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Chiesa di San Domenico — Attraction in Castelvetrano

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Chiesa di San Domenico
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Trattoria da Giovanni - Cucina Siciliana
Via Milazzo, 26, 91022 Castelvetrano TP, Italy
Pierrot in città
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Fratelli Clemente
Via Milazzo, 55, 91022 Castelvetrano TP, Italy
Affittacamere Nonna Maria
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Via Pietro Luna, 91022 Castelvetrano TP, Italy
Angolo Paradiso Castelvetrano - Selinunte
Via Giorgio di Maio, 3, 91022 Castelvetrano TP, Italy
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Chiesa di San Domenico
ItalySicilyCastelvetranoChiesa di San Domenico

Basic Info

Chiesa di San Domenico

Piazza Regina Margherita, 47, 91022 Castelvetrano TP, Italy
4.7(235)
Open 24 hours
Save
spot

Ratings & Description

Info

Cultural
Family friendly
Accessibility
attractions: Museo Civico Selinuntino, restaurants: Trattoria da Giovanni - Cucina Siciliana, Pierrot in città, Pizzeria Marinella, Ristorante Pizzeria Le Gourmet Castelvetrano
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From the mouth of the Belìce to the Selinunte Archaeological Park
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Reviews of Chiesa di San Domenico

4.7
(235)
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5.0
4y

La monumentale chiesa di San Domenico, eretta nel 1470 per volere di Giovan Vincenzo Tagliavia, signore della città, è un’opera fondamentale per la storia dell'architettura siciliana. Denominata la “Sistina di Sicilia” costituisce infatti uno degli esempi più significativi di quel Manierismo siciliano che preannuncia l’imminente Barocco. Di notevole pregio sono il cappellone dell’altare maggiore e la cappella del coro, decorati da Antonino Ferraro da Giuliana. Numerose le opere d’arte custodite nella chiesa, fra cui un sarcofago in marmo bianco su cui è posto un cavaliere disteso con la testa in riposo sul braccio destro che raffigura Ferdinando Tagliavia e Aragona, figlio del committente della chiesa. Recentemente sono stati ultimati i lavori di restauro realizzati con le più avanzate tecnologie disponibili. L'aggregato monumentale è edificato nel 1470, la data è desunta da una primitiva iscrizione non più esistente documentata sulla porta d'ingresso. Il 20 aprile del 1487 papa Innocenzo VIII concesse a Nino III Tagliavia il permesso di edificare un convento domenicano adiacente alla Cappella di Santa Maria di Gesù, primitivo insediamento francescano ancor prima dell'avvento dei domenicani. Il 22 luglio 1489 il convento ottenne il titolo e il diritto di convento formale della congregazione osservante facente capo al convento di Santa Cita di Palermo, nel 1550 rientrò a far parte della giurisdizione della provincia domenicana. La chiesa tardo-gotica sorge come mausoleo della famiglia Aragona - Tagliavia. La cappella, del quale il casato deteneva il patrocinio, era utilizzata per le cerimonie private. Nei decenni a venire, all'esterno dell'edificio, si stratificano altre cappelle, volute da Giovanni Vincenzo Tagliavia, da altri componenti della famiglia nonché da privati, accorpandosi attorno al nucleo iniziale, fiancheggiando la navata centrale. Gli edifici dell'aggregato sono danneggiati dal terremoto del Belice del 1968 e sottoposti negli anni successivi a lunghi cantieri per il ripristino delle opere lesionate. Nel 2009 i lavori di restauro sono curati dalla Soprintendenza dei Beni culturali ed ambientali di Trapani, con la collaborazione scientifica dell'Opificio delle pietre dure di Firenze e dell'Istituto superiore per la conservazione ed il restauro. Il 23 dicembre 2017 è stato compiuto il rito di dedicazione del nuovo altare versus populum presieduto dal vescovo Domenico Mogavero. È consentito visitare il sito tutti i giorni dalle 10:00 alle 12:00. Una associazione di volontari, con dedizione e disponibilità, offre la possibilità di conoscere gratuitamente ogni dettaglio e curiosità sulla storia di questa chiesa. Un vero capolavoro a cui vanno dedicate almeno un paio...

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30w

Ammirare la chiesa di San Domenico a Castelvetrano è stato un vero privilegio, considerando che è avvenuta a ridosso della chiusura giornaliera. Ciononostante, il signor Pasquale - una guida appassionata e appassionante - si è dimostrata una persona super accogliente e disponibile. Ha, infatti, raccontato con dovizia di particolari una storia di fede e bellezza senza tempo. Ci ha fornito dati precisi sulla storia, l'architettura, le opere d'arte e altri aspetti significativi di questo gioiello architettonico. Esternamente la chiesa, realizzata con pietra calcarea, non dice alcunché. Ma... una volta che si varca la soglia si rimane abbacinati non soltanto dalla bellezza estetica, ma anche storica poiché questa Chiesa rappresenta un importante punto di riferimento per l'architettura manieristica siciliana, un periodo di transizione tra il Rinascimento e il Barocco. La chiesa, nata come mausoleo della famiglia Aragona - Tagliavia, è decorata con stucchi e affreschi che raccontano storie bibliche, offrendo un'esperienza visiva ricca e coinvolgente. In particolare, si concentra sulla figura di Jesse, padre di re Davide raffigurato sdraiato con un albero genealogico che mostra i dodici re della tribù di Giuda che sono gli antenati di Gesù. Questa suggestiva immagine di Gesù come virgulto germogliato dall’albero di Jesse è una metafora visiva che sottolinea non soltanto la profezia di Isaia sulla discendenza di Gesù da Jesse, ma rafforza la sua promessa di liberazione e la sua identità come Messia. Io, mia figlia e mio marito siamo rimasti piacevolmente incantati da questo luogo. Ne consigliamo pertanto la visita, non soltanto per arricchire il proprio bagaglio culturale, ma anche per supportare la conservazione e il restauro di questo patrimonio artistico. Ognuno se ne ha la possibilità, può contribuire anche con una modestissima somma. Lo dico perché noi l'abbiamo fatto spontaneamente, senza che ci fosse una richiesta in tal senso. All'ingresso, comunque, è richiesto un "obolo di 2 euro" per ciascun visitatore. Poca cosa considerando gli ambienti ricchi e sfarzosi pieni di elementi scultorei e pittorici delle Promesse, delle Profezie, delle Prefigurazioni di Cristo, dei Misteri gaudiosi, dei Misteri gloriosi, dei Misteri dolorosi. Buon ingresso...

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2y

The Chiesa di San Domenico in Castelvetrano is a 16th century masterpiece.

Originally commissioned by the Aragon/Tagliavia family, the chapel was once used for their private ceremonies and now serves as the family crypt.

The focal point of the church is the incredible stucco-work, the Tree of Jesse (father of King David), created by Antonio Ferraro da Giuliana and his sons.

Unfortunately, the church was badly damaged during a major earthquake in 1968 and remain closed for 40 years. Restored over a five-year period, the church finally reopened in 2014 and is now known as the...

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Claudio BarresiClaudio Barresi
La monumentale chiesa di San Domenico, eretta nel 1470 per volere di Giovan Vincenzo Tagliavia, signore della città, è un’opera fondamentale per la storia dell'architettura siciliana. Denominata la “Sistina di Sicilia” costituisce infatti uno degli esempi più significativi di quel Manierismo siciliano che preannuncia l’imminente Barocco. Di notevole pregio sono il cappellone dell’altare maggiore e la cappella del coro, decorati da Antonino Ferraro da Giuliana. Numerose le opere d’arte custodite nella chiesa, fra cui un sarcofago in marmo bianco su cui è posto un cavaliere disteso con la testa in riposo sul braccio destro che raffigura Ferdinando Tagliavia e Aragona, figlio del committente della chiesa. Recentemente sono stati ultimati i lavori di restauro realizzati con le più avanzate tecnologie disponibili. L'aggregato monumentale è edificato nel 1470, la data è desunta da una primitiva iscrizione non più esistente documentata sulla porta d'ingresso. Il 20 aprile del 1487 papa Innocenzo VIII concesse a Nino III Tagliavia il permesso di edificare un convento domenicano adiacente alla Cappella di Santa Maria di Gesù, primitivo insediamento francescano ancor prima dell'avvento dei domenicani. Il 22 luglio 1489 il convento ottenne il titolo e il diritto di convento formale della congregazione osservante facente capo al convento di Santa Cita di Palermo, nel 1550 rientrò a far parte della giurisdizione della provincia domenicana. La chiesa tardo-gotica sorge come mausoleo della famiglia Aragona - Tagliavia. La cappella, del quale il casato deteneva il patrocinio, era utilizzata per le cerimonie private. Nei decenni a venire, all'esterno dell'edificio, si stratificano altre cappelle, volute da Giovanni Vincenzo Tagliavia, da altri componenti della famiglia nonché da privati, accorpandosi attorno al nucleo iniziale, fiancheggiando la navata centrale. Gli edifici dell'aggregato sono danneggiati dal terremoto del Belice del 1968 e sottoposti negli anni successivi a lunghi cantieri per il ripristino delle opere lesionate. Nel 2009 i lavori di restauro sono curati dalla Soprintendenza dei Beni culturali ed ambientali di Trapani, con la collaborazione scientifica dell'Opificio delle pietre dure di Firenze e dell'Istituto superiore per la conservazione ed il restauro. Il 23 dicembre 2017 è stato compiuto il rito di dedicazione del nuovo altare versus populum presieduto dal vescovo Domenico Mogavero. È consentito visitare il sito tutti i giorni dalle 10:00 alle 12:00. Una associazione di volontari, con dedizione e disponibilità, offre la possibilità di conoscere gratuitamente ogni dettaglio e curiosità sulla storia di questa chiesa. Un vero capolavoro a cui vanno dedicate almeno un paio d'ore di visita.
Elvira BriguglioElvira Briguglio
Ammirare la chiesa di San Domenico a Castelvetrano è stato un vero privilegio, considerando che è avvenuta a ridosso della chiusura giornaliera. Ciononostante, il signor Pasquale - una guida appassionata e appassionante - si è dimostrata una persona super accogliente e disponibile. Ha, infatti, raccontato con dovizia di particolari una storia di fede e bellezza senza tempo. Ci ha fornito dati precisi sulla storia, l'architettura, le opere d'arte e altri aspetti significativi di questo gioiello architettonico. Esternamente la chiesa, realizzata con pietra calcarea, non dice alcunché. Ma... una volta che si varca la soglia si rimane abbacinati non soltanto dalla bellezza estetica, ma anche storica poiché questa Chiesa rappresenta un importante punto di riferimento per l'architettura manieristica siciliana, un periodo di transizione tra il Rinascimento e il Barocco. La chiesa, nata come mausoleo della famiglia Aragona - Tagliavia, è decorata con stucchi e affreschi che raccontano storie bibliche, offrendo un'esperienza visiva ricca e coinvolgente. In particolare, si concentra sulla figura di Jesse, padre di re Davide raffigurato sdraiato con un albero genealogico che mostra i dodici re della tribù di Giuda che sono gli antenati di Gesù. Questa suggestiva immagine di Gesù come virgulto germogliato dall’albero di Jesse è una metafora visiva che sottolinea non soltanto la profezia di Isaia sulla discendenza di Gesù da Jesse, ma rafforza la sua promessa di liberazione e la sua identità come Messia. Io, mia figlia e mio marito siamo rimasti piacevolmente incantati da questo luogo. Ne consigliamo pertanto la visita, non soltanto per arricchire il proprio bagaglio culturale, ma anche per supportare la conservazione e il restauro di questo patrimonio artistico. Ognuno se ne ha la possibilità, può contribuire anche con una modestissima somma. Lo dico perché noi l'abbiamo fatto spontaneamente, senza che ci fosse una richiesta in tal senso. All'ingresso, comunque, è richiesto un "obolo di 2 euro" per ciascun visitatore. Poca cosa considerando gli ambienti ricchi e sfarzosi pieni di elementi scultorei e pittorici delle Promesse, delle Profezie, delle Prefigurazioni di Cristo, dei Misteri gaudiosi, dei Misteri gloriosi, dei Misteri dolorosi. Buon ingresso felice a tutti.
Francine LauraFrancine Laura
The Chiesa di San Domenico in Castelvetrano is a 16th century masterpiece. Originally commissioned by the Aragon/Tagliavia family, the chapel was once used for their private ceremonies and now serves as the family crypt. The focal point of the church is the incredible stucco-work, the Tree of Jesse (father of King David), created by Antonio Ferraro da Giuliana and his sons. Unfortunately, the church was badly damaged during a major earthquake in 1968 and remain closed for 40 years. Restored over a five-year period, the church finally reopened in 2014 and is now known as the “Sistine of Sicily.”
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La monumentale chiesa di San Domenico, eretta nel 1470 per volere di Giovan Vincenzo Tagliavia, signore della città, è un’opera fondamentale per la storia dell'architettura siciliana. Denominata la “Sistina di Sicilia” costituisce infatti uno degli esempi più significativi di quel Manierismo siciliano che preannuncia l’imminente Barocco. Di notevole pregio sono il cappellone dell’altare maggiore e la cappella del coro, decorati da Antonino Ferraro da Giuliana. Numerose le opere d’arte custodite nella chiesa, fra cui un sarcofago in marmo bianco su cui è posto un cavaliere disteso con la testa in riposo sul braccio destro che raffigura Ferdinando Tagliavia e Aragona, figlio del committente della chiesa. Recentemente sono stati ultimati i lavori di restauro realizzati con le più avanzate tecnologie disponibili. L'aggregato monumentale è edificato nel 1470, la data è desunta da una primitiva iscrizione non più esistente documentata sulla porta d'ingresso. Il 20 aprile del 1487 papa Innocenzo VIII concesse a Nino III Tagliavia il permesso di edificare un convento domenicano adiacente alla Cappella di Santa Maria di Gesù, primitivo insediamento francescano ancor prima dell'avvento dei domenicani. Il 22 luglio 1489 il convento ottenne il titolo e il diritto di convento formale della congregazione osservante facente capo al convento di Santa Cita di Palermo, nel 1550 rientrò a far parte della giurisdizione della provincia domenicana. La chiesa tardo-gotica sorge come mausoleo della famiglia Aragona - Tagliavia. La cappella, del quale il casato deteneva il patrocinio, era utilizzata per le cerimonie private. Nei decenni a venire, all'esterno dell'edificio, si stratificano altre cappelle, volute da Giovanni Vincenzo Tagliavia, da altri componenti della famiglia nonché da privati, accorpandosi attorno al nucleo iniziale, fiancheggiando la navata centrale. Gli edifici dell'aggregato sono danneggiati dal terremoto del Belice del 1968 e sottoposti negli anni successivi a lunghi cantieri per il ripristino delle opere lesionate. Nel 2009 i lavori di restauro sono curati dalla Soprintendenza dei Beni culturali ed ambientali di Trapani, con la collaborazione scientifica dell'Opificio delle pietre dure di Firenze e dell'Istituto superiore per la conservazione ed il restauro. Il 23 dicembre 2017 è stato compiuto il rito di dedicazione del nuovo altare versus populum presieduto dal vescovo Domenico Mogavero. È consentito visitare il sito tutti i giorni dalle 10:00 alle 12:00. Una associazione di volontari, con dedizione e disponibilità, offre la possibilità di conoscere gratuitamente ogni dettaglio e curiosità sulla storia di questa chiesa. Un vero capolavoro a cui vanno dedicate almeno un paio d'ore di visita.
Claudio Barresi

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