Premetto che io non metto mai recensioni negative perché lavorando gli sbagli si fanno ed è umano, ma in questo caso non posso ignorare la questione. Ho portato una torta con una foto stampata, senza candeline perché non volevo venissero messe per non rovinarla. Al momento della torta arriva la MIA torta con due candeline messe sugli occhi della persona della foto, non so se per fare i goliardici o semplicemente perché si è privi di buon senso. Il responsabile di sala viene a parlarmi con una arroganza e maleducazione mai vista in vita mia in tutte le volte che sono andata in un ristorante (premetto che io riconosco il grande sacrificio che fanno i camerieri). Chiedo per quale motivo mi abbiano ROVINATO la torta pagata TANTO perché è una torta senza glutine e senza lattosio fatta appositamente in un laboratorio dedicato per evitare contaminazioni alimentari visto che io ho problemi alimentari. Mi viene risposto che sono state messe lì senza un motivo preciso, sì certo, sugli occhi? Rovinando completamente la figura della persona della torta? Potevano benissimo essere messe in parte o semplicemente non messe visto che non le ho portate APPOSITAMENTE. Poi mi viene detto che sto facendo una tragedia per niente che per lui non è tutta questa tragedia, ma scherziamo? Dopo che io ho portato una cosa MIA nel giorno del MIO compleanno e tu me la ROVINI non è una tragedia? Mi dice che dovevo dirlo esplicitamente che loro non potevano mettere le mani sulla torta: ma da quando in qua io devo dire a qualcuno di non rovinare una cosa MIA? Portata da me? Posso capire se la torta fosse stata loro. Mentre un mio amico prende le mie difese visto il modo così arrogante di porsi, gli viene detto “maestro insegnami tu allora”, ma come si fa a rapportarsi così con un cliente? Continua dicendo che una torta viene fatta per essere mangiata, e fin qui siamo d’accordo ma se porto una torta con una foto sarà perché voglio immortalarla? Sarà perché voglio farmi le foto, no? Se non volevo che venisse fotografata portavo una torta senza foto e specialmente portavo le candeline. Poi alla fine con tono molto sbeffeggiante e sarcastico e con una espressione incommentabile mi viene detto “ehm posso tagliarla almeno?” MA COME SI FA a rispondere così ad una persona che ti ha portato 20 coperti e una grande entrata economica? Per concludere con una cosa ancora peggiore dal punto di vista della salute: vengono portate le fette con della panna montata messa affianco, sopra la torta e che toccava la torta, ma io ripeto, è una torta APPOSITA, fatta in una laboratorio APPOSITO senza contaminazioni, c’è scritto sulla confezione e c’è scritto su tutti i fogli, che ho portato proprio per evitare questo problema e questo dimostra la completa noncuranza delle indicazioni scritte e per fortuna che me ne sono accorta perché questo fatto poteva avere delle ripercussioni tragiche e veramente dannose per la MIA salute. L’unica nota positiva è il ragazzo che credo sia il responsabile della gestione del ristorante che si è scusato ed ho apprezzato e su di lui non ho nulla da dire, ma dire “è sabato sera siamo stanchi” non giustifica un atteggiamento simile. Mai visto un comportamento del genere e non ci tornerò mai più.
AGGIORNAMENTO Ripeto MA DA QUANDO DEVO SPECIFICARE DI NON ROVINARE UNA COSA PORTATA DA ME, mettendo candele negli occhi per fare i simpaticoni? Di vostra spontanea iniziativa perché io NON LE HO PORTATE. Ho scritto chiaramente che l’unico che si salva è il gestore, ma come minimo dopo che si sbaglia si cerca di rimediare. Mi avete ROVINATO una torta da tanti soldi, ma ho detto che HO APPREZZATO, ma offrire due bottiglie di Fiori d’arancio per il brindisi (dopo che vi ho portato una entrata economica di almeno 600€) non risolve il problema che mi è stato creato(ah sì per voi non è una tragedia) Dire che “TUTTI abbiamo mangiato lattosio” è fuorviante per chi legge, perché io e ad almeno 10 persone abbiamo preso un fritto (non contiene lattosio), quindi è una spiegazione che non regge, se fossi finita in ospedale? Rispondevate...
Read moreL’altra sera abbiamo festeggiato un compleanno in questo ristorante. Nonostante la lentezza del servizio comprensibile visto che era sabato e il locale era abbastanza pieno c’è stato un episodio spiacevole che merita attenzione.
Prima del taglio della torta, portata dalla festeggiata (una torta decorata con una foto commestibile raffigurante un personaggio famoso), un membro dello staff ha deciso di aggiungere delle candeline, non richieste né fornite da noi. Purtroppo le ha infilate proprio negli occhi del volto stampato sulla torta, compromettendo completamente l’effetto finale e rovinando le foto che la festeggiata aveva pensato di scattare in quel momento.
Alla richiesta di spiegazioni, l’addetto ha risposto in modo tutt’altro che professionale, giustificandosi con frasi come “è solo una torta, cosa vuoi che sia”, dimostrando poca empatia e un atteggiamento sgradevole. A suo dire, avremmo dovuto specificare che non volevamo candeline, quando in realtà sarebbe bastato chiedere prima di intervenire su una torta che non era loro.
A rendere il tutto ancora più grave, la torta era senza lattosio, come chiaramente indicato su un foglio allegato alla confezione. Nonostante questo, lo staff ha servito le fette già tagliate decorandole con panna montata, vanificando completamente l’attenzione della festeggiata in quanto intollerante al lattosio.
Fortunatamente il gestore del ristorante è intervenuto successivamente, si è scusato per l’accaduto e ha cercato di rimediare offrendo due bottiglie di vino e applicando uno sconto sul conto. Gesto apprezzabile, anche se l’esperienza nel complesso era ormai compromessa.
Ci auguriamo che episodi del genere servano a riflettere sull’importanza della preparazione del personale: in un ristorante, oltre alla qualità del cibo, è fondamentale anche un servizio attento, rispettoso e all’altezza delle...
Read more🍕 La Cassa, il Tovagliolo e il Prosecco Redentore
Era una sera come tante, finché non varcammo la soglia della pizzeria più caotica della provincia. Alla cassa, troneggiava una donna tatuata, occhi da sfinge e sguardo che pareva giudicare ogni scelta alimentare. Il suo braccio destro era un serpente avvolto attorno a un mestolo, il sinistro un collage di santi e peperoncini. Parlava poco, ma ogni parola era una sentenza.
“Avete ordinato?” chiese, con voce che pareva uscita da un grammofono stanco.
“Sì, certo… le pizze sono scritte qui,” risposi, porgendole un tovagliolo di carta unto e piegato come un origami fatto da un bambino distratto.
Lei lo aprì. Lo guardò. Lo rigirò. Lo annusò.
“Questo non è un ordine. È una profezia,” disse, solenne.
Dietro di lei, il pizzaiolo – un uomo con la fronte lucida e il grembiule che sembrava reduce da una guerra al pomodoro – sbirciava il tovagliolo come se fosse una mappa del tesoro.
“‘Margherita con cipolla e Nutella’? Ma chi l’ha scritta questa roba?”
“Noi… ma era uno scherzo. Le vere pizze sono sotto.”
Dopo un attimo di silenzio, la donna tatuata sorrise. Un sorriso che pareva aprire un portale verso l’assurdo. “Va bene. Vi offro un prosecco. Per il trauma.”
Il prosecco arrivò in bicchieri che sembravano rubati da un laboratorio di chimica. Frizzante, pungente, quasi vendicativo. Ma funzionò. Le pizze – una dopo l’altra – arrivarono come apparizioni divine: croccanti, profumate, e talmente buone da far dimenticare il caos iniziale.
Alla fine, la donna tatuata ci guardò e disse: “La prossima volta, scrivete su carta vera. O portate un piccione viaggiatore.”
Uscimmo ridendo, con il sapore della pizza ancora sulle labbra e il prosecco che ci ballava nello stomaco. E il tovagliolo? Lo conservammo....
Read more