Buongiorno ieri 19 agosto 2025 ci siamo fermati dopo aver telefonato per cenare. Possibilità molto vicino di trovare parcheggio libero. È locato in un angolino caratteristico della zona .Dò il massimo anche se ci sono stati dei piccoli inconvenienti che cercherò di descrivere più obbiettivamente possibile. E che potrebbero servire per migliorare la gestione , nel complesso ci sono stati più momenti positivi. Partiamo con le cose belle. La signora che prende le comande, fa la cassa ed è pasticcera è molto competente ,gentile e disponibile . Sempre sorridente e calma. Veloce. Abbiamo provato le tagliatelle con i funghi e gli gnocchi all'ortica in fonduta ...un gusto buonissimo , una deliziosa del palato. Mio marito ha preso poi il galletto che dice sia stato squisitamente buono. Io essendo vegetariana ho preso il formaggio alla piastra di Lavarone con contorni misti. Per finire in tradizionale e specialità del posto...lo strudel di mele. Anch'esso una squisitezza. Dei vini non possiamo dire nulla in quanto siamo astemi. Tavolo pulito, locale pulito ,ambiente familiare al primo piano. Quello che ,forse migliorerebbe la gestione è il fatto che : 1)Non accettano prenotazioni cosa che oramai è in uso dappertutto . 2) il giovane cameriere pur essendo veloce ,sorridente e disponibile ,ieri sera era molto in confusione . Anche se ha commesso più errori e non solo nel nostro tavolo non ce la siamo sentita di richiamarlo pubblicamente perché era anche simpatico. Forse questo giovane cameriere non è adatto a svolgere questo mestiere. 3) il costo singolo delle pietanze, pur riconoscendo il fatto che è cibo fatto in casa è sinceramente troppo alto. 4) la quantità dei secondi piatti è scarsa 5) scrivere nel menù "contorni misti" e poi ti arriva un cucchiaio di verdura cotta e basta mi sembra non coerente sia alla descrizione del menù sia del prezzo...
Un complimento però speciale va al cuoco che è davvero molto capace...
Buona...
Read morePurtroppo un'esperienza deludente.
Abbiamo scelto questa osteria incuriositi dalle buone recensioni, ma purtroppo la nostra esperienza a pranzo non è stata all’altezza delle aspettative.
Dopo esserci seduti, abbiamo atteso più di 35 minuti prima che qualcuno si occupasse del nostro tavolo. Un giovane cameriere è arrivato ad apparecchiare, ma ci ha spiegato con gentilezza che avremmo dovuto aspettare la collega per ordinare. Poco dopo è arrivata la cameriera a prendere l’ordinazione.
Durante il pasto abbiamo notato alcune mancanze che, sommate, hanno influito negativamente sull’esperienza: non ci è mai stato portato il cestino del pane e, nonostante avessimo ordinato del vino, i bicchieri ci sono stati portati solo dopo averli richiesti due volte.
Abbiamo visto che al tavolo accanto servivano porzioni abbondanti e ben presentate, ma nel nostro caso le tagliatelle ai funghi sono arrivate in una porzione molto più ridotta e poco saporita, mentre il goulash era buono ma la polenta fredda.
Avremmo voluto ordinare anche dolce e caffè, ma nessuno è più tornato al tavolo, e a quel punto abbiamo deciso di andare alla cassa. Ho provato a spiegare educatamente il nostro disappunto per il servizio disorganizzato, suggerendo che una gestione più armonica potrebbe davvero fare la differenza. La risposta della cameriera è stata un semplice "grazie", seguito da un rimprovero rivolto al cameriere proprio davanti a noi — un momento piuttosto imbarazzante.
Siamo certi che con una maggiore attenzione al cliente e una migliore organizzazione il locale possa offrire un’esperienza più coerente con le aspettative create dalle recensioni. Speriamo che questa nostra segnalazione possa essere utile per migliorare...
Read moreSabato scorso io e mio marito abbiamo pranzato all’Osteria dell’Ancino a Lavarone, scoperta tramite la guida Osterie d’Italia di Slow Food, che seguo e acquisto da tantissimi anni.
Le aspettative erano alte, ma sono state superate sotto ogni aspetto. Abbiamo iniziato con una delicatissima vellutata all’aglio orsino, seguita da canederli al buon Enrico e aglio orsino, un piatto tanto semplice quanto profondo nei sapori. Come secondo, un sorprendente stinco di capriolo alla menta e anice stellato, perfettamente equilibrato e cotto a regola d’arte. Abbiamo concluso con uno strudel di mele fatto da Maria, che sa di casa, di amore e di cura.
Da cuoca, apprezzo ancora di più la passione e la competenza che traspaiono in ogni piatto. E a rendere il pranzo davvero speciale è stato anche l’incontro con Simone, lo chef, e Maria, la sua compagna: persone squisite, autentiche e generose nel condividere il loro percorso e la loro filosofia di cucina.
Un’osteria vera, dove il territorio incontra la sensibilità e il rispetto per la buona tavola. Ci torneremo sicuramente....
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