Sono costretto a dare solo 5 stelle perché di più non si può... Una vera chicca, un'esperienza meravigliosa. Il museo archeologico nazionale Prenestino è uno dei più bei musei di archeologia che abbia mai visitato. A parte che la location parlerebbe da sola, infatti il Santuario della Fortuna Primigenia è speciale e fa da cornice veramente particolare, naturalmente bellissima. Inoltre è completamente originale, perciò a maggior ragione ancora più importante. L'interno del museo ( che segue la forma ellittica della struttura originale) fa parte del Palazzo Barberini, la famiglia proprietaria che lo ha ricostruito nel XVII esimo secolo sulla sommità del Santuario. Veramente ricco di oggetti e reperti storici romani. Nelle sale del Museo, articolate su tre piani, sono esposti i più importanti reperti provenienti dall’antica Praeneste e dal suo territorio, ordinati per grandi temi che abbracciano i principali aspetti della storia, della cultura e delle produzioni artistiche di una delle più importanti e fiorenti città del Lazio antico. Le sale del primo piano ospitano opere relative al culto di Fortuna, copie romane di capolavori greci, statue onorarie, ritratti e rilievi di età repubblicana e imperiale. Al secondo piano sono esposti materiali rinvenuti nelle necropoli, tra cui ciste e specchi in bronzo ornati da raffinate decorazioni incise raffiguranti rare versioni di antichi miti greci e italici, e numerose terrecotte votive e architettoniche provenienti dai santuari della città. Un unicum davvero nel mondo archeologico. Incredibile. Al terzo piano un’unica sala ospita il grandioso mosaico policromo del Nilo, una veduta prospettica del paesaggio egiziano durante l’inondazione del Nilo, realizzato da artisti alessandrini alla fine del II a.C. Si tratta di uno dei più grandi e importanti mosaici ellenistici conservati, un capolavoro assoluto per composizione, gusto cromatico e ricchezza di dettagli. Nell’area archeologica antistante il Museo è possibile visitare gli imponenti resti del santuario della Fortuna Primigenia, strutturato in una serie di terrazze artificiali collegate da rampe e scalinate. Esso rappresenta il maggiore esempio dell’architettura ellenistica in Italia, ispirato ai complessi monumentali scenografici dell’Egeo orientale. A tutto questo si aggiunge la vista che da direttamente sul mare (Anzio e l'isola di Palmarola) e la gentilezza e cortesia di tutto il personale del museo, che ci hanno accolto e anche aiutato a capire meglio le varie tipologie di reperti, ripeto, alcuni veramente unici. Una bella giornata, utile ed interessante. Grazie. Consiglio vivamente una visita, sia a chi è appassionato di archeologia e storia, sia a chi vuol vedere un bel museo in...
Read moreIL MUSEO ARCHEOLOGICO DI PALESTRINA è ubicato di tempio Romano di Fortuna Primigenia è un complesso sacro dedicato alla dea Fortuna della città di Praeneste. Il mondo Romano per il culto della Fortuna Primigenia ovvero "prima-nata" dei figli di Giove, ma anche Primordiale e dunque Madre e contemporaneamente figlia di Giove. Il culto era associato all'oracolo che avveniva mediante l'estrazione delle sortes, le sorti. I fedeli e i devoti provenienti da ogni parte chiedevano responsi per le loro necessità alla divinità. Si tratta del "massimo complesso di architetture tardo-repubblicane dell'Italia antica"
ANELLO con il volto del figlio morto fu imprigionato nell’anello della matrona romana. Aebutia Quarta, una nobildonna romana, ha vissuto il profondo amore di ogni madre. Purtroppo, il destino ha portato via Carvilio, il suo amato figlio, a soli 18 anni, forse a causa di una setticemia o, secondo alcune teorie, a causa di avvelenamento. Indagine antropometriche e tecniche hanno permesso di stabilire che il volto inciso nella gemma non era un viso di una divinità o un’immagine idealizzata del ragazzo. L’opera mostra, al contrario, il rifiuto di ogni idealizzazione e una ricerca realistica assoluta. La madre voleva che fosse ricreato il volto del figlio amato perchè lui continuasse a guardarla e a colloquiare mutamente con lei. E lei, la mamma, avrebbe portato quell’anello con sé per l’eternità. Le fu, infatti, trovato al dito, durante gli scavi in cui furono portate alla luce le...
Read moreINTERESSANTISSIMO. ASSOLUTAMENTE DA VISITARE 16 ott 18 Il Museo Archeologico Nazionale di Palestrina è ospitato nel palazzo Colonna Barberini, edificio rinascimentale, posto sulla terrazza superiore dell’antico santuario della Fortuna Primigenia.
Vi sono esposti reperti provenienti dall'antica Preneste: opere riguardanti il culto della Dea Fortuna, copie romane di capolavori greci; urne, sarcofagi e cippi funerari ; ritratti e rilievi di età repubblicana e imperiale; gioielli, ceramiche e terrecotte, ciste e specchi in bronzo decorati in modo raffinato...
In una sala del Museo si trova esposto – ora affisso su una parete, quindi in verticale – il grandioso mosaico policromo del Nilo (fine II sec. A.C.), uno dei più grandi (431×585 cm) e importanti mosaici ellenistici conosciuti , che originariamente costituiva il pavimento di una sala situata nel foro di Preneste. Vi si raffigura in modo fantasioso il paesaggio dell'Egitto durante l'inondazione del Nilo: è una specie di viaggio immaginario che dall'alto Egitto (nella parte alta del mosaico ), popolato da pigmei e animali reali e fantastici, conduce (nella parte bassa) fino al porto di Alessandria e all’Egitto dei Tolomei . Si tratta di un capolavoro assoluto per fantasia, ricchezza della narrazione e gusto cromatico.
Nell'area archeologica antistante il Museo è possibile visitare gli imponenti resti del santuario della Fortuna, strutturato in una serie di ciclopiche terrazze artificiali collegate da rampe...
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