Meno posture, più coscienza. Mi riferisco al silenzio delle Autorita' Italiane e provinciali rispetto al "genocidio" in corso in Gaza (termine adottato dalla ONU per gli eventi in corso)
Se c’è una cosa che una comunità dovrebbe saper nominare senza tremare è l’ingiustizia. E l’ingiustizia oggi ha un nome che ci attraversa tutti, da Gaza all’Europa: vite civili spezzate, diritto umanitario violato, dignità calpestata. Dire con chiarezza che si è contro il genocidio del popolo palestinese non è un esercizio ideologico: è un dovere morale, prima ancora che politico.
Il Trentino ama presentarsi come terra di pace. Rovereto, con la Campana dei Caduti i cui rintocchi chiedono al mondo silenzio, rispetto, memoria. Ma la memoria si onora quando serve, non quando conviene. Tacere davanti a ciò che distrugge non solo la pace ma la vita stessa significa trasformare un simbolo in scenografia: la pace in cartolina, la rettorica al posto del coraggio.
Non si tratta di prendere parte a un derby ideologico, ma di distinguere l’essenziale dall’accessorio: protezione dei civili, diritto alla vita, tutela del diritto internazionale. Su questo non si media. O si sta dalla parte delle persone o si sta dalla parte del loro silenzio.
Per coerenza con la immagine Trentina e con la coscienza dimostrata dai Trentini con le loro manifestazioni pacifiche, chiedo un gesto semplice e ineludibile:
una presa di posizione ufficiale contro i massacri dei civili;
e che la Campana dei Caduti suoni ogni giorno anche per il popolo palestinese—e per tutti i popoli schiacciati oggi da occupazioni, assedi, bombardamenti, fame indotta.
Non parliamo di propaganda: parliamo di credibilità. O i simboli restano vivi, oppure diventano ipocrisia in bronzo. La Pace non è il decoro delle cerimonie: è la fatica di chiamare le cose col loro nome quando bruciano.
Se il Trentino e la sua Autonomia vogliono davvero stare sul palcoscenico internazionale della Pace, lo dimostrino adesso. Altrimenti ammettiamolo: non era Pace—era...
Read moreSi tratta della "Maria dolens" (cioè la "Maria dolente" a rappresentare il dolore delle madri per i figli caduti), il nome dato da D'Annunzio alla Campana fusa originariamente coi cannoni delle Nazioni partecipanti alla grande guerra 15-18. La campana tutte le sere da allora rintocca per 100 volte in memoria dei Caduti di tutte le guerre. Essa è stata fusa e rifusa altre quattro volte in quanto il suono non era gradevole e in una occasione la campana fu oggetto di una crepa che comporto' la rifusione della stessa da parte di una ditta tuttora esistente di Castelnuovo nei Monti di Reggio Emilia. Attualmente rappresenta un monito sulle conseguenze tragiche delle guerre e un inno alla pace. La Campana inizialmente era ubicata nella Torre Civica di Rovereto e poi dal 1960 circa in poi è stata ubicata sul bellissimo Colle di Miravalle che domina Rovereto; è stata arricchita da un museo ampio e da una grande Arena gradonata in parte coperta dove si svolgono numerose manifestazioni durante tutto l'anno di carattere internazionale. All'interno del museo è presente anche una vasta sala proiezioni dove tra l'altro vengono proiettate le vicissitudini del Monumento e vengono raccontati interessantissimi episodi relativi alla vita ormai quasi centenaria della Campana stessa. Il luogo dal punto di vista panoramico è di una straordinaria bellezza, domina Rovereto (uscita dell'autostrada Rovereto sud) spaziando verso nord fino a Trento e verso Sud fino ai Monti Lessini e le prime propaggini del Veronese. Il biglietto di ingresso costa €4; ci sono sconti per gruppi e comitive. Il museo e la campana sono visitabili tutti i giorni dalle 9:00 alle 19:00. E' un luogo da non perdere! I visitatori sono gruppi di famiglie, nipoti di reduci o caduti, molte associazioni nazionali d'arma e anche internazionali. Io sono rimasto soddisfattissimo della...
Read more2nd time we have visited and it never fails to amaze us. Great for reflection. The exhibits are constantly changing and thought provoking. Some content is graphic so keep that in mind if you have young children. Plenty to view and admire. There are storyboards along the walking trail and the area is handicap accessible. Keep hold of young children as there are steep drop-offs near the bell. Pleasant staff at the entrance. Plenty of parking near the center. We did notice a hiking path off to the side as well. Worth your time to explore the area. Has never been crowded both...
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