È il cuore del Vittoriale, è la casa dove ha vissuto ed è morto Gabriele D’Annunzio.
Rispetta pienamente lo stile ed il carattere del Poeta Vate e quindi non è un’abitazione molto convenzionale.
Ogni ambiente è riccamente decorato ed ammobiliato, d’altronde il padrone di casa amava il lusso ed il possedere gli oggetti più disparati.
Un altro elemento che colpisce è la poca luce, ciò perché D’Annunzio soffriva di problemi alla vista (oltre ad aver perso l’occhio destro in guerra) e quindi aveva bisogno di ambienti piuttosto bui.
Gli ingressi sono contingentati ed occorre prenotare la fascia oraria. È consigliato farlo da casa, in alta stagione è praticamente obbligatorio dato l’afflusso di turisti ed i gruppi ristrettì che entrano ogni volta.
La visita è rigorosamente guidata e dura attorno ai 35-40 minuti. Non è consentito scattare fotografie mentre borse e zaino vanno depositi nel guardaroba gratuito situato appena a lato dell’ingresso.
Si possono invece fare le foto negli ambienti più recenti e nel museo annesso, dove è conservato l’aereo SVA 10 con il quale D’Annunzio ha effettuato il celebre volo su Vienna il 9 agosto 1918.
Prima di esplorare il parco non perdetevi il suggestivo e quasi “nascosto” Cortiletto...
Read moreDa una semplice villa colonica, già appartenuta al critico d’arte tedesco Henry Thode, d’Annunzio creò una casa museo simbolo del suo “vivere inimitabile”. Nelle stanze della Prioria sono conservati circa 10.000 oggetti e 33.000 libri, che si abbinano a frasi enigmatiche e motti, leggibili su architravi e camini, in un gioco continuo di rimandi simbolici.
L’atmosfera di sacralità che si respira all’interno è ampliata dalla scarsa illuminazione. Vetrate dipinte, finestre con pesanti tendaggi, luci soffuse nelle stanze, fanno della Prioria un luogo misterioso e suggestivo in cui il Poeta fotofobico poteva ben vivere.
D’Annunzio pensò e realizzò la villa con grande minuzia di particolari creando stanze atte a vari momenti di vita: dalla stanza della Musica in cui amava ascoltare dietro pesanti tendaggi Luisa Bàccara, sua ultima amante, alla stanza del Lebbroso realizzata come sua ultima dimora, con il letto simbolico delle due età, alla sua Officina, lo studio dell’operaio della parola, come era solito definirsi. Se vi sono stato utile seguitemi e lasciatemi...
Read moreDieser Ort ist von einmaliger Originalität und Extravaganz. Wirklich nichts erinnert an klassische Villen mit ihren Gärten, denn hier trägt alles eine besondere Note. Es ist total schräg und erfrischend zugleich.
Eine Führung durch die Wohnräume der Villa empfehle ich mit Nachdruck, denn sonst verpasst man den eigentlichen Kern und gewinnt nicht das Verständnis für das, was die Gesamte Anlage zu bieten hat.
Ein Besuch lohnt sich unbedingt. Gerne auch mit Kindern, wobei ich erst ab 4 Jahren empfehlen würde und schon gar nicht mit...
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