Complice la prima giornata di sole del mese di marzo,il Museo archeologico di Pontecagnano ci ha regalato un pomeriggio indimenticabile.La costruzione-anni '70 è molto ben concepita,la luce è accattivante ed il percorso avvincente;si entra in una sala buia e le parole di Platone apronol'audiovisivo che ci racconta la storia: "Etruschi di Frontiera" è il nome della collezione del museo che narra, epoca per epoca,le storie che erano sepolte in terra di Pontecagnano e che il paziente e perseverante lavoro degli archeologi,ha risuscitato restituendole a noi.Diecimila sepolture:e la sintesi proposta nelle sale è chiara ed affascinante, per la scelta degli oggetti, la composizione delle teche e l'insieme dello spazio.Donne, gurrieri, principi e principesse, e principini bambini sepolti con i loro corredi giocosi che evocano un'infanzia fissata in un attimo eterno.Oggetti che suscitano stupore e curiosità, che non sono freddi reperti, ma frammenti dell'anima di un popolo.Siamo stati accompagnati da un responsabile assai gentile, che ci ha mostrato anche, nell'interrato ,la ricostruzione autentica della tomba della dama con l'ombrellino."Seimila visitatori all'anno";ci ha detto;ed è sempre amaro costatare che tante meraviglie italiane restino pressocchè sconosciute.Il museo è dotato di una sala per conferenze o teatro, di un caffè che non ha nulla di meno di quelli di tanti musei francesi, ma non funzionante, e di spazi all'aperto che occhieggiano all'interno:un bel pezzo di architettura che emerge,come disorientato in un intorno urbano sciatto ed incompiuto.Ma l'Italia del sud è un po' ovunque cosi'; dobbiamo essere noi a cambiarla, noi a pretendere che posti come questo siano conosciuti, frequentati e valorizzati.andate a Pontecagnano, visitate il museo, e poi spostatevi sul litorale al tramonto:sull'orizzonte,nel'arancio splendente del sole che cade, gli Etruschi di frontiera saranno ad accogliervi e continueranno a raccontare,nell'aria salata del Tirreno,la loro storia appassionante:che è anche la...
Read moreNous avons découvert ce musée grâce à la Campania Artecard et nous en sommes très heureux. Il est consacré aux Étrusques et mérite vraiment une visite. En plus , il est très facile d'y aller depuis Salerno. 6 minutes de trajet ! Il suffit de prendre un train (1 euro 30 par personne) direction Sarpi ou Battipaglia et de descendre au premier arrêt. A la sortie de la gare, prenez la rue en face (25 mètres) pui la première rue à droite. Le musée se trouve après le supermarché conad, sur la gauche, dans un grand bâtiment de type industriel. En fait, c'est l'expansion de la ville qui a permis de découvrir de très importantes nécropoles étrusques. 9000 tombes ! Et intactes ! Elles se trouvaient à proximité de l'ancienne ville étrusque appelée Anima. La plus méridionale, juste à côté de la frontière avec le monde grec (Paestum). Ce fut pour nous une découverte. Nous pensions que l'aire étrusque s'arrêtait à Rome. En fait, les étrusques s'étaient implantés jusqu'en Campanie. Le musée est très didactique et présente de belles reconstitutions. La présentation est aérée, mettant en avant de belles pièces, souvent rares. En ce moment se tient aussi une exposition très réussie sur l'expansion des étrusques, leurs relations avec les autres peuples et civilisations. Partie en vidéo immersion très réussie. Il s'agit d'un musée dans lequel on ne s'ennuie pas et qui conviendra à tous les âges. Il permet de comprendre l'importance de la culture étrusque, l'une des plus intégrationnistes du monde antique et à l'identité très ancrée. Une belle leçon du passé aux temps actuels. Très bel accueil, sympathique et prévenant. Ouvert tous les jours sauf le lundi....
Read moreCon l'occasione dell'iniziativa della prima domenica del mese musei gratis, abbiamo deciso di visitare per la prima volta questo museo.
Appena arrivati non c'era nessuna indicazione su dove si entrasse, quando poi ci hanno visti dagli uffici, ci hanno dato le indicazioni per l'ingresso.
All'entrata mi è sembrato di tornare alle superiori, classico ingresso di una scuola, con due scrivanie dei bidelli e loro che passeggiano e chiacchierano. Solo che questo è un museo.
La signora che ci ha dato i biglietti, ricordandoci dell'iniziativa, non ci ha dato indicazioni su dove andare (non ce n'erano) e quando le abbiamo chieste, ci ha risposto con toni ovvi come se dovevamo già sapere...
La parte con tutti i ritrovamenti e solo su un piano, quindi in una mezz'ora ve lo vedete anche tutto, la nota positiva è che quasi tutti i ritrovamenti sono integri e anche i disegni ancora ben visibili (a volte, alcuni musei alla descrizione vaso mettono anche solo un coccio).
Nel complesso non ci ha fatto impazzire... Se volete andare il biglietto mi pare stia...
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