È, indubbiamente, uno fra i migliori ristoranti di Parma e provincia... Allora, premesso che l'ambiente è estremamente accogliente, composto quindi di spazi ben distribuiti e luci soffuse, originale ed elegante anche l'arredo, oltre alla costante e confortante presenza di Achille, il titolare, che completa il quadro con il grande spirito di accoglienza che lo contraddistingue. Ciò che però, dopo una chiacchierata con lo stesso, mi ha notevolmente colpito riguarda il fatto che è quasi tutto di loro produzione... Dalla farina, al pane e grissini realizzati - oltre che con la loro farina - anche con lievito madre, alla pasta all'uovo, agli antipasti e ai dolci (tutti). Anche molte delle verdure provengono dall'orto di Angelina, sorella di Achille, come il radicchio, di cui dispongono tutto l'anno poiché provvisti di serra. Poi ci sono anche le verdure acquistate ma i fornitori sono selezionatissimi e le cui coltivazioni sono rigorosamente biologiche e, alle volte, pure biodinamiche. Mentre, per quanto riguarda i salumi, vengono stagionati da Achille, il quale sceglie una lunga stagionatura. E anche le carni, come d'altronde tutto il resto, sono di prima scelta. Un esempio riguarda il pollo che proviene da allevamento a terra con le granaglie, senza vitamine e antibiotici. Per non parlare del vino che Achille produce con le sue viti, senza nessuna contaminazione chimica, sia per quanto riguarda la vigna che la cantina. Stesso discorso vale anche per il frumento che, sempre Achille, semina in campi dove non ci sono - ormai da decenni - trattamenti con diserbanti e concimi e ancora adesso, quando semina, non diserba e non concima. Concludo includendo la descrizione dell'ultimo piatto di cui mi sono deliziata di recente e che corrisponde alla prima delle numerose foto che ho allegato. Sono, da una parte, mezze lune con ortiche, burro e parmigiano, e, dalla parte opposta, tagliatelle con un sugo rosso fatto da loro e con sopra una spolverata di ricotta salata siciliana. Mentre, in mezzo, troviamo una riduzione di basilico, aceto balsamico, e lambrusco di produzione di Achille. Insomma, consiglio a tutti questo...
Read morePeccato, poteva andare meglio.
Ne avevo sentito parlare bene, il posto é accogliente anche se nella saletta con i muri arancioni la luce sul tavolo e sul cibo sia scarsa.
Manca la lista dei vini e con essa anche i prezzi, chiediamo per iniziare un Franciacorta, non ne tengono, ci facciamo servire un Valdobbiadene. Tavolo da 7 persone, tutte prendiamo l’antipasto, Una bottiglia per 7 donne sono giusto 7 calici Chiediamo per continuare la cena in altra bottiglia uguale, non c’è l’ha, ci propone un rosso. E se ne va dicendoci pensateci! Nel frattempo arrivano per i piatti principali della cena, io avevo chiesto una tagliata e arriva un taglio di roast-beef tagliato spesso. Il taglio di carne è identico a chi a preso il roast beef. Comunque quattro fette di carne. La caponata di contorno una cucchiaiata non è altro che una giardiniera scaldata ne permane il sapore di aceto.
Chiamiamo il cameriere poiché il titolare dopo la richiesta della seconda bottiglia di vino in 15 minuti non é più passato. Ci propone quindi o una bottiglia di vino frizzante del veronese ( uno Chardonnay spumantizzato) o uno “champagnino francese” Non sapendo i prezzi restiamo sullo sconosciuto vino italiano.
7 dolci e due bicchierini di Malvasia passito . Totale conto 49 euro a testa
L’idea finale è per quello che si è mangiato, per il servizio avuto è un po’ troppo.
Insomma un bene ma non benissimo che può...
Read moreRipartire, ma non così. Partiamo dalle note positive, anzi unica nota positiva, la qualità del cibo era più che buona, ma qui sorge il primo problema, le quantità. Tagliata con 5 fettine di carne e un cucchiaio di caponata 18 euro. Bocciato senza ombra di dubbio il servizio, 25 minuti prima di poter ordinare, la cameriera è tornata due volte al tavolo causa dimenticanza degli ordini appena presi e nonostante ciò ha pure dimenticato il vino. Inaccettabile la disparità di trattamento tra amici dei proprietari e non, ci siamo seduti molto prima dei nostri vicini di tavolo (amici dei gestori), ma siamo stati ignorati. Va bene la tradizione parmigiana per San Giovanni, ma non è sufficiente come scusa per avere un solo primo in menù senza farne menzione all’ingresso o al telefono. I tempi di attesa sono biblici e al momento del conto, per non farsi mancare nulla, il personale chiacchiera allegramente con il conoscente pagante, come se gli altri avessero tempo da perdere aspettandolo. La qualità c’è, il resto è abbondantemente...
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