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Ristorante Olio — Restaurant in Origgio

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Ristorante Olio
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El Primero
Via Saronnino, 3, 21040 Origgio VA, Italy
Ristorante Garden
Via per Saronno, 4b, 21040 Origgio VA, Italy
PepperGrill & Restaurant, Griglieria e BBQ
V. Santa Margherita, 512, 21042 Caronno Pertusella VA, Italy
L'Angolo del Gusto
Via Repubblica, 4, 21040 Origgio VA, Italy
L'arte della Pizza
V. Santa Margherita, 123, 21042 Caronno Pertusella VA, Italy
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Ristorante Olio things to do, attractions, restaurants, events info and trip planning
Ristorante Olio
ItalyLombardyOriggioRistorante Olio

Basic Info

Ristorante Olio

Strada Provinciale 33, 21040 Origgio VA, Italy
4.7(490)
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Ratings & Description

Info

attractions: , restaurants: El Primero, Ristorante Garden, PepperGrill & Restaurant, Griglieria e BBQ, L'Angolo del Gusto, L'arte della Pizza
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+39 02 8362 0900
Website
ristoranteolio.it

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Featured dishes

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Battuto Di Gamberi Viola Di Santa Margherita, Caprino E Granita Al Riccio Di Mare
Sashimi Di Tonno Rosso, Barbabietola E Dashi Ai Frutti Rossi
Spaghettino, Burro Alle Alghe, Olive Verdi, Limone, Gin E Caviale
Rana Pescatrice Alla Rossini
Tarte Tropezienne, Mandorla E Agrumi

Reviews

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PepperGrill & Restaurant, Griglieria e BBQ

L'Angolo del Gusto

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El Primero

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4.3

(737)

$$

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Ristorante Garden

Ristorante Garden

4.0

(620)

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PepperGrill & Restaurant, Griglieria e BBQ

PepperGrill & Restaurant, Griglieria e BBQ

4.3

(408)

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L'Angolo del Gusto

L'Angolo del Gusto

4.7

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Reviews of Ristorante Olio

4.7
(490)
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4.0
25w

Il Ristorante Olio, presente sulla guida Michelin ma privo di stelle, rappresenta una realtà gastronomica interessante che tuttavia non riesce a compiere il salto definitivo verso l'eccellenza. La cucina costituisce naturalmente il cuore dell'esperienza. Il menu degustazione "Dal Mare" che abbiamo sperimentato rivela un approccio creativo nell'insieme, seppur con risultati alterni che ne compromettono la coerenza complessiva. L'apertura è stata magistrale: il pagro giapponese in ceviche e le capesante affumicate hanno evidenziato accostamenti originalissimi. Particolarmente riuscito il "Risi e Bisi" ai frutti di mare, dove la tradizione veneta incontra una reinterpretazione contemporanea attraverso contrasti di temperatura e texture che rendono ogni boccone una piccola sorpresa. In questi primi piatti emerge chiaramente la capacità dello chef di giocare con gli accostamenti aromatici, utilizzando germogli e verdure crude che apportano freschezza pungente e vivacità sensoriale. Purtroppo, l'entusiasmo generato dalle prime portate, si è gradualmente affievolito con l'evolversi del percorso. La Ricciola all'acqua pazza, pur tecnicamente corretta e presentata in tre varianti di cottura, mancava di quel guizzo creativo che trasforma un piatto ben eseguito in un'esperienza memorabile. Gli accostamenti si sono rivelati timidi, quasi trattenuti, come se lo chef avesse preferito la sicurezza dell'ortodossia alla ricerca dell'innovazione. Il dessert, scenograficamente impeccabile con la sua rappresentazione di un sottobosco completo di funghi di meringa, ha mostrato indubbie competenze pasticcere ma è risultato eccessivamente piatto dal punto di vista gustativo. La dolcezza dominante ha sovrastato ogni altra sfumatura, e le fragoline di bosco, pur aggiungendo una nota selvatica interessante, non sono riuscite a conferire quella complessità che ci si aspetta da un finale di menu degustazione. L'attenzione per gli spazi esterni è evidente: orto, serre e il suggestivo giardino di ulivi sono curati con dedizione maniacale, creando un contesto che trasporta idealmente dalla frenesia della vicina statale Varesina a una dimensione più raccolta e contemplativa. L'atmosfera generale è distesa e piacevole, favorita dalla qualità degli arredi e dall'illuminazione studiata. Tuttavia, ed è una considerazione del tutto personale ma che ritengo significativa, il ristorante sembra soffrire di un'identità leggermente confusa. Si percepisce un'aria di rappresentanza che stride con le ambizioni di fine dining, alimentata da una clientela che appare più interessata al contenitore che al contenuto. L'impressione è quella di trovarsi in un salotto borghese dove il cibo diventa pretesto per esibizione sociale piuttosto che oggetto di genuina passione gastronomica. Il servizio rispecchia questa ambivalenza: il personale si è dimostrato generalmente preparato e coinvolto, ma altri hanno tradito un approccio più meccanico, da cameriere stagionale delle località di villeggiatura d'élite. Manca quel rigore e quella passione che caratterizzano le brigate dei ristoranti stellati, dove ogni gesto è studiato e ogni parola ha un senso preciso nel racconto dell'esperienza culinaria. Il rapporto qualità-prezzo risulta sostanzialmente equo considerando location, servizio e materie prime utilizzate. Tuttavia, questa equità diventa problematica se si considera che con cifre analoghe è possibile accedere a esperienze decisamente più radicali e coinvolgenti presso ristoranti pluristellati (che non cito per correttezza). In questo confronto diretto, Olio fatica a giustificare la scelta, soprattutto per chi cerca primariamente l'eccellenza culinaria piuttosto che un'esperienza sociale. "Olio" rappresenta una realtà con potenzialità evidenti ma ancora inespresse. La cucina dimostra momenti di autentica brillantezza che fanno intravedere le capacità dello chef, ma sembra frenata da un contesto che privilegia l'apparenza alla sostanza. Per ora rimane una tappa interessante ma non indispensabile nel panorama della...

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4.0
24w

Olio. Eleganza e promesse, ma il viaggio verso la Stella è ancora lungo

Olio, situato a Origgio e menzionato nella prestigiosa guida Michelin, offre un’esperienza gastronomica che conquista inizialmente per l’impatto estetico e sensoriale, ma che non è esente da alcune sbavature che limitano ancora il suo salto verso la meritata Stella.

La location è indubbiamente un punto forte: elegante, curata, ampia e raffinata nei dettagli, con una scelta sapiente di materiali di alta qualità. Il tovagliato, estremamente morbido e piacevole al tatto, e le sedute, comode e ben scelte, arricchiscono ulteriormente il comfort generale. L’ambiente stupisce con scenografie suggestive, illuminate da giochi di luci ricercati e impreziosite da autentiche auto d’epoca che conferiscono fascino unico al locale. Peccato solo per l’illuminazione leggermente insufficiente nella zona adiacente alla terrazza, dettaglio da migliorare per valorizzare appieno l’atmosfera.

La proposta culinaria dello chef rivela sicuramente talento ed equilibrio, fondendo con sapienza ingredienti semplici e di qualità. Notevole e memorabile l’antipasto di capasanta affumicata, accompagnata magistralmente da agretti e una leggera salsa olandese soffiata. Sorprendente per freschezza e brillantezza anche l’acqua cotta primaverile, sebbene l’uovo protagonista meritasse un tocco in più di attenzione nella cottura.

Nei primi spiccano i bottoni ripieni di coniglio abbinati all’astice: un abbinamento intrigante, riuscito nel sapore, anche se l’astice avrebbe beneficiato di una cottura leggermente più breve. Deludono invece decisamente i mezzi rigatoni alla carbonara di ricci e scampi: serviti tiepidi e con il gusto prepotentemente dominato dall’uovo, il piatto lascia totalmente inespressi gli ingredienti di mare.

Tra i secondi si distingue positivamente il fritto misto, cotto alla perfezione e senza alcuna traccia d’unto, valorizzato dalla freschezza eccellente del pesce e dalla triglia, protagonista assoluta. La salsa remoulade proposta in accompagnamento, tuttavia, lascia interdetti: yogurt e cetriolo non riescono ad armonizzarsi col piatto. L’agnello è invece un vero trionfo di intensità, splendidamente accompagnato da un ristretto intenso e morchelle, un’accoppiata impeccabile.

Nota di merito per il personale di sala, premuroso e gentile, in particolare per la giovane maître, competente e attenta. Tuttavia, emerge una pecca: un eccesso di personale in apprendistato, che pur mostrando educazione e brillantezza, appare inevitabilmente inesperto e titubante. Una scelta più bilanciata nel mix del personale sarebbe certamente preferibile.

Altro punto dolente è l’assenza di un sommelier dedicato, fondamentale in un locale ambizioso. Un bravo sommelier ti guida nella scelta del vino e sa sapientemente descrivere il vino scelto dall’avventore. Qui manca quella figura. Inoltre, tornando al personale generico, troppo spesso il calice rimane vuoto, lasciando percepire una mancanza di camerieri sufficienti per gestire al meglio l’ampio numero di tavoli.

In definitiva, Olio a Origgio è un ristorante che merita certamente la menzione Michelin, ma a cui manca ancora quel pizzico di audacia, originalità e cura nel dettaglio che potrebbe consentire il passo decisivo verso la conquista della tanto...

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5.0
3y

Probably the best dining experience I ever had in Italy All started from the welcome from the staff very attentive and professional , after having some amazing snacks in the bar with some signature cocktails , we went to the table , the ambient is elegant and relaxing with so many attention to details . We had 7 course testing menu with wine pairing The food and the quality of the ingredient is easily up to a Michelin star restaurant , all courses where presented beautifully and tasted amazing . When you pay for food and you can taste also the passion of the person that is cooking for you , then we are not just having a dinner out But we are leaving a dining experience, something that stay in your memory for ever . I want thank you all restaurant staff , bar and kitchen for making of this experience a beautiful memory . I'm sure next time I will come and a michelin star will be at the front door ....

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paolo tripodipaolo tripodi
Olio. Eleganza e promesse, ma il viaggio verso la Stella è ancora lungo Olio, situato a Origgio e menzionato nella prestigiosa guida Michelin, offre un’esperienza gastronomica che conquista inizialmente per l’impatto estetico e sensoriale, ma che non è esente da alcune sbavature che limitano ancora il suo salto verso la meritata Stella. La location è indubbiamente un punto forte: elegante, curata, ampia e raffinata nei dettagli, con una scelta sapiente di materiali di alta qualità. Il tovagliato, estremamente morbido e piacevole al tatto, e le sedute, comode e ben scelte, arricchiscono ulteriormente il comfort generale. L’ambiente stupisce con scenografie suggestive, illuminate da giochi di luci ricercati e impreziosite da autentiche auto d’epoca che conferiscono fascino unico al locale. Peccato solo per l’illuminazione leggermente insufficiente nella zona adiacente alla terrazza, dettaglio da migliorare per valorizzare appieno l’atmosfera. La proposta culinaria dello chef rivela sicuramente talento ed equilibrio, fondendo con sapienza ingredienti semplici e di qualità. Notevole e memorabile l’antipasto di capasanta affumicata, accompagnata magistralmente da agretti e una leggera salsa olandese soffiata. Sorprendente per freschezza e brillantezza anche l’acqua cotta primaverile, sebbene l’uovo protagonista meritasse un tocco in più di attenzione nella cottura. Nei primi spiccano i bottoni ripieni di coniglio abbinati all’astice: un abbinamento intrigante, riuscito nel sapore, anche se l’astice avrebbe beneficiato di una cottura leggermente più breve. Deludono invece decisamente i mezzi rigatoni alla carbonara di ricci e scampi: serviti tiepidi e con il gusto prepotentemente dominato dall’uovo, il piatto lascia totalmente inespressi gli ingredienti di mare. Tra i secondi si distingue positivamente il fritto misto, cotto alla perfezione e senza alcuna traccia d’unto, valorizzato dalla freschezza eccellente del pesce e dalla triglia, protagonista assoluta. La salsa remoulade proposta in accompagnamento, tuttavia, lascia interdetti: yogurt e cetriolo non riescono ad armonizzarsi col piatto. L’agnello è invece un vero trionfo di intensità, splendidamente accompagnato da un ristretto intenso e morchelle, un’accoppiata impeccabile. Nota di merito per il personale di sala, premuroso e gentile, in particolare per la giovane maître, competente e attenta. Tuttavia, emerge una pecca: un eccesso di personale in apprendistato, che pur mostrando educazione e brillantezza, appare inevitabilmente inesperto e titubante. Una scelta più bilanciata nel mix del personale sarebbe certamente preferibile. Altro punto dolente è l’assenza di un sommelier dedicato, fondamentale in un locale ambizioso. Un bravo sommelier ti guida nella scelta del vino e sa sapientemente descrivere il vino scelto dall’avventore. Qui manca quella figura. Inoltre, tornando al personale generico, troppo spesso il calice rimane vuoto, lasciando percepire una mancanza di camerieri sufficienti per gestire al meglio l’ampio numero di tavoli. In definitiva, Olio a Origgio è un ristorante che merita certamente la menzione Michelin, ma a cui manca ancora quel pizzico di audacia, originalità e cura nel dettaglio che potrebbe consentire il passo decisivo verso la conquista della tanto ambita Stella.
irene bastanteirene bastante
Olio Restaurant Olio é un avventura che regala numerose emozioni,dalla gastronomia alle passioni che rappresentano al meglio il proprietario. Inserendosi nel contesto architettonico di The Box, un vero contenitore di passioni.The Box è un progetto controcorrente, nato per esprimere l’amore per la bellezza e le passioni dei suoi creatori. La natura a portata di mano, l’esperienza gastronomica, gli eventi e le vetture d’epoca sono gli elementi che lo compongono e danno vita a un’immersione completa nell’eccellenza italiana. Olio si trova al piano terra di The Box e si sviluppa su una superficie di circa 800 mq e conta 160 posti a sedere suddivisi in diversi ambienti comunicanti. Una sala ristorante, un bistrot, un lounge bar, un dehors e una terrazza. La sua grandezza predilige il pregio del poter accogliere molti ospiti assieme garantendo una lista d’attesa più breve; il suo difetto è il brusio che rovina l’eccellenza di una buona atmosfera. Questo punto a sfavore non intercede nell’attenzione verso il cliente che è valorizzato grazie alla professionalità della giovane brigata di sala. Qualche piccolo appunto per perfezionare il servizio é stato fatto notare durante l’esperienza. La carta dei vini é in grado di soddisfare le esigenze di tutti. Dal vino più ricercato alla cantina più rinomata. Il menù creato dallo chef Andrea Marinelli esalta il pesce sempre fresco di giornata e le verdure dell’orto. Il team in cucina è dinamico e armonioso e trasmette queste due caratteristiche nella presentazione dei piatti che racchiudono creatività e ricerca in maniera semplice ed accattivante. La location unica e di grande impatto regala in oltre una visita alla collezione delle macchine d’epoca e di giorno anche alla struttura esterna. La disponibilità e la cura nell’esaltare ogni piccolo dettaglio della location,sono gli elementi che caratterizzano la forte personalità di olio. Per altri articoli,seguimi su Instagram: irenebastante
Liz Whippo (litzi)Liz Whippo (litzi)
Seafood restaurant with a 0km vegetable garden. The appetizers were unbelievable. Absolutely amazing. It is hard to follow that but the other dishes were good but nothing compared to the first experience. All of the ingredients were extremely high quality. I will go back for sure. The decor is very minimalist and elegant and there is lots of space. I eead one review that said it was like an airport lounge and I could agree with that however you have to take into account the antique car collection all over. I would like to try the bar one evening.
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Olio. Eleganza e promesse, ma il viaggio verso la Stella è ancora lungo Olio, situato a Origgio e menzionato nella prestigiosa guida Michelin, offre un’esperienza gastronomica che conquista inizialmente per l’impatto estetico e sensoriale, ma che non è esente da alcune sbavature che limitano ancora il suo salto verso la meritata Stella. La location è indubbiamente un punto forte: elegante, curata, ampia e raffinata nei dettagli, con una scelta sapiente di materiali di alta qualità. Il tovagliato, estremamente morbido e piacevole al tatto, e le sedute, comode e ben scelte, arricchiscono ulteriormente il comfort generale. L’ambiente stupisce con scenografie suggestive, illuminate da giochi di luci ricercati e impreziosite da autentiche auto d’epoca che conferiscono fascino unico al locale. Peccato solo per l’illuminazione leggermente insufficiente nella zona adiacente alla terrazza, dettaglio da migliorare per valorizzare appieno l’atmosfera. La proposta culinaria dello chef rivela sicuramente talento ed equilibrio, fondendo con sapienza ingredienti semplici e di qualità. Notevole e memorabile l’antipasto di capasanta affumicata, accompagnata magistralmente da agretti e una leggera salsa olandese soffiata. Sorprendente per freschezza e brillantezza anche l’acqua cotta primaverile, sebbene l’uovo protagonista meritasse un tocco in più di attenzione nella cottura. Nei primi spiccano i bottoni ripieni di coniglio abbinati all’astice: un abbinamento intrigante, riuscito nel sapore, anche se l’astice avrebbe beneficiato di una cottura leggermente più breve. Deludono invece decisamente i mezzi rigatoni alla carbonara di ricci e scampi: serviti tiepidi e con il gusto prepotentemente dominato dall’uovo, il piatto lascia totalmente inespressi gli ingredienti di mare. Tra i secondi si distingue positivamente il fritto misto, cotto alla perfezione e senza alcuna traccia d’unto, valorizzato dalla freschezza eccellente del pesce e dalla triglia, protagonista assoluta. La salsa remoulade proposta in accompagnamento, tuttavia, lascia interdetti: yogurt e cetriolo non riescono ad armonizzarsi col piatto. L’agnello è invece un vero trionfo di intensità, splendidamente accompagnato da un ristretto intenso e morchelle, un’accoppiata impeccabile. Nota di merito per il personale di sala, premuroso e gentile, in particolare per la giovane maître, competente e attenta. Tuttavia, emerge una pecca: un eccesso di personale in apprendistato, che pur mostrando educazione e brillantezza, appare inevitabilmente inesperto e titubante. Una scelta più bilanciata nel mix del personale sarebbe certamente preferibile. Altro punto dolente è l’assenza di un sommelier dedicato, fondamentale in un locale ambizioso. Un bravo sommelier ti guida nella scelta del vino e sa sapientemente descrivere il vino scelto dall’avventore. Qui manca quella figura. Inoltre, tornando al personale generico, troppo spesso il calice rimane vuoto, lasciando percepire una mancanza di camerieri sufficienti per gestire al meglio l’ampio numero di tavoli. In definitiva, Olio a Origgio è un ristorante che merita certamente la menzione Michelin, ma a cui manca ancora quel pizzico di audacia, originalità e cura nel dettaglio che potrebbe consentire il passo decisivo verso la conquista della tanto ambita Stella.
paolo tripodi

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Olio Restaurant Olio é un avventura che regala numerose emozioni,dalla gastronomia alle passioni che rappresentano al meglio il proprietario. Inserendosi nel contesto architettonico di The Box, un vero contenitore di passioni.The Box è un progetto controcorrente, nato per esprimere l’amore per la bellezza e le passioni dei suoi creatori. La natura a portata di mano, l’esperienza gastronomica, gli eventi e le vetture d’epoca sono gli elementi che lo compongono e danno vita a un’immersione completa nell’eccellenza italiana. Olio si trova al piano terra di The Box e si sviluppa su una superficie di circa 800 mq e conta 160 posti a sedere suddivisi in diversi ambienti comunicanti. Una sala ristorante, un bistrot, un lounge bar, un dehors e una terrazza. La sua grandezza predilige il pregio del poter accogliere molti ospiti assieme garantendo una lista d’attesa più breve; il suo difetto è il brusio che rovina l’eccellenza di una buona atmosfera. Questo punto a sfavore non intercede nell’attenzione verso il cliente che è valorizzato grazie alla professionalità della giovane brigata di sala. Qualche piccolo appunto per perfezionare il servizio é stato fatto notare durante l’esperienza. La carta dei vini é in grado di soddisfare le esigenze di tutti. Dal vino più ricercato alla cantina più rinomata. Il menù creato dallo chef Andrea Marinelli esalta il pesce sempre fresco di giornata e le verdure dell’orto. Il team in cucina è dinamico e armonioso e trasmette queste due caratteristiche nella presentazione dei piatti che racchiudono creatività e ricerca in maniera semplice ed accattivante. La location unica e di grande impatto regala in oltre una visita alla collezione delle macchine d’epoca e di giorno anche alla struttura esterna. La disponibilità e la cura nell’esaltare ogni piccolo dettaglio della location,sono gli elementi che caratterizzano la forte personalità di olio. Per altri articoli,seguimi su Instagram: irenebastante
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Seafood restaurant with a 0km vegetable garden. The appetizers were unbelievable. Absolutely amazing. It is hard to follow that but the other dishes were good but nothing compared to the first experience. All of the ingredients were extremely high quality. I will go back for sure. The decor is very minimalist and elegant and there is lots of space. I eead one review that said it was like an airport lounge and I could agree with that however you have to take into account the antique car collection all over. I would like to try the bar one evening.
Liz Whippo (litzi)

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