che non ci sono antipasti oggi, in via eccezionale per una festa/evento, e che i secondi non fanno al caso nostro. Tuttavia tra i primi possiamo scegliere tra spaghetti ai finferli e canederli al formaggio di malga: 'ottimo, così ce li smezziamo' diciamo. A cui possiamo aggiungere il rösti, magari coi funghi di contorno: questo per la mia compagna. Per me a posto così. L'attesa dei canederli sarà lunga (25') ci viene detto, ma 'ok nessuna fretta' rispondo. Nel frattempo annaffiamo tutto con acqua e due calici di prosecco. Al tavolo niente nell'attesa, nè pane nè companatico... pazienza. Arrivano gli spaghetti (abbondanti) e, qualche minuto dopo, i canederli ma al cameriere viene a quel punto il dubbio che, contenendo carne, non possiamo mangiarli. Anche se, sostiene, aveva pensato che magari uno di noi due non fosse vegetariano (suppongo io, in quanto maschio)... un equivoco, un'incomprensione, una svista, uno scivolone: chiamiamola come vogliamo. Per carità può succedere a tutti. Gli chiediamo gentilmente di farlo tornare indietro in cucina (mai fatto in vita nostra, eravamo persino mortificati per la cosa seppure lo avessimo ben specificato all'inizio; d'altronde altre volte abbiamo mangiato canederli senza carne). La mia compagna attende che esca un altro spaghetto mentre io, in solitaria, mangio il mio piatto. Manca il tovagliolo ad entrambi, cosa che faccio notare prontamente al cameriere. Ma è a questo punto che si consuma il primo incidente, roba che, a pensarci ora, avremmo dovuto prendere su e andarcene. Dalla cucina, distante tipo 80 cm dal nostro tavolo, si sente alzare la voce dello chef: non risparmia celiaci, anzi celiache, e si sentono distintamente invettive contro quei rompicoglioni, ma soprattutto 'fanatici', di quelli che per vari motivi hanno scelto di non mangiare certi alimenti. Il tempo di attesa e arriva un secondo piatto di spaghetti, stavolta scarso, perché evidentemente abbiamo rotto troppo i coglioni, mentre io, ormai a piatto vuoto, osservo la mia compagna mangiare (accenno solo al fatto che, seppure nel piatto c'era un capello, corto e rossiccio, quindi non suo ma presumibilmente dello stesso chef che non indossava il cappellino). Viene la volta del secondo, rösti si diceva, ma senza funghi, solo spinaci. Vabbè, occhi al cielo. Al momento del conto si consuma il secondo grave incidente. Ci viene addebitato il piatto di canederli fatto tornare indietro in cucina e, ora, dimenticandoci per un attimo dell'importo irrisorio (10 €), quello che ci fa salire il sangue al cervello è la caduta fragorosa di stile. Questa appena calpestata è la merdona vera. Protestiamo. Troviamo la cosa un po' offensiva, visto che avevamo precisato che eravamo vegetariani e la risposta 'ormai era uscito dalla cucina' da parte del cameriere non ci è sembrata, diciamo, troppo convincente. Sicché il cameriere rientra in cucina cercando di esporre la nostra posizione allo chef. Dall'altro lato della porta attendiamo inermi. È a quel punto che vorrei aver detto un attimo prima 'Mi faccia parlare con lo chef', anche perché dello chef nessuna notizia se non attraverso il cameriere/messaggero. Comunque il capo ha deliberato che quel piatto possiamo non pagarlo. Ora, non so chi altri leggerà questo sproloquio ma devo dire che ci siamo davvero rimasti male. Non siamo tipi da lamentele nè tantomeno da rispedire indietro piatti, come fosse porcheria. Diamo entrambi il massimo valore al cibo, quindi tutta questa reazione, oltre che fuori luogo, ci ha davvero fatto cascare le braccia...
Read moreLocanda in località Cencenighe Agordino, a otto chilometri circa da Falcade. Arrivato sabato e ripartito domenica mattina. Breve vacanza in perlustrazione di campi sci di fondo, nell'occasione, quello di Falcade La camera prenotata era per due persone ma all'ultimo momento sono dovuto arrivare da solo. Una mansarda ampia e bella tutta in legno. Appena arrivato ho scaldato con una stufetta elettrica (non c'era traccia di termosifoni o convettori). L'ottima costruzione in legno e probabilmente ottima coibentazione ha fatto sì di avere dormito addirittura con una finestra aperta in fessura. Il bagno benché bellone curato era decisamente troppo piccolo. Il box doccia da un metro quadro quasi non permetteva di raccogliere una saponetta a terra. Prima di salire le scale la room degli ospiti in attesa, arredata con una splendida serie di poltrone in pelle ed un altrettanto magnifico lampadario. In più, porte in legno intarsiate. Questa ricerca dello stile nell'arredamento si ritrova anche al piano ristorante. Il proprietario ha una vera passione X oggetti d'arte di cui tutto lo stabile ne è pieno; dalle panchine esterne in ferro pesante lavorato, ai boccali da birra in argento e peltro o al lampadario d'ingresso che è un vero pezzo d'antiquariato. La cena al ristorante si presenta bene subito all'entrata: pavimento in legno pregiato, albero di natale, camino acceso e musica gradevole in sottofondo. La cameriera presenta subito il menù per il B&B. Io francamente avrei anche cenato alla carta ma.. tant'è, le proposte erano buone quindi proseguo per quella strada. Cucina tipica con rivisitazioni da chef. Buono tutto. La mattina la colazione non è stata all'altezza della serata. Personalmente suggerirei di buttare via tute quelle mini confezioni di marmellatine e nutelline che fanno molto "hotel Riviera Adriatica anni 80". Lo chef si scusa per la mancanza di una proposta anche "salata" che in genere riserva ai turisti tedeschi ed austriaci. Poco male, tanto ormai avevo già finito. Il conto totale è accettabile. Birra della cena offerta dal proprietario che è personali mondo. Senz'altro un posto in cui tornare, soprattutto per una cena impegnativa in cui si vuole fare bella figura. In questo periodo il camino acceso in sala fa' già da solo il 70%. Se vi capita la colazione....dite che...
Read moreSiamo stati in questa locanda per pernottare in un weekend di ottobre. Da fuori il posto sembra un po' lasciato a se stesso. La camera che ci è stata data era sotto al ristorante al piano terra. Camera molto umida, con odore di muffa e di stantio. Non c'era un armadio dove poter riporre giubbotti giacche ecc. Nel bagno, grosso segni di umidità sui muri ed anche due belle ragnatele, come si può vedere nelle foto, un po' più di attenzione nella pulizia non guasterebbe. All'interno della camera c'era un deumidificatore che andava a manetta (ovviamente) ed una piccola stufetta elettrica come unica fonte di riscaldamento. Quindi, la camera una vera e propria delusione. Alla fine bene la colazione, c'era un po' di tutto, sia dolce che salato. La camera l'abbiamo pagata 80 euro e considerando il periodo (ottobre!) e la stanza in sé lo trovo davvero troppo esagerato come prezzo. Il titolare è stato molto gentile e disponibile per carità (anche se non l'ho mai visto una volta con la mascherina all'interno della struttura. Insomma, un peccato, perché ho visto delle buone recensioni come ristorante, che purtroppo era chiuso. Non credo...
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