Sulle colline di Coriano, si cela un ristorante capace di trasformare una cena in un viaggio gastronomico indimenticabile. Sin dal primo passo oltre la soglia, l’atmosfera elegante ma accogliente invita a rallentare e godere di ogni istante. Il design degli interni è un capolavoro di equilibrio: linee essenziali si fondono con tocchi caldi e dettagli curatissimi, creando uno spazio che coccola gli ospiti senza mai sopraffarli.
Ma passiamo al vero protagonista della serata: il menu. Lo chef Giuseppe Biuso propone una sequenza di piatti che si distinguono non solo per la qualità straordinaria degli ingredienti, ma anche per la loro combinazione innovativa e armoniosa.
Si inizia con il Cannolo di fungo, finocchietto selvatico, nocciola e cioccolato di Modica, un antipasto che gioca audacemente con i contrasti. La delicatissima croccantezza del cannolo si sposa perfettamente con la cremosità del ripieno, mentre le note terrose del fungo e del finocchietto trovano un sorprendente equilibrio con il dolce-amaro del cioccolato.
Segue il Risotto all’aceto balsamico, Mucchino affumicato, guanciale e mandarino. Qui ogni boccone è un piccolo capolavoro: l’affumicato del formaggio si fonde con la sapidità del guanciale, mentre il mandarino aggiunge una freschezza inaspettata che pulisce il palato e prepara alla forchettata successiva.
Il piatto principale è un’autentica celebrazione della carne: Wagyu al carbone, beurre blanc all’acciuga, cime di rapa e jus ai pepi. La cottura alla perfezione esalta la tenerezza e la complessità del Wagyu, mentre il beurre blanc arricchito dall’acciuga dona profondità e un tocco di umami. Le cime di rapa, leggermente amare, e il jus ai pepi bilanciano il piatto con grazia.
Si conclude con un dessert tanto semplice quanto memorabile: Uva, cannella, mosto cotto. Un dolce che non si limita a chiudere il pasto, ma lo sublima, grazie alla dolcezza naturale dell’uva e alla speziatura delicata della cannella, che trovano nel mosto cotto un filo conduttore straordinariamente elegante.
La carta dei vini merita una menzione d’onore. Curata con passione e competenza, offre un’ampia selezione capace di soddisfare sia gli intenditori sia chi desidera lasciarsi guidare in un percorso di scoperta. Il sommelier, con un’attenzione rara e mai invadente, è stato impeccabile.
Infine, un plauso speciale va al servizio. Il personale è professionale, cordiale e attento a ogni dettaglio, capace di far sentire ogni ospite al centro di un’esperienza unica.
"Vite" non è solo un luogo dove mangiare: è un tempio del gusto, un’oasi di bellezza e un esempio di ospitalità che alza il livello della ristorazione contemporanea. Non vedo l’ora...
Read moreAn all round fantastic experience!! Service which was easily of a Michelin Star standard if not a two Michelin star standard, great and detailed/knowledgeable explanations of the food, origin and preparation. Likewise very friendly, open and still professional! It was a joy witnessing the professional kitchen team assembling our dishes in the open kitchen. The wine recommendations were fitting and of good value for money. We even got a tour of the extensive wine Celler after our meal. The food was also very close to a Michelin star standard, and the taste was, in some dishes, better that what we experienced at Michelin stared restaurants near by. A truly great lunch experience, and we will definitely be...
Read moreDopo qualche anno torniamo qui, sulle colline riminesi con un bellissimo panorama, che si apprezza più di giorno che di sera. Cambio dello chef e cambio del menù, piatti alla carta e tre percorsi degustazione a sorpresa da 4,6 e 8 portate, cambia il numero delle portate ma la quantità complessiva rimane identica e tra entrèe e piccola pasticceria si esce veramente sazi.
Interno bello, arredamento perfettamente integrato con cucina a vista e aperta al piano terra, atmosfera accogliente e personale molto gentile senza essere eccessivo.
Il nuovo menù ha degli accostamenti insoliti o azzardati ma ottimi al palato, lo chef sta imponendo un nuovo percorso con sapori di Sicilia terra d’origine. Pane, grissini e carta di pane fatti in casa serviti con burro all’aglio nero, pericolosissimo perché prende la mano. Entrèe servite su una pianta di vite in acciaio, buon inizio nella varietà dei sapori. Cannolo di funghi con topinambur e cioccolato di Modica, buono, forse troppo sapido. Gambero in doppia cottura straordinario bei sapori e negli accostamenti. Spaghettine alle noci, cannolicchi, ortica e sommacco, appetitoso. Risotto con formaggi di San Patrignano e mandarino, cottura perfetta, coinvolgente. Ombrina cotta sui carboni, un sapore di legno che che non stanca…morbidissima, umida, ottima. Pre dessert rinfrescante gelato carote, basilico e zafferano. Dolce crème brûlé scomposta con accostamento di pecorino.
Servizio cortese e attento senza essere invasivo. Da migliorare, il tovagliato che in un tavolo da 6 come eravamo noi era accostato ogni due persone, oltre alla raccolta delle briciole che deve essere fatta obbligatoriamente in un ristorante che o punta in alto.
Nota dolente, che trovo molto fastidiosa, un ricarico sulla carta dei vini fuori da qualsiasi logica. Peccato, una nota veramente stonata, ed è il motivo delle 4...
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