Sabato scorso, 12 novembre, mi sono recato in visita al Complesso Museale Cavalier Giuseppe Avena, di Chiusa di Pesio (CN). È facilmente raggiungibile e, fortunatamente, si trova parcheggio nelle vicinanze, nonostante le vie siano quelle tipiche di una cittadina. Esso è suddiviso in tre piani all'interno di un palazzo storico non appariscente e contiene oggetti che fanno immaginare la loro lavorazione al tempo in cui furono prodotti; penso a quelli in vetro e ceramica della metà del XIX secolo, colle loro piccole e ovvie imperfezioni, dovute al rilevante intervento umano, tra pinze e pericolosi forni, ma non solo ad essi. Gli strumenti, nello specifico, del vetro, trovano una loro collocazione adeguata, come qualche tabella che si legge volentieri a spiegare i passaggi necessari per ottenere quel magico materiale trasparente. Affascinanti come sempre sono i, sia pur pochi, reperti in creta di epoca precristiana. Un buon numero di pendenti, collane e braccialetti in ferro fa bella vista di sé su una proporzionata superficie, circondata da materiale trasparente che ne consente l'osservazione. Ahimè, è presente almeno la copia (riferita a cinerario biconico) di un reperto. Le copie, ritengo, non dovrebbero trovar spazio in alcun luogo ospitante oggetti di valore storico ricevuti in dono, acquistati o ritrovati ed esposti per sfamar la voglia di cultura degli appassionati. Un capitolo a parte merita il piano dedicato precipuamente alla Resistenza, con qualche radio, qualche elmetto, un paio di sci d'epoca e altri tasselli di un puzzle che dipingono la memoria di una svolta in senso positivo per i diritti umani dopo tanto buio, una memoria di cui, negli ultimi due anni e mezzo, sembrano essersi perdute le tracce, concentrati i più intorno a noi sui simboli anziché sui contenuti. Mi sa che la maggioranza di un popolo più o meno coeso, occupante un territorio, reputa di avere alta la guardia sol grazie a un atteggiamento guardingo verso i modi usati da una dittatura passata. Mi ha fatto uno strano effetto incrociare persone che stavano riunendosi in una stanza posta sul piano dedicato alla Resistenza, a pochissimi metri dai suoi cimeli, indossando la mascherina emblema della sottomissione contemporanea e della perniciosa ubbidienza incondizionata. Chiusa questa parentesi, affermo di aver trovato suggestiva la pedalina usata per stampare un giornale clandestino partigiano, chiamato Rinascita d'Italia. I reperti d'arte africana (con una chicca per tripofobici) sono belli al pari degli altri, ma non congruamente valorizzati nella loro esposizione. A proposito, in generale, di quest'ultima, le teche a volte non appaiono in perfetto ordine (probabilmente non tanto per disinteresse di chi è deputato a tenerle, diciamo, in buona forma, bensì per vetustà). Qualche scatto presenta riflessi e me ne scuso, ma in certi casi non mi è stato possibile individuare un'angolazione confacente. Una nota di merito va alla signorina (o signora) che mi ha accolto al desk, molto gentile e disponibile. Mi sento, complessivamente, di consigliare una visita a...
Read moreQuesto posto è meraviglioso, ho fatto una vacanza di 4 giorni a Chiusa Pesio, sabato facevano al pomeriggio le caldarroste e alla domenica c'era il mercato. Chiusa pesio(CN) l'ho vista per la prima volta, mi piace davvero tanto. Il mercato è stato molto interessante; due banchetti mi hanno colpito : una signora che vendeva i porri appena raccolti (mai visti così grossi) porro cerere, mi ha raccontato la storia e poi mi ha dato un bellissimo libretto con tutte le ricette, così da poter sapere come abbinarlo al meglio(è stata gentilissima), il secondo banchetto faceva Monili in rame e bronzo ornati con pietre dure e ambra,anche su richiesta ha il negozio a Chiusa di Pesio. Lui mi ha raccontato tutta la storia e ti trasmette la passione, è bravissimo e ne vale veramente la pena di andar vedere il suo negozio, da lui ho preso una collana con le pietre lapislazzuli (la pietra blu)La gemma è stata molto apprezzata in tempi antichi e non è raro ammirarla nei musei nelle collezioni egizie , sumere o greche, un anello con una pietra verde chiaro che arriva dalla Romania e la collana con disegnata una volpe. C'erano anche bacchette di formaggi, salumi, miele che non mi sono soffermata molto ma sicuramente interessanti. Nella piazza avevano fatto un carro bellissimo(metterò la foto). Ho pubblicato anche l'anello argento con il serpente e la pietra lapislazzuli fatto a mano preso ad un...
Read moreSicuramente molto interessante
Sono anni che veniamo in val Pesio e non sapevo che ci fosse questo museo. Mi sono anche stupito che non fosse segnalato su TA. Davvero un piccolo angolo di cultura e di storia. come detto in altre recensioni, si tratta di un museo su tre piani che trattano argomenti diversi. Il piano terra ricorda la produzione di vetro di un azienda che non sapevo fosse esistita, oggi la definiremmo un azienda Leader nel settore. il piano primo ricorda la produzione di ceramiche nella zona e ha una sala che raccoglie alcune testimonianze della vita nella valle in preistoria. L'ultimo piano racconta le vicende della resistenza nella valle. in primo approccio si nota subito la disponibilità e gentilezza del personale: nel nostro caso una signorina gentile e molto disponibile. ottima la possibilità di utilizzare gratuitamente le audioguide. gratuito è anche l'ingresso, ma se si desidera si può fare un piccolo dono, che sicuramente è meritato. siamo stati davvero soddisfatti della visita. se siete appassionati di storia, sicuramente apprezzerete questa piccola...
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