Gita in montagna con dei pezzi del moderno umanofono. Oltre a Irma dalla voce flautata, c'è una delle leader del nucleo storico, c'è la venditrice di banchi strada per strada, c'è un membro di un trio di canzoni macabre irlandesi. Poi c'è il funzionario delle Nazioni Unite sempre aggiornato sullo stato delle cose a Gaborone, che sicuramente da del tu al flauto di Pan come minimo. E ci sono io che faccio fatica a suonare il campanello.
Il cielo è basso e pochi di noi confidano in una bella giornata, ma l'opzione di stare a casa a dormire è stata cassata: un amico della regina della refrigeration valley ha chiesto se andavamo in montagna. Lo chiameremo Simone per rispettare l'anonimato.
Quando Simone propone un giro sul Cornetto, non ci si può rifiutare, nemmeno con facezie di bassa lega che sostengono che d'inverno il gelato non è il caso. Ma in realtà poi non si va sul Cornetto. Potremmo andare al città di Fiume, ma il diplomatico sconsiglia di andare in Croazia in questi giorni. Potremmo anche seguire la via ferrata delle scale ipofrigie. Alla fine ci risolviamo banalmente per Cima Vezzena.
Numerosi messaggi tra noi e Simone ci garantiscono che manca poco all'incontro fatidico con la sua augusta persona che tanta gioia recherà ai musici e non. La trepidazione è talmente tanta che sfiora la cinquepidazione. Vengono intonate canzoni prive di gusto su una certa Rossana che, se consideriamo la Kabala del 16mo secolo ritrovata nel deserto del Negev, è chiaramente un epiteto ornante di Simone.
Le nubi non ci abbandonano nemmeno al parcheggio a quota 1400. Sono in pochi anche i forzati dello sci - uno sport che presto sarà dimenticato in uno dei numerosi aspetti positivi del riscaldamento globale.
A noi non interessa. Solo l'incontro con Simone potrà darci quello che cerchiamo, che sia nuvoloso, che ci sia il sole, o che nevichi. Scendiamo quindi dalla scala misolidia del parcheggio e passiamo accanto al ristorante al Verle ignari del futuro gravido di zuccheri che ci attende lì, di lì a poco. Abbiamo in mente solo Rossana (aka Simone). Le ugole bene addestrate fanno sì che in molti possano saperlo.
Il sentiero sale dolcemente fino al forte Verle dove scattiamo foto brutte con un sole dal color del mascarpone, che fa rima con Simone. Nelle pause per rifocillarsi c'è chi cerca di spacciare semi che palesemente non vuole per sé, Irma inveisce su una scala enigmatica contro le nocciole della cioccolata. Tutto per non pensare che tra poco incontreremo Simone.
Incredibile dictu il sole spunta e scalda come fossimo in Arizona a vedere il superbowl pagati da un'emittente indebitata che fatica a mandare online la serie A.
Salutiamo come sempre dei perfetti sconosciuti, molti dei quali dotati di cani molto puliti. Ad una curva , dove finalmente il panorama si schiude su un mare di nuvole che coprono la Valsugana - peraltro sede delle prime esperienze diplomatiche del nosto funzionario UN con i forestali impegnati nel contrasto alla raccolta illegale di funghi - salutiamo un tale e facciamo per proseguire, ignari dell'importanza epocale di questo incontro. Roba che Gandalf e Bilbo Baggins possono accompagnare solo.
È l'arrivo dell'allieva di Yoga di Irma che dischiude a tutti la portata dell'epifania.
Quel tale è proprio Simone!
Lo salutiamo e ci mettiamo a fare dozzine di foto, messi in modo da ricordare la scala temperata, mentre un signore di Agna dà modo ai trentini di chiamarlo ciodo.
Il chitarrista del Connemara si è persino portato una macchina a rullino per impiegare più tempo e non curarsi di Simone.
Simone ci guarda con il suo sorriso buono e ci accompagna su. Con lui c'è la sua compagna che lavora in un negozio di pulizia cani che anni fa ha comprato un furgone peloso per farsi pubblicità. True story.
Arrivati in cima, altre foto messi a scala esatonica, poi si dà un senso alla giornata con i panini gourmet. Condividiamo il cibo come dei legionari della mortazza, salvo poi accorgersi che Simone e la sua compagna sono rimasti da soli poco più in là.
Segue al...
Read moreSi può ammirare Forte Busa di Verle perccorendo la comoda piana Vezzena, strada a circa 1500 metri m s.l.m.. la strada da percorrere non presenta alcuna difficoltá. Asfaltata, carina, si può lasciare la macchina nel grande parcheggio presente, vi sono un paio di locali di ristoro o per una semplice birra. La strada a zig zag offre un bello scenario soprattutto nelle ore del tramonto o prima mattina. Raccomando repellente per la grande quantitá di mosche. In realtá del forte, fortificazioni austriache di confine, restano solo macerie. Si può osservare solo la facciata, gli interni sono tutti crollati e si può salire in cima facendo il giro...
Read moreSehr interessante Festung aus der Zeit vor dem ersten Weltkrieg, Teil der österreichischen Alpenbefestigung. In der Gegend gibt es jede Menge Relikte aus den erbitterten Gebirgskämpfen des ersten Weltkriegs. Die Ausstellung ist eher mager, aber die Festung an sich ist ziemlich beeindruckend. auf dem Hin-oder Rückweg kann man in der Nähe einen der Almhöfe besuchen und sich mit Käse, Brot und Rotwein verköstigen lassen. ist es in der Kombo durchaus wert, dafür einen Urlaubstag zu opfern. Zufahrtsstraße vom Tal her (sog Kaiserjägerstraße), nichts für ganz schwache Nerven,...
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