Il ristorante è ubicato all'interno di un sito archeologico e presenta un design minimalista che esalta la sua storicità. La location è solo l'inizio di un percorso gustativo di rara emozione. In sala si viene accolti con massima cortesia e disponibilità. Le scelte dei vini e delle portate vengono partecipate con grande libertà. Non si impone come accade in altri ristoranti stellati, ma si ascoltano le esigenze dell'ospite e con professionalità si suggeriscono le opzioni. Bravissimi i ragazzi di sala. La cena inizia con un aperitivo che fa presagire una serata in cui le papille gustative proveranno sensazioni prima ignote. Tutte le portate esprimono una forza di sapori unica che testimoniano la dedizione e la capacità dello chef Breda. L'abbinamento di sapori è straordinario. Dolcezza, croccantezza, acidità esplodono in bocca dall'antipasto al dolce. Tutti i piatti sono studiati per dare al cliente un'esperienza unica. Lo standard è così elevato che deve essere apprezzato nell'insieme. Anche il pane di manifattura artigianale e fatto con farine locali ha un sapore coinvolgente. È un vero piacere dialogare con lo chef a fine cena. All'ormai inflazionato mondo degli chef mediatici preferisco gli chef che si dedicano nel loro ristorante al piacere dei loro ospiti, come Alessandro Breda. Da provare e riprovare.