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Colossus of San Carlo Borromeo — Attraction in Arona

Name
Colossus of San Carlo Borromeo
Description
The San Carlone or Sancarlone or the Colossus of San Carlo Borromeo is a massive copper statue by Giovanni Battista Crespi, erected between 1614 and 1698, near Arona, Italy. It represents Charles Borromeo, a Catholic saint and former archbishop of Milan.
Nearby attractions
Nearby restaurants
Terrazza Paradiso di Giacomo Pelfini
Piazzale S. Carlo, 7, 28041 Arona NO, Italy
Ristorante La Cascina
Via Partigiani, 47, 28041 Arona NO, Italy
Ristorante La Gioconda
Via Verbano, 1, 28041 Arona NO, Italy
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Colossus of San Carlo Borromeo
ItalyPiedmontAronaColossus of San Carlo Borromeo

Basic Info

Colossus of San Carlo Borromeo

Piazzale S. Carlo, 28041 Arona NO, Italy
4.3(2.8K)
Open 24 hours
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Info

The San Carlone or Sancarlone or the Colossus of San Carlo Borromeo is a massive copper statue by Giovanni Battista Crespi, erected between 1614 and 1698, near Arona, Italy. It represents Charles Borromeo, a Catholic saint and former archbishop of Milan.

Cultural
Outdoor
Family friendly
attractions: , restaurants: Terrazza Paradiso di Giacomo Pelfini, Ristorante La Cascina, Ristorante La Gioconda
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Phone
+39 328 837 7206
Website
statuasancarlo.it

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Thu, Dec 4 • 10:00 AM
21030, Brenta, Lombardy, Italy
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Cook and lunch in the woods
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Thu, Dec 4 • 10:00 AM
21018, Sesto Calende, Lombardy, Italy
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28838, Stresa, Piedmont, Italy
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Terrazza Paradiso di Giacomo Pelfini

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Ristorante La Cascina

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4.7

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CristianCristian
Il Colosso di san Carlo Borromeo (detto il Sancarlone o, nel dialetto locale, al Sancarlòn), è una statua colossale alta 23,5 metri situata ad Arona (NO) nella frazione di San Carlo, sul Sacro Monte, eretta tra il 1624 e il 1698 su disegno di Giovanni Battista Crespi. San Carlo Borromeo nacque il 2 ottobre 1538 nella rocca di Arona (in seguito parzialmente distrutta per ordine di Napoleone Bonaparte). Diventato vescovo e cardinale a ventidue anni, fu eletto nel 1565 arcivescovo di Milano e si prodigò nell'assistenza materiale e spirituale, soprattutto in occasione di flagelli come la carestia e la peste. Morì il 3 novembre 1584 (essendo spirato dopo il tramonto, secondo l'uso del tempo si considera il giorno 4), fu beatificato nel 1602 e canonizzato nel 1610, a soli 26 anni dalla morte. Su volontà del cugino Federico, arcivescovo di Milano e suo successore, iniziarono nel 1624 i lavori per la costruzione di un Sacro Monte che celebrasse la memoria di san Carlo Borromeo. Federico Borromeo, insieme all'oblato Marco Aurelio Grattarola, supervisore dei lavori del Sacro Monte, volle anche costruire un'enorme statua visibile dal lago Maggiore. Il disegno fu di Giovanni Battista Crespi, detto "il Cerano", e la statua fu realizzata con lastre di rame battute a martello e riunite utilizzando chiodi e tiranti in ferro. Gli scultori che la realizzarono furono Siro Zanella di Pavia e Bernardo Falconi di Bissone. San Carlo è rappresentato in piedi in abito semplice con rocchetto e mozzetta, con nella mano sinistra un libro e con il braccio destro nell'atto di impartire una benedizione. L'opera fu conclusa dopo 74 anni di lavoro nel 1698 e il 19 maggio dello stesso anno il cardinale Federico Caccia, arcivescovo di Milano, diede la solenne benedizione al monumento. Il piedistallo di granito è alto 11,70 metri, mentre la statua misura 23,40 metri in altezza. Con un'altezza complessiva di 35,10 metri (equivalente a un palazzo di 10 piani), il monumento è stato il più alto al mondo, tra le statue visitabili all'interno, per quasi due secoli, superato nel 1886 dalla Statua della Libertà di New York[1][2][3] che misura, dai piedi alla punta della fiaccola, 46 metri. Le dimensioni del Colosso sono state rilevate con esattezza durante il restauro concluso nel 1975 e diretto dall'ing. Carlo Ferrari Da Passano, direttore della Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano[4]. La lunghezza dell'indice della mano è pari a 1,95 metri, la larghezza della mano è di 1,45 metri e la lunghezza del pollice è di 1,40 metri. L'altezza del breviario è di 4,20 metri[5]. L'ossatura portante interna è costituita da una colonna di blocchi di pietra sovrapposti, provenienti dalle cave di Angera, che si eleva fino all'altezza delle spalle della statua e alla quale è ancorata un'intelaiatura in ferro di sostegno con fissate le lastre di rame che danno forma al colosso. Il braccio destro benedicente della statua è in realtà una complessa struttura metallica di tipo semi-elastico[6]: venne così concepita per resistere ai forti venti che spesso nella brutta stagione battono la zona. La statua è aperta al pubblico e vi si accede da una ripiegatura del rocchetto; dopodiché si sale una scala, prima a chiocciola e poi subito ripida a pioli, arrivando fin dentro la testa di San Carlo, dalla quale, attraverso i fori degli occhi e delle orecchie, è possibile ammirare il panorama.
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Il Colosso di San Carlo Borromeo (detto il Sancarlone o, nel dialetto locale al Sancarlòn), è una statua alta oltre 30 metri situata ad Arona (NO) nella frazione di San Carlo, sul Sacro Monte di San Carlo. San Carlo Borromeo nacque il 2 ottobre 1538 nella Rocca di Arona (in seguito parzialmente distrutta per ordine di Napoleone Bonaparte). Diventato vescovo e cardinale a ventidue anni, fu eletto nel 1565 arcivescovo di Milano e si prodigò nell'assistenza materiale e spirituale, soprattutto in occasione di flagelli come la carestia e la peste. Morì il 3 novembre 1584 (essendo spirato dopo il tramonto, secondo l'uso del tempo si considera il giorno 4), fu beatificato nel 1602 e canonizzato nel 1610, a soli 26 anni dalla morte. Costruzione della statua Su volontà del cugino Federico, arcivescovo di Milano e suo successore, iniziarono nel 1624 i lavori per la costruzione di un Sacro Monte che ne celebrasse la memoria. Federico Borromeo insieme all'Oblato Marco Aurelio Grattarola, supervisore dei lavori del Sacro Monte, vollero anche costruire un'enorme statua visibile dal lago Maggiore. Il disegno fu di Giovanni Battista Crespi, detto "il Cerano", e la statua fu realizzata con lastre di rame battute a martello e riunite utilizzando chiodi e tiranti in ferro. Gli scultori che la realizzarono furono Siro Zanella di Pavia e Bernardo Falconi di Bissone. San Carlo è rappresentato in piedi in abito semplice con rocchetto e mozzetta con nella mano sinistra un libro e con il braccio destro nell'atto di impartire una benedizione. L'opera fu conclusa dopo 84 anni di lavoro nel 1698 e il 19 maggio dello stesso anno il cardinale Federico Caccia, arcivescovo di Milano, diede la solenne benedizione al monumento. Il piedistallo di granito è alto 11,70 metri, mentre la statua misura 23,40 metri in altezza. Quindi, con l'altezza complessiva di 35,10 metri (equivalente all'altezza di un palazzo di 10 piani), il monumento, tra le statue visitabili all'interno, è secondo per altezza solo alla Statua della Libertà [1][2][3]. Le misure sono state rilevate con esattezza durante il restauro concluso nel 1975 e diretto dall'ing. Carlo Ferrari Da Passano, direttore della Veneranda Fabbrica del Duomo[4]. Per avere un raffronto delle dimensioni della statua, si consideri che il corpo della Statua della Libertà (dai piedi alla punta estrema della fiaccola) misura 46,5 metri. La lunghezza dell'indice della mano è pari a 1,95 metri, la larghezza della mano è di 1,45 metri e la lunghezza del pollice è di 1,40 metri. L'altezza del breviario è di 4,20 metri. L'ossatura portante interna è costituita da una colonna di blocchi di pietra sovrapposti provenienti dalle cave di Angera che si eleva fino all'altezza delle spalle della statua e alla quale è ancorata un'intelaiatura in ferro di sostegno con fissate le lastre di rame che danno forma al colosso La statua è aperta al pubblico e vi si accede da una ripiegatura del rocchetto dopodiché si sale una scala prima a chiocciola e poi subito ripida a pioli, arrivando fin dentro la testa di San Carlo dal quale attraverso i fori degli occhi e delle orecchie è possibile ammirare il panorama. Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Manuela ToscanoManuela Toscano
Visita abbastanza interessante anche se di brevissima durata. Consigliata unicamente a chi abbia una buona mobilità fisica. Nonostante la biglietteria esponga un divieto all’utilizzo dei sandali, in realtà non è fondata poiché calzando i sandali sono ugualmente compatibili con la salita dentro al Colosso anche se sicuramente un po’ meno adatti e stabili ed, in ogni caso, il paradosso è che NESSUNO controlla le calzature ai piedi dei visitatori, né la biglietteria all’ingresso né l’operatrice sulla balconata panoramica che conduce alla scala del Colosso. Dal suolo alla balconata si percorre una scala a chiocciola agevole ma non adatta a chi sia fortemente in sovrappeso o a bambini. Invece la scala che conduce dalla balconata all’interno del colosso è una scala tipo marinara, quindi completamente verticale ed a pioli, in un passaggio solo in parte lineare ma in parte anche curvo, quindi preparatevi ad una salita interna inusuale e che comporta attenzione ed un po’ di elasticità corporea. Il prezzo NON vale la visita in quanto costoso (€ 10). All’interno del colosso in estate fa decisamente caldo e solo quando si giunge al vertice della salita interna c’è un ventilatore che arieggia. L’operatrice della balconata dovrebbe rivedere la sua dizione poiché molti di noi non comprendevano e si facevano ripetere parole e frasi. L’ufficio turistico di Arona presente in Largo Vidale dovrebbe migliorare il proprio servizio in quanto abbiamo chiesto se vi fosse un’alternativa di trasporto che portasse da Arona al Colosso al locale trenino turistico (10€ un vero furto!!!) e quasi tirandoglielo fuori con le pinze, forniscono una copia degli orari dei mini bus Pirazzi (che allego) sbiadita e parzialmente illeggibile mentre invece il bus è comodissimo, in 7 minuti si raggiunge il Colosso, costa meno di 1€ ed è anche climatizzato!
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Il Colosso di san Carlo Borromeo (detto il Sancarlone o, nel dialetto locale, al Sancarlòn), è una statua colossale alta 23,5 metri situata ad Arona (NO) nella frazione di San Carlo, sul Sacro Monte, eretta tra il 1624 e il 1698 su disegno di Giovanni Battista Crespi. San Carlo Borromeo nacque il 2 ottobre 1538 nella rocca di Arona (in seguito parzialmente distrutta per ordine di Napoleone Bonaparte). Diventato vescovo e cardinale a ventidue anni, fu eletto nel 1565 arcivescovo di Milano e si prodigò nell'assistenza materiale e spirituale, soprattutto in occasione di flagelli come la carestia e la peste. Morì il 3 novembre 1584 (essendo spirato dopo il tramonto, secondo l'uso del tempo si considera il giorno 4), fu beatificato nel 1602 e canonizzato nel 1610, a soli 26 anni dalla morte. Su volontà del cugino Federico, arcivescovo di Milano e suo successore, iniziarono nel 1624 i lavori per la costruzione di un Sacro Monte che celebrasse la memoria di san Carlo Borromeo. Federico Borromeo, insieme all'oblato Marco Aurelio Grattarola, supervisore dei lavori del Sacro Monte, volle anche costruire un'enorme statua visibile dal lago Maggiore. Il disegno fu di Giovanni Battista Crespi, detto "il Cerano", e la statua fu realizzata con lastre di rame battute a martello e riunite utilizzando chiodi e tiranti in ferro. Gli scultori che la realizzarono furono Siro Zanella di Pavia e Bernardo Falconi di Bissone. San Carlo è rappresentato in piedi in abito semplice con rocchetto e mozzetta, con nella mano sinistra un libro e con il braccio destro nell'atto di impartire una benedizione. L'opera fu conclusa dopo 74 anni di lavoro nel 1698 e il 19 maggio dello stesso anno il cardinale Federico Caccia, arcivescovo di Milano, diede la solenne benedizione al monumento. Il piedistallo di granito è alto 11,70 metri, mentre la statua misura 23,40 metri in altezza. Con un'altezza complessiva di 35,10 metri (equivalente a un palazzo di 10 piani), il monumento è stato il più alto al mondo, tra le statue visitabili all'interno, per quasi due secoli, superato nel 1886 dalla Statua della Libertà di New York[1][2][3] che misura, dai piedi alla punta della fiaccola, 46 metri. Le dimensioni del Colosso sono state rilevate con esattezza durante il restauro concluso nel 1975 e diretto dall'ing. Carlo Ferrari Da Passano, direttore della Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano[4]. La lunghezza dell'indice della mano è pari a 1,95 metri, la larghezza della mano è di 1,45 metri e la lunghezza del pollice è di 1,40 metri. L'altezza del breviario è di 4,20 metri[5]. L'ossatura portante interna è costituita da una colonna di blocchi di pietra sovrapposti, provenienti dalle cave di Angera, che si eleva fino all'altezza delle spalle della statua e alla quale è ancorata un'intelaiatura in ferro di sostegno con fissate le lastre di rame che danno forma al colosso. Il braccio destro benedicente della statua è in realtà una complessa struttura metallica di tipo semi-elastico[6]: venne così concepita per resistere ai forti venti che spesso nella brutta stagione battono la zona. La statua è aperta al pubblico e vi si accede da una ripiegatura del rocchetto; dopodiché si sale una scala, prima a chiocciola e poi subito ripida a pioli, arrivando fin dentro la testa di San Carlo, dalla quale, attraverso i fori degli occhi e delle orecchie, è possibile ammirare il panorama.
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Il Colosso di San Carlo Borromeo (detto il Sancarlone o, nel dialetto locale al Sancarlòn), è una statua alta oltre 30 metri situata ad Arona (NO) nella frazione di San Carlo, sul Sacro Monte di San Carlo. San Carlo Borromeo nacque il 2 ottobre 1538 nella Rocca di Arona (in seguito parzialmente distrutta per ordine di Napoleone Bonaparte). Diventato vescovo e cardinale a ventidue anni, fu eletto nel 1565 arcivescovo di Milano e si prodigò nell'assistenza materiale e spirituale, soprattutto in occasione di flagelli come la carestia e la peste. Morì il 3 novembre 1584 (essendo spirato dopo il tramonto, secondo l'uso del tempo si considera il giorno 4), fu beatificato nel 1602 e canonizzato nel 1610, a soli 26 anni dalla morte. Costruzione della statua Su volontà del cugino Federico, arcivescovo di Milano e suo successore, iniziarono nel 1624 i lavori per la costruzione di un Sacro Monte che ne celebrasse la memoria. Federico Borromeo insieme all'Oblato Marco Aurelio Grattarola, supervisore dei lavori del Sacro Monte, vollero anche costruire un'enorme statua visibile dal lago Maggiore. Il disegno fu di Giovanni Battista Crespi, detto "il Cerano", e la statua fu realizzata con lastre di rame battute a martello e riunite utilizzando chiodi e tiranti in ferro. Gli scultori che la realizzarono furono Siro Zanella di Pavia e Bernardo Falconi di Bissone. San Carlo è rappresentato in piedi in abito semplice con rocchetto e mozzetta con nella mano sinistra un libro e con il braccio destro nell'atto di impartire una benedizione. L'opera fu conclusa dopo 84 anni di lavoro nel 1698 e il 19 maggio dello stesso anno il cardinale Federico Caccia, arcivescovo di Milano, diede la solenne benedizione al monumento. Il piedistallo di granito è alto 11,70 metri, mentre la statua misura 23,40 metri in altezza. Quindi, con l'altezza complessiva di 35,10 metri (equivalente all'altezza di un palazzo di 10 piani), il monumento, tra le statue visitabili all'interno, è secondo per altezza solo alla Statua della Libertà [1][2][3]. Le misure sono state rilevate con esattezza durante il restauro concluso nel 1975 e diretto dall'ing. Carlo Ferrari Da Passano, direttore della Veneranda Fabbrica del Duomo[4]. Per avere un raffronto delle dimensioni della statua, si consideri che il corpo della Statua della Libertà (dai piedi alla punta estrema della fiaccola) misura 46,5 metri. La lunghezza dell'indice della mano è pari a 1,95 metri, la larghezza della mano è di 1,45 metri e la lunghezza del pollice è di 1,40 metri. L'altezza del breviario è di 4,20 metri. L'ossatura portante interna è costituita da una colonna di blocchi di pietra sovrapposti provenienti dalle cave di Angera che si eleva fino all'altezza delle spalle della statua e alla quale è ancorata un'intelaiatura in ferro di sostegno con fissate le lastre di rame che danno forma al colosso La statua è aperta al pubblico e vi si accede da una ripiegatura del rocchetto dopodiché si sale una scala prima a chiocciola e poi subito ripida a pioli, arrivando fin dentro la testa di San Carlo dal quale attraverso i fori degli occhi e delle orecchie è possibile ammirare il panorama. Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
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Manuela Toscano

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The “Sancarlone” stands on the top of a hill about 310 meters above sea level, just above Arona. The statue is hollow and has an internal structure of stones, bricks and iron. The exterior is finished with sheets of hammered copper. The saint’s blessing arm is a complex metal structure, specially constructed to resist the strong winds in this area. The colossus was designed by Giovan Battista Crespi, better known as “Il Cerano”. The sculptors Siro Zanella andBernardo Falconi, moulded the copper sheets and slightly modified the original project, making the statue larger. Construction was completed in 1698. Saint Charles is portrayed standing in his cassock, rochet and mozzetta as he blesses the town of Arona with his right hand while holding a book in his left arm. Behind the pedestal two spiral staircases lead to the balcony where a door hidden in the pleats of the Saint’s cassock leads to another spiral staircase and steep vertical stairs that come out at the top of the statue. From here it is possible to take in the view through a series of portholes where the eyes, ears and nostrils are, or through some apertures along the back.

Not everyone knows that Frédéric Auguste Bartholdi, who designed theStatue of Liberty, stayed in Arona to study the statue’s structure. A plaque can be found at the foot of the statue of Libertycommemorating the inspiration given by the ‘Sancarlone’, now no longer the largest statue...

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3y

Il Colosso di san Carlo Borromeo (detto il Sancarlone o, nel dialetto locale, al Sancarlòn), è una statua colossale alta 23,5 metri situata ad Arona (NO) nella frazione di San Carlo, sul Sacro Monte, eretta tra il 1624 e il 1698 su disegno di Giovanni Battista Crespi.

San Carlo Borromeo nacque il 2 ottobre 1538 nella rocca di Arona (in seguito parzialmente distrutta per ordine di Napoleone Bonaparte). Diventato vescovo e cardinale a ventidue anni, fu eletto nel 1565 arcivescovo di Milano e si prodigò nell'assistenza materiale e spirituale, soprattutto in occasione di flagelli come la carestia e la peste. Morì il 3 novembre 1584 (essendo spirato dopo il tramonto, secondo l'uso del tempo si considera il giorno 4), fu beatificato nel 1602 e canonizzato nel 1610, a soli 26 anni dalla morte.

Su volontà del cugino Federico, arcivescovo di Milano e suo successore, iniziarono nel 1624 i lavori per la costruzione di un Sacro Monte che celebrasse la memoria di san Carlo Borromeo.

Federico Borromeo, insieme all'oblato Marco Aurelio Grattarola, supervisore dei lavori del Sacro Monte, volle anche costruire un'enorme statua visibile dal lago Maggiore.

Il disegno fu di Giovanni Battista Crespi, detto "il Cerano", e la statua fu realizzata con lastre di rame battute a martello e riunite utilizzando chiodi e tiranti in ferro. Gli scultori che la realizzarono furono Siro Zanella di Pavia e Bernardo Falconi di Bissone.

San Carlo è rappresentato in piedi in abito semplice con rocchetto e mozzetta, con nella mano sinistra un libro e con il braccio destro nell'atto di impartire una benedizione.

L'opera fu conclusa dopo 74 anni di lavoro nel 1698 e il 19 maggio dello stesso anno il cardinale Federico Caccia, arcivescovo di Milano, diede la solenne benedizione al monumento.

Il piedistallo di granito è alto 11,70 metri, mentre la statua misura 23,40 metri in altezza. Con un'altezza complessiva di 35,10 metri (equivalente a un palazzo di 10 piani), il monumento è stato il più alto al mondo, tra le statue visitabili all'interno, per quasi due secoli, superato nel 1886 dalla Statua della Libertà di New York1[3] che misura, dai piedi alla punta della fiaccola, 46 metri. Le dimensioni del Colosso sono state rilevate con esattezza durante il restauro concluso nel 1975 e diretto dall'ing. Carlo Ferrari Da Passano, direttore della Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano[4]. La lunghezza dell'indice della mano è pari a 1,95 metri, la larghezza della mano è di 1,45 metri e la lunghezza del pollice è di 1,40 metri. L'altezza del breviario è di 4,20 metri[5].

L'ossatura portante interna è costituita da una colonna di blocchi di pietra sovrapposti, provenienti dalle cave di Angera, che si eleva fino all'altezza delle spalle della statua e alla quale è ancorata un'intelaiatura in ferro di sostegno con fissate le lastre di rame che danno forma al colosso.

Il braccio destro benedicente della statua è in realtà una complessa struttura metallica di tipo semi-elastico[6]: venne così concepita per resistere ai forti venti che spesso nella brutta stagione battono la zona.

La statua è aperta al pubblico e vi si accede da una ripiegatura del rocchetto; dopodiché si sale una scala, prima a chiocciola e poi subito ripida a pioli, arrivando fin dentro la testa di San Carlo, dalla quale, attraverso i fori degli occhi e delle orecchie, è possibile ammirare...

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Il Colosso di San Carlo Borromeo (detto il Sancarlone o, nel dialetto locale al Sancarlòn), è una statua alta oltre 30 metri situata ad Arona (NO) nella frazione di San Carlo, sul Sacro Monte di San Carlo. San Carlo Borromeo nacque il 2 ottobre 1538 nella Rocca di Arona (in seguito parzialmente distrutta per ordine di Napoleone Bonaparte). Diventato vescovo e cardinale a ventidue anni, fu eletto nel 1565 arcivescovo di Milano e si prodigò nell'assistenza materiale e spirituale, soprattutto in occasione di flagelli come la carestia e la peste. Morì il 3 novembre 1584 (essendo spirato dopo il tramonto, secondo l'uso del tempo si considera il giorno 4), fu beatificato nel 1602 e canonizzato nel 1610, a soli 26 anni dalla morte. Costruzione della statua Su volontà del cugino Federico, arcivescovo di Milano e suo successore, iniziarono nel 1624 i lavori per la costruzione di un Sacro Monte che ne celebrasse la memoria. Federico Borromeo insieme all'Oblato Marco Aurelio Grattarola, supervisore dei lavori del Sacro Monte, vollero anche costruire un'enorme statua visibile dal lago Maggiore. Il disegno fu di Giovanni Battista Crespi, detto "il Cerano", e la statua fu realizzata con lastre di rame battute a martello e riunite utilizzando chiodi e tiranti in ferro. Gli scultori che la realizzarono furono Siro Zanella di Pavia e Bernardo Falconi di Bissone. San Carlo è rappresentato in piedi in abito semplice con rocchetto e mozzetta con nella mano sinistra un libro e con il braccio destro nell'atto di impartire una benedizione. L'opera fu conclusa dopo 84 anni di lavoro nel 1698 e il 19 maggio dello stesso anno il cardinale Federico Caccia, arcivescovo di Milano, diede la solenne benedizione al monumento. Il piedistallo di granito è alto 11,70 metri, mentre la statua misura 23,40 metri in altezza. Quindi, con l'altezza complessiva di 35,10 metri (equivalente all'altezza di un palazzo di 10 piani), il monumento, tra le statue visitabili all'interno, è secondo per altezza solo alla Statua della Libertà 1[3]. Le misure sono state rilevate con esattezza durante il restauro concluso nel 1975 e diretto dall'ing. Carlo Ferrari Da Passano, direttore della Veneranda Fabbrica del Duomo[4]. Per avere un raffronto delle dimensioni della statua, si consideri che il corpo della Statua della Libertà (dai piedi alla punta estrema della fiaccola) misura 46,5 metri. La lunghezza dell'indice della mano è pari a 1,95 metri, la larghezza della mano è di 1,45 metri e la lunghezza del pollice è di 1,40 metri. L'altezza del breviario è di 4,20 metri. L'ossatura portante interna è costituita da una colonna di blocchi di pietra sovrapposti provenienti dalle cave di Angera che si eleva fino all'altezza delle spalle della statua e alla quale è ancorata un'intelaiatura in ferro di sostegno con fissate le lastre di rame che danno forma al colosso La statua è aperta al pubblico e vi si accede da una ripiegatura del rocchetto dopodiché si sale una scala prima a chiocciola e poi subito ripida a pioli, arrivando fin dentro la testa di San Carlo dal quale attraverso i fori degli occhi e delle orecchie è possibile ammirare il panorama. Da Wikipedia,...

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