The Redipuglia war memorial is dedicated to the italian soldiers who fought and died on the Isonzo front during WW1. It is the largest war memorial in Italy and one of the largest in the world. The entire place gives you a good perspective on how bloody that war was and how too many lives were lost in that conflict. As you stand beneath the memorial or on top of it, the feelings are really overwhelming and even if you dont like anything about history in general or WW1 in particular, the mere size of this stone tomb makes you think on how we humans can be so senseless, destructive and cruel. This memorial is the last resting place of 100.187 soldiers (!) that were killed in just 2 years of bloody fights, between 1915 and 1917 and this only on the Isonzo front. The construction works started in 1935 and the site was officially inaugurated on the 18th September 1938 in the presence of Mussolini and more than 50.000 italian veterans. The shrine was built on a small hill, called „Sei Busi“ that was also a place of many battles during those terrible days. It was built in a form of a staircase with 22 stone steps and that is why the memorial is called „Scalinata dei Centomila“ or „Staircase of the one hundred thousand“. These stone steps host the remains of 39,857 identified soldiers and on the top of the memorial, beside the chapel, are 2 more crypts with the remains of 60,330 unknown soldiers. At the base of the shrine and in front of the one hundred thousand graves lie 7 individual sepulchres. In the main one, which is made from a single piece of red marble weighing 49 tons, the commanding officer of the 3rd Italian army, prince Emanuele Filiberto, Duke of Aosta, is buried. He died after the war, in 1931, but on his expressed wish, he was laid to rest here with his former soldiers. The other sepulchres host the remains of 6 Italian generals that were killed in action on the Isonzo front. On the path that leads to the base of the memorial are 38 plaques with the names of all the locations of major battles in the area. One interesting thing that I would like to highlight is the fact that among the graves of the first stone step there is the tomb of the only female victim buried here, the nurse Margherita Kaiser Parodi Orlando. I certainly advise everyone to visit this place at least once. There is a big free parking place on the opposite side of the road. From there a 5-minute walk will take you to the site. During this walk you can also visit a museum of WW1 in the nearby building and take a stroll on a small woody hill that lies opposite to the monument. It is called St. Elias Hill and it was the site of the main war cemetery before 1938. Nowadays this is a memorial park where some artillery pieces from WW1 are on display. If you dont want or you cant walk to the top of the main monument, that is not a problem. You can get there also by car. The road that leads at the top, branches off from the main road only 400 m away from the monument in the direction...
Read moreIl sacrario militare di Redipuglia è un cimitero militare monumentale situato in Friuli-Venezia Giulia, a Redipuglia, in provincia di Gorizia, costruito in epoca fascista, che contiene le spoglie di oltre 100.000 soldati italiani caduti durante la prima guerra mondiale, fulcro di un parco commemorativo di oltre 100 ettari che comprende una parte del Carso goriziano-monfalconese (teatro durante la Grande guerra delle durissime battaglie dell'Isonzo) con le enormi dimensioni dell'area coinvolta che lo rendono il più grande sacrario militare d'Italia e uno dei più grandi al mondo.
Amministrato sin dalla nascita dal Ministero della difesa (Commissariato generale per le Onoranze ai Caduti), ogni 4 novembre, alla presenza del presidente del Senato (in sostituzione del presidente della Repubblica impegnato in analoghe e contemporanee celebrazioni all'Altare della Patria), il sacrario serve come luogo di commemorazione per tutti i 689.000 soldati morti durante la prima guerra mondiale.
L'opera, realizzata sulle pendici del monte Sei Busi, cima aspramente contesa nella prima fase della Grande guerra (prima, seconda e quarta battaglia dell'Isonzo), si presenta come uno schieramento militare con alla base la tomba di Emanuele Filiberto di Savoia-Aosta, comandante della 3ª Armata, cui fanno ala quelle dei suoi generali, Antonio Edoardo Chinotto, Giuseppe Paolini, Giovanni Prelli, Fulvio Riccieri e Tommaso Monti.
Recinge simbolicamente l'ingresso al sacrario, ai piedi della monumentale scala, una grossa catena d'ancora che appartenne alla torpediniera Grado, già appartenuta alla marina austro-ungarica (k.u.k. Kriegsmarine) con il nome di Triglav e ceduta all'Italia dopo la fine della guerra. Subito oltre, si distende in leggero declivio un ampio piazzale, lastricato in pietra del Carso, attraversato sulla sua linea mediana dalla via Eroica, che corre tra due file di lastre di bronzo, diciannove per lato, di cui ciascuna porta inciso il nome di una località dove più aspra e sanguinosa fu la lotta. In fondo alla via Eroica si eleva solenne la gradinata che custodisce, in ordine alfabetico dal basso verso l'alto, le spoglie di 40.000 caduti noti, i cui nomi figurano incisi in singole lapidi di bronzo.
La grande scalinata di pietra che forma il sacrario è collocata direttamente davanti alla collina di Sant'Elia, sede del precedente cimitero di guerra i cui resti furono traslati nell'attuale sacrario monumentale con l'intera area che è stata convertita a parco del «ricordo» o della «rimembranza»: gallerie, trincee, crateri, munizioni inesplose e nidi di mitragliatrice sono stati conservati sul sito a ricordo della guerra. La maestosa scalinata – formata da ventidue gradoni su cui sono allineate le tombe dei caduti, sul davanti ed alla base della quale sorge, isolata, quella del Duca d'Aosta, comandante della 3ª armata, fiancheggiata dalle urne dei suoi generali caduti in combattimento – è simile al poderoso e perfetto schieramento d'una intera grande unità di centomila soldati.
Il Duca d'Aosta, morto nel 1931, aveva chiesto di avere l'onore di poter essere qui deposto tra le migliaia di soldati che persero la vita sul campo di battaglia. La tomba è ricavata in un monolito in porfido del peso di 75 tonnellate. Seguono disposte sui ventidue gradoni le salme dei 39.857 caduti identificati. Le iscrizioni recano tutte la scritta «Presente», che si rifà al rito d'appello dello squadrismo ove il capo delle squadre gridava il nome del camerata defunto e la folla inginocchiata rispondeva con il grido «Presente». Nell'ultimo gradone, in due grandi tombe comuni ai lati della cappella votiva, riposano le salme di 60.330 caduti ignoti.
L'unica donna seppellita nel sacrario è una crocerossina, morta a 21 anni, di nome Margherita Kaiser Parodi. La sua tomba si trova nella prima fila e si distingue perché nella facciata è scolpita una...
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Sacrario di Redipuglia
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Il Sacrario di Redipuglia è il più grande e maestoso sacrario italiano dedicato ai caduti della Grande Guerra. Realizzato sulle pendici del Monte Sei Busi su progetto dell'architetto Giovanni Greppi e dello scultore Giannino Castiglioni, fu inaugurato il 18 settembre 1938 dopo dieci anni di lavori. Quest'opera, detta anche Sacrario "dei Centomila", custodisce i resti di 100.187 soldati caduti nelle zone circostanti, in parte già sepolti inizialmente sull'antistante Colle di Sant'Elia. Fortemente voluto dal regime fascista, il sacrario voleva celebrare il sacrificio dei caduti nonché dare una degna sepoltura a coloro che non avevano trovato spazio nel cimitero degli Invitti. La struttura è composta da tre livelli e rappresenta simbolicamente l'esercito che scende dal cielo, alla guida del proprio comandante, per percorrere la Via Eroica. In cima, tre croci richiamano l'immagine del Monte Golgota e la crocifissione di Cristo.
Parcheggiata l'automobile sul piazzale di fronte al Sacrario, la visita inizia dopo aver superato la catena del cacciatorpediniere "Grado", una nave austro-ungarica divenuta italiana dopo la fine della guerra. Camminando verso le tombe si percorre la "Via Eroica", ovvero una strada lastricata in pietra delimitata da 38 targhe in bronzo che indicano i nomi delle località carsiche contese durante la Grande Guerra. Terminato questo suggestivo percorso, si arriva alle maestose tombe dei generali, tra le quali spicca quella del comandante della Terza Armata, Emanuele Filiberto Duca d'Aosta che aveva espresso il desiderio di essere sepolto a Redipuglia. Il sepolcro è formato da un blocco di marmo rosso della Val Camonica dal peso di 75 tonnellate. Al suo fianco si trovano invece le tombe in granito di cinque generali: Antonio Chinotto, Tommaso Monti, Giovanni Prelli, Giuseppe Paolini e Fulvio Riccieri.
Alle spalle si elevano i 22 gradoni (alti 2,5 metri e larghi 12) che, in ordine alfabetico, custodiscono le spoglie dei 39857 soldati identificati. Ogni loculo è sormontato dalla scritta "Presente" e sono raggiungibili grazie alle scalinate laterali che conducono in cima. Al centro del primo gradone si trova l'unica donna sepolta, una crocerossina di nome Margherita Kaiser Parodi Orlando, mentre sul ventiduesimo si trovano i resti di 72 marinai e 56 uomini della Guardia di Finanza. Arrivati al termine della scalinata e dei gradoni, due grandi tombe coperte da lastre di bronzo custodiscono i resti di oltre 60 mila soldati ignoti. Oltrepassate si arriva in cima al sacrario dove la visita può continuare visitando la piccola cappella che custodisce la "Deposizione" e le formelle della Via Crucis dello scultore Castiglioni. Sopra a questa struttura religiosa si trovano le tre croci in bronzo.
Nella parte posteriore dell'ultimo gradone sono state allestite due salette museali: all'interno si trovano le fotografie del primo Sacrario di Redipuglia, i documenti, i reperti bellici ed i dipinti di Ciotti che adornavano la prima Tomba del Duca D'Aosta, posta originariamente nella cappelletta in cima al Colle Sant'Elia. Sul pianoro, a Quota 89, si trova l'Osservatorio e un plastico del territorio che evidenzia la linea di confine all'alba del 24 ottobre 1917, il giorno della Dodicesima Battaglia...
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