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Sanctuary of Santa Rosalia — Attraction in Palermo

Name
Sanctuary of Santa Rosalia
Description
Nearby attractions
Valle del Porco
90142 Palermo, Metropolitan City of Palermo, Italy
Grotta Niscemi
90142 Palermo, Metropolitan City of Palermo, Italy
Nearby restaurants
Costantino
Via Bonanno Pietro, 16, 90149 Palermo PA, Italy
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Sanctuary of Santa Rosalia tourism.Sanctuary of Santa Rosalia hotels.Sanctuary of Santa Rosalia bed and breakfast. flights to Sanctuary of Santa Rosalia.Sanctuary of Santa Rosalia attractions.Sanctuary of Santa Rosalia restaurants.Sanctuary of Santa Rosalia travel.Sanctuary of Santa Rosalia travel guide.Sanctuary of Santa Rosalia travel blog.Sanctuary of Santa Rosalia pictures.Sanctuary of Santa Rosalia photos.Sanctuary of Santa Rosalia travel tips.Sanctuary of Santa Rosalia maps.Sanctuary of Santa Rosalia things to do.
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Sanctuary of Santa Rosalia
ItalySicilyPalermoSanctuary of Santa Rosalia

Basic Info

Sanctuary of Santa Rosalia

Via Bonanno Pietro, 90142 Palermo PA, Italy
4.7(3.2K)
Open 24 hours
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spot

Ratings & Description

Info

Cultural
Scenic
Family friendly
attractions: Valle del Porco, Grotta Niscemi, restaurants: Costantino
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Phone
+39 091 540326
Website
santuariosantarosalia.it

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Reviews

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Valle del Porco

Grotta Niscemi

Valle del Porco

Valle del Porco

4.7

(69)

Open 24 hours
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Grotta Niscemi

Grotta Niscemi

4.3

(37)

Open 24 hours
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Palermo pasta & tiramisu cooking class with wine
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Thu, Dec 11 • 12:00 PM
90137, Palermo, Sicily, Italy
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Acasadicilla Try out Sicilian cuisine
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Wed, Dec 17 • 10:00 AM
90138, Palermo, Sicily, Italy
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Boat tour Mondello and Capo Gallo reserve
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Thu, Dec 11 • 11:00 AM
90142, Palermo, Sicily, Italy
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Costantino

Costantino

Costantino

3.7

(55)

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Reviews of Sanctuary of Santa Rosalia

4.7
(3,234)
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5.0
6y

Il santuario di Santa Rosalia è un santuario di Palermo costruito intorno al XVII secolo sulla base di precedenti edifici religiosi in onore della nuova santa patrona della città. Il santuario si trova all'interno di un anfratto di roccia, quasi sulla cima del monte Pellegrino, all'interno è presente una grossa quantità d'acqua che viene canalizzata verso l'esterno attraverso un curioso quanto elaborato sistema di raccolta. Il santuario custodisce la memoria del prodigioso ritrovamento delle ossa di santa Rosalia. Nel 1180, Il Senato Palermitano edificò un tempio sotto il titolo di Santa Rosalia presso l'antro e la preesistente chiesa bizantina retta da monaci dell'Ordine benedettino,[6] religiosi che avevano assistito spiritualmente la vergine durante gli anni dell'eremitaggio. L'area in epoca fenicia era nota come sede pagana di un piccolo santuario rupestre. Sebbene non elevata canonicamente agli onori degli altari, Rosalia rappresentava in quegli anni, la figura celeste di riferimento per le popolazioni locali. Gualtiero Offamilio, trascinato dal sentimento popolare effettuò solo una "canonizzazione vescovile" limitata e riconosciuta territorialmente. Il potere di inserirla nel martirologio romano spetterà solo a Papa Urbano VIII il 26 gennaio 1630 dopo le ben note fasi del ritrovamento e del trasferimento delle reliquie in cattedrale, vicende subordinate al riconoscimento dell'autenticità delle stesse e del miracolo riconosciuto come cessazione della peste da parte dell'arcivescovo e cardinale Giannettino Doria. Il canonico Antonino Mongitore nelle sue opere elenca svariati luoghi di culto cittadini dedicati alla figura di Rosalia, spesso legati alle vicende del suo passaggio terreno. Il suo nome è doppiamente menzionato nelle acclamazioni e invocazioni della liturgia. Atti notarili del 18 aprile 1257 sono le prime fonti scritte, documenti conservati presso gli archivi del monastero dell'Ordine benedettino della chiesa di Santa Maria dell'Ammiraglio detta la «Martorana». L'attaccamento, la devozione, la venerazione, il culto subiscono un lento affievolimento, per riaffiorare timidamente nei momenti di maggior scoramento. L'eremo di monte Pellegrino, unico tempio celebrativo superstite durante la peste del 1474, fu restaurato. Le spoglie furono scoperte il 15 luglio 1624 grazie all'indicazione di una donna, Girolama La Gattuta, che, salita sul Monte Pellegrino per sciogliere un voto il 26 maggio 1624, ebbe la duplice visione della Madonna e di santa Rosalia, durante la quale le fu indicato dove trovarle. Il 13 febbraio 1624 mentre la peste flagellava la città, il giovane Vincenzo Bonelli, disperato per la morte della moglie, sale sul monte per suicidarsi. Fermato nell'insano intento dalla visione della santa, riceve indicazioni per fare una processione. Fu così che il 9 giugno 1625, durante il corteo religioso con le reliquie della santa, al canto del Te Deum Laudamus, la peste cessò e Palermo fu salva. Il senato palermitano, come segno di ringraziamento per la peste sconfitta, le dedicò...

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5.0
50w

This was such an unambiguously nice experience for me, that it somehow registers in my brain as something completely different from Palermo - that busy crammed city.

You can take the bus up here, but it only goes once every 1h40m or so. Pay the driver directly. The church is at an elevation of 450m, which makes just the view from the courtyard completely stunning. As the bus arrives, it will drop you off together with a few tourists, like yourself. You will all go in, enjoy the beautiful quiet chappel, maybe sit down, and then you'll have to make a choice: You can either go back out, continue with your day as you get on the same bus going back to the city You can skip the bus, get a coffee, eat an arancino, go back into the chappel to be completely alone for a few minutes, then either get on the next bus, or walk all the way down, on a stunningly beautiful and simple "hiking trail". It's just a downhill well-made path (for the most part, some sections will require some...

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5.0
2y

The Santuario di Santa Rosalia is a hidden gem in the heart of Palermo. The sanctuary, perched on a hilltop, offers a panoramic view of the city. The intricate details and the marble work of the facade are truly breathtaking. The interior is adorned with frescoes and mosaics that transport you back in time. The peaceful setting, surrounded by a lush garden, makes it an ideal spot for reflection and contemplation. The sanctuary's rich history and art are fascinating, and the guided tour is a must to fully appreciate it. The Santuario di Santa Rosalia is a hidden gem, tucked away on a hilltop, it's a must-see for anyone interested in Sicilian Baroque...

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Il santuario di Santa Rosalia è un santuario di Palermo costruito intorno al XVII secolo sulla base di precedenti edifici religiosi in onore della nuova santa patrona della città. Il santuario si trova all'interno di un anfratto di roccia, quasi sulla cima del monte Pellegrino, all'interno è presente una grossa quantità d'acqua che viene canalizzata verso l'esterno attraverso un curioso quanto elaborato sistema di raccolta. Il santuario custodisce la memoria del prodigioso ritrovamento delle ossa di santa Rosalia. Nel 1180, Il Senato Palermitano edificò un tempio sotto il titolo di Santa Rosalia presso l'antro e la preesistente chiesa bizantina retta da monaci dell'Ordine benedettino,[6] religiosi che avevano assistito spiritualmente la vergine durante gli anni dell'eremitaggio. L'area in epoca fenicia era nota come sede pagana di un piccolo santuario rupestre. Sebbene non elevata canonicamente agli onori degli altari, Rosalia rappresentava in quegli anni, la figura celeste di riferimento per le popolazioni locali. Gualtiero Offamilio, trascinato dal sentimento popolare effettuò solo una "canonizzazione vescovile" limitata e riconosciuta territorialmente. Il potere di inserirla nel martirologio romano spetterà solo a Papa Urbano VIII il 26 gennaio 1630 dopo le ben note fasi del ritrovamento e del trasferimento delle reliquie in cattedrale, vicende subordinate al riconoscimento dell'autenticità delle stesse e del miracolo riconosciuto come cessazione della peste da parte dell'arcivescovo e cardinale Giannettino Doria. Il canonico Antonino Mongitore nelle sue opere elenca svariati luoghi di culto cittadini dedicati alla figura di Rosalia, spesso legati alle vicende del suo passaggio terreno. Il suo nome è doppiamente menzionato nelle acclamazioni e invocazioni della liturgia. Atti notarili del 18 aprile 1257 sono le prime fonti scritte, documenti conservati presso gli archivi del monastero dell'Ordine benedettino della chiesa di Santa Maria dell'Ammiraglio detta la «Martorana». L'attaccamento, la devozione, la venerazione, il culto subiscono un lento affievolimento, per riaffiorare timidamente nei momenti di maggior scoramento. L'eremo di monte Pellegrino, unico tempio celebrativo superstite durante la peste del 1474, fu restaurato. Le spoglie furono scoperte il 15 luglio 1624 grazie all'indicazione di una donna, Girolama La Gattuta, che, salita sul Monte Pellegrino per sciogliere un voto il 26 maggio 1624, ebbe la duplice visione della Madonna e di santa Rosalia, durante la quale le fu indicato dove trovarle. Il 13 febbraio 1624 mentre la peste flagellava la città, il giovane Vincenzo Bonelli, disperato per la morte della moglie, sale sul monte per suicidarsi. Fermato nell'insano intento dalla visione della santa, riceve indicazioni per fare una processione. Fu così che il 9 giugno 1625, durante il corteo religioso con le reliquie della santa, al canto del Te Deum Laudamus, la peste cessò e Palermo fu salva. Il senato palermitano, come segno di ringraziamento per la peste sconfitta, le dedicò il santuario.
David MartinDavid Martin
Visiting the Santuario and the Church of Santa Rosalia in Palermo is a truly memorable experience. The views from the sanctuary are absolutely stunning, offering a panoramic glimpse of the city and the surrounding landscape that's well worth the trip. If you're not up for a long walk, there's a bus that runs roughly every two hours, which is really convenient for those who want an easier way to get there and back. Just plan your timing accordingly to make the most of your visit. Overall, it's a peaceful and beautiful spot that combines history, nature, and breathtaking views.
Fulvio LanzaroneFulvio Lanzarone
Il Santuario di Santa Rosalia si trova sulla sommità (445 m s.l.m.) del Monte Pellegrino a Palermo. Addossata alla roccia della montagna vi è la facciata del ‘600, attraverso il portale si accede prima al vestibolo impreziosito da colonne tortili, immediatamente dopo guardando verso l’alto, si ammira il cielo dato che non vi è alcuna copertura artificiale, ed infine, oltrepassata la sontuosa cancellata in ferro si accede alla grotta, punto nevralgico del Santuario. Uscendo dal Santuario, guardando verso il mare, è visibile l’Isolotto di Isola delle Femmine e nelle belle giornate di cielo sereno, anche la sagoma dell’Isola di Ustica. L’accesso, così come il parcheggio, è facilitato per i portatori di handicap. La storia narra che la giovane Rosalia, appartenente a una nobile famiglia palermitana, decide di abbandonare i propri agi e di non sposarsi per dedicarsi alla vita religiosa. Sul finire della sua vita decide di rifugiarsi in preghiera nella grotta ricca d’acqua, presente nel Monte Pellegrino ritenuto “monte sacro”, all’interno della quale si trova un antico altare originariamente pagano che successivamente fu dedicato alla Madonna. Dopo la morte, durante l’epidemia di peste che investì la città di Palermo e che mieteva vittime, apparve ad un aspirante suicida che era salito sul monte per porre fine alla sua esistenza perché distrutto dalla perdita della moglie causata dalla pandemia, dicendogli di fare in modo che le sue reliquie venissero portate in processione per le vie della città. Quando ciò venne fatto, tantissime saranno le guarigioni certificate al passaggio delle ossa di Rosalia e dopo circa un anno la peste verrà completamente debellata.
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Il santuario di Santa Rosalia è un santuario di Palermo costruito intorno al XVII secolo sulla base di precedenti edifici religiosi in onore della nuova santa patrona della città. Il santuario si trova all'interno di un anfratto di roccia, quasi sulla cima del monte Pellegrino, all'interno è presente una grossa quantità d'acqua che viene canalizzata verso l'esterno attraverso un curioso quanto elaborato sistema di raccolta. Il santuario custodisce la memoria del prodigioso ritrovamento delle ossa di santa Rosalia. Nel 1180, Il Senato Palermitano edificò un tempio sotto il titolo di Santa Rosalia presso l'antro e la preesistente chiesa bizantina retta da monaci dell'Ordine benedettino,[6] religiosi che avevano assistito spiritualmente la vergine durante gli anni dell'eremitaggio. L'area in epoca fenicia era nota come sede pagana di un piccolo santuario rupestre. Sebbene non elevata canonicamente agli onori degli altari, Rosalia rappresentava in quegli anni, la figura celeste di riferimento per le popolazioni locali. Gualtiero Offamilio, trascinato dal sentimento popolare effettuò solo una "canonizzazione vescovile" limitata e riconosciuta territorialmente. Il potere di inserirla nel martirologio romano spetterà solo a Papa Urbano VIII il 26 gennaio 1630 dopo le ben note fasi del ritrovamento e del trasferimento delle reliquie in cattedrale, vicende subordinate al riconoscimento dell'autenticità delle stesse e del miracolo riconosciuto come cessazione della peste da parte dell'arcivescovo e cardinale Giannettino Doria. Il canonico Antonino Mongitore nelle sue opere elenca svariati luoghi di culto cittadini dedicati alla figura di Rosalia, spesso legati alle vicende del suo passaggio terreno. Il suo nome è doppiamente menzionato nelle acclamazioni e invocazioni della liturgia. Atti notarili del 18 aprile 1257 sono le prime fonti scritte, documenti conservati presso gli archivi del monastero dell'Ordine benedettino della chiesa di Santa Maria dell'Ammiraglio detta la «Martorana». L'attaccamento, la devozione, la venerazione, il culto subiscono un lento affievolimento, per riaffiorare timidamente nei momenti di maggior scoramento. L'eremo di monte Pellegrino, unico tempio celebrativo superstite durante la peste del 1474, fu restaurato. Le spoglie furono scoperte il 15 luglio 1624 grazie all'indicazione di una donna, Girolama La Gattuta, che, salita sul Monte Pellegrino per sciogliere un voto il 26 maggio 1624, ebbe la duplice visione della Madonna e di santa Rosalia, durante la quale le fu indicato dove trovarle. Il 13 febbraio 1624 mentre la peste flagellava la città, il giovane Vincenzo Bonelli, disperato per la morte della moglie, sale sul monte per suicidarsi. Fermato nell'insano intento dalla visione della santa, riceve indicazioni per fare una processione. Fu così che il 9 giugno 1625, durante il corteo religioso con le reliquie della santa, al canto del Te Deum Laudamus, la peste cessò e Palermo fu salva. Il senato palermitano, come segno di ringraziamento per la peste sconfitta, le dedicò il santuario.
Gmmy

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Fulvio Lanzarone

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