Ristorante Nuova Roma — Restaurant in Unione dei comuni Valli del Reno, Lavino e Samoggia

Nuova Roma. Location tipica. Ristorante tipico con dettagli alti gradevoli, come la tavola apparecchiata in un certo modo, i calici del vino perfetti ecc.. ma siamo qui per mangiare: Ovuli crudi freschi come antipasto ok. E stop. Primo piatto tagliolini ai prugnoli ok. E stop. Castrato ??? Scivolata: ordiniamo io e mia moglie e arrivano due piatti diversi! Incredibile. A me porta le costine e a mia moglie un taglio completamente diverso, tipo girello o una bistecchina.. Due sapori opposti: uno magro e l'altro con venature di grasso. Due piatti differenti, sempre castrato ovvio, ma più che castrato diventa catastrofe, perché già portare porzioni differenti in un ristorante è un errore in piu mi porti due tagli diversi! Quella di mia moglie troppo cotta e stopposa, l'altra normale ma a sto punto il dolce rimane "l'ultima spiaggia" per la Nuova Roma. Ordino per finire la torta di riso, dolce tipico della tradizione. La cameriera mi dice torta di riso e mi aspetto la torta di riso.. Invece mi arriva un dolce molto bagnato con poco riso crudo???? (ma si può??!) e resto dell'impasto rimane un mistero.. forse troppo dolce. Di certo non è una torta di riso di Bologna. Di Reggio Emilia forse ma allora dovevi dirmelo e cmq non mi è piaciuta. Secondo disastro e nulla mi ha coinvolto purtroppo. Servizio gradevole, ma non sono stimolato a tornare. Prezzo...

Era da tempo che sentivo voci che parlavano molto bene del ristorante, ma per un motivo o l’altro non mi ero mai fermato e oggi, devo dire, che ho fatto un grandissimo errore a non essermi fermato prima. Appena entrato si sente subito l’ospitalità e la gentilezza. Ti viene offerto un assaggio di ben venuto leggero e nello stesso tempo molto apprezzato dal palato. Essendo sera sono subito andato sulla cotoletta alla bolognese e in effetti devo dire che non l’ho mai apprezzata come in questo ristorante. Considerate che sono bolognese da generazioni e ... considerato una discreta forchetta, quindi ho avuto modo di assaggiarla in innumerevoli ristoranti e questa in effetti è la migliore. Anche le verdure devo dire molto buone. Poi ho provato un piccolo antipasto, mi rendo conto che dopo una cotoletta non si fa, ma avevo visto passare quello che chiamano “mini panino” e l’aspetto era troppo invitante. Il panino è formato da due piccole crescentine con del prosciutto, sublime. Poi per non farmi mancare niente, avevo detto che sono una buona forchetta, ho preso una panna cotta e un assaggio di torta di riso e ..... mi sembrava di non averle mai mangiate fino ad oggi. Insomma un posto da ritornare e un prezzo giusto per...

Pausa pranzo lavorativa. Una cotoletta alla bolognese (piccola e non comparabile neanche con le consorelle medie nella Dotta e dintorni, al netto della versione “sbagliata”… non me ne vogliano gli Amici della Petroniana), un fondo di bicchiere di vino (perché anche solo l’opzione sfusa del territorio è troppo “popolare” ma soprattutto non solleva a sufficienza il conto finale), una bottiglia d’acqua… qualche smanceria da bistrot urbano e musica lounge profusa nell’etere del vecchio salone da pranzo. L’unica cosa semplice e autentica, quasi resistente, di questa trattoria familiare in collina. Risultato: 27 euro. E fortuna che non ho preso dolce, caffè e ammazza caffè. Al netto di tutte le crisi economiche e geopolitiche (che ci dovrebbero vedere più solidali, non tuttə prontə a rivalerci su tuttə), fate un po’ voi. O almeno veniteci preparatə. Evviva la semplicità, che ha fatto la bellezza e anche la ricchezza (materiale e immateriale) di questo paese, ma che è stata anche fraintesa e svenduta al peggior offerente come un limite. Siamo tuttə responsabili della sua estinzione, in nome di un’altrettanto fraintesa e appena orecchiata...