La Chiesa, costituita chiesa cattedrale, poiché è da qui che l'arcivescovo metropolita di Pescara-Penne esercita il Suo magistero nelle solennità e per le grandi occasioni, è stata costruita tra le due guerre come tempio della Conciliazione in seguito ai Patti Lateranensi tra il Papato e il regime fascista. La sua costruzione è dovuta all'impegno di monsignor Pasquale Brandano, figura storica di Pescara. Alla sua ispirazione è dovuto l'altare sulla navata di destra dedicato a Maria "celeste Regina d'Italia". Nel transetto di destra sono conservati i resti del santo martire protettore della città, il vescovo Cetteo, ucciso nell'entroterra durante una disputa tra gruppi di potere locali (Longobardi) che il santo vescovo cercava di conciliare. Il suo cadavere fu ritrovato nel fiume Aterno-Pescara. Nel transetto di sinistra si trova il sacello della madre di Gabriele D'Annunzio, poeta originario della zona di Pescara Porta Nuova, all'epoca piccola frazione della provincia di Chieti. La chiesa, pur costruita nel ventennio, non spicca per originalità stilistica. E' costituita da 3 navate che partono dai 3 portali della facciata in marmo, e dal presbiterio posto in alto sopra la scalinata.