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Abbazia di Fossanova — Attraction in Priverno

Name
Abbazia di Fossanova
Description
Fossanova Abbey, earlier Fossa Nuova, is a church that was formerly a Cistercian abbey located near the railway station of Priverno in Latina, Italy, about 100 kilometres south-east of Rome.
Nearby attractions
Nearby restaurants
Il Forno del Procoio
via dell'Abbazia, 1, 04010 Borgo di Fossanova, LT, Italy
Welcome Reception System
Via dell’Abbazia, 13, 04010 Priverno LT, Italy
Ristorante Il Carrubo
Via Consolare Scalo Ferroviario, 1, 04010 Sonnino LT, Italy
Il Giardino Ristorante Pizzeria
SP Marittima II, 205, 04015 Fossanova LT, Italy
La Vecchia Stazione
Via Sonninese, Sonnino, LT 04010, Italy
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Keywords
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Abbazia di Fossanova things to do, attractions, restaurants, events info and trip planning
Abbazia di Fossanova
ItalyLazioPrivernoAbbazia di Fossanova

Basic Info

Abbazia di Fossanova

Via San Tommaso d'Aquino, 1, 04015 Priverno LT, Italy
4.7(1.8K)
Open 24 hours
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spot

Ratings & Description

Info

Fossanova Abbey, earlier Fossa Nuova, is a church that was formerly a Cistercian abbey located near the railway station of Priverno in Latina, Italy, about 100 kilometres south-east of Rome.

Cultural
Accessibility
attractions: , restaurants: Il Forno del Procoio, Welcome Reception System, Ristorante Il Carrubo, Il Giardino Ristorante Pizzeria, La Vecchia Stazione
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Phone
+39 0773 900024
Website
abbaziadifossanova.it

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Fri, Dec 5 • 4:00 PM
04013 Sermoneta
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Il Forno del Procoio

Welcome Reception System

Ristorante Il Carrubo

Il Giardino Ristorante Pizzeria

La Vecchia Stazione

Il Forno del Procoio

Il Forno del Procoio

4.6

(152)

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Welcome Reception System

Welcome Reception System

4.0

(154)

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Ristorante Il Carrubo

Ristorante Il Carrubo

4.5

(501)

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Il Giardino Ristorante Pizzeria

Il Giardino Ristorante Pizzeria

4.2

(221)

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Reviews of Abbazia di Fossanova

4.7
(1,812)
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5.0
3y

L’Abbazia di Fossanova sorge a ca. 5 km da Priverno, località di 14.000 abitanti in provincia di Latina, trovando un eremo ideale in quella porzione di territorio che i Cistercensi provvidero a risanare bonificandone una vasta superficie.

La storia dell'Abbazia

Scavarono un “nuovo fosso” per regolare le acque del fiume Amaseno e far recedere pian piano le ampie paludi. È in questo contesto che acquisì vita il borgo di Fossanova e con esso la bellissima vestale religiosa di cui vennero gettate le basi progettuali nel 1187 – sui resti di un’antica villa romana di età repubblicana - affinché la consacrazione avvenisse nel 1208 alla presenza di Innocenzo III, che benedisse l’altare maggiore.

Il complesso del borgo abbaziale

Man mano che ci si avvicina a questo monumento nazionale (dichiarato tale nel 1874), ci si rende conto della sua grandiosità, della notevole estetica e delle fragorose dimensioni. È un complesso che racchiude un insieme di archetipi degni di assoluta riverenza, la Chiesa della Vergine Maria, il chiostro, la Sala Capitolare e gli spazi destinati ai monaci operanti, parliamo dunque di ambienti collimanti con il refettorio, la cucina, il dormitorio, l’infermeria e in conclusione la casa dei pellegrini e il cimitero.

Austerità, nudità, essenzialità e spiritualità trasudano dalle mura di una struttura architettonica in travertino e a pianta basilicale che ottempera alle ferree regole benedettine, il cui comportamento era dettato dal voto, dall’isolamento e dall’Opus Dei. Con ciò va detto che le linee abbaziali rivelano ogni modo un’indubbia e acclarata eleganza attraverso una vocazione alla solennità slegata dalla non sussistenza di arricchimento pittorico. Si nota, infatti, che gli interni ecclesiali lungo le tre navate non contemplano tracce artistiche, dimostrando invece una purezza data dalla completa assenza di affreschi e ornamenti.

La chiesa e il chiostro

Diverso si palesa l’esterno, nobilitato da una facciata artisticamente verbosa, che affida il proprio desiderio di sfarzo alla circolarità dell’ampio rosone e al fine mosaico che si distende sulla lunetta del portale mentre leggermente “fuori fuoco” appare il campanile, nitido non appena gli occhi si accorgono di lui e della sua trionfante, slanciata bellezza. Pezzo forte, il tiburio a pianta ottagonale è singolarmente un simbolo del complesso, una mano che si leva al cielo ambendo a un contatto impossibile.

Fulcro del complesso, il chiostro (luogo delegato alle passeggiate dei frati e alla meditazione) è collegato alla chiesa tramite la Porta dei Coristi e sposa il romanico per tre quarti, il gotico per un quarto. È pur vero che l’Abbazia stessa si contraddistingue per la sua colossale ibridazione stilistica, trasparente nei tratti di transizione fra, appunto, romanico e gotico. Questa caratteristica fa sì che non sia catalogabile in un preciso ordine o corrente architettonici, risultando più propriamente una “principessa sciolta”, una ribelle anticonvenzionale che la storia ha voluto nascesse con una radicata decanonizzazione.

Da analizzare, inoltre, lo speciale rapporto con le vicissitudini di San Tommaso d’Aquino, straordinaria figura ecumenica che trovò rifugio per un certo periodo nell’abbazia, morendo tra preghiera e raccoglimento in una piccola stanza della Foresteria nel 1274. Il Santo arrivò a dorso di mula già febbricitante e condannato a dipartita, e il suo arrivo è testimoniato dalle impronte scorgibili nel chiostro, identificabili secondo la leggenda proprio con l’animale quadrupede.

Eventi a Fossanova

Da non perdere la bella Festa medievale del borgo, che si svolge ad agosto nella suggestiva cornice monumentale...

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1y

L'abbazia di Fossanova è situata nel comune di Priverno, 5 km a sud del centro urbano, in provincia di Latina. L'abitato sito tutt'intorno ha l'aspetto di vicus e prende il nome da una cloaca che nei primi tempi del piccolo borgo (ora frazione di Priverno) era chiamata Fossa Nova.

Storia L'abbazia, figlia dell'abbazia di Altacomba e la cui costruzione durò dal 1163 al 1208, è un perfetto esempio del primo stile gotico italiano, anzi più precisamente di una visibile forma di transizione dal romanico al gotico; l'interno è spoglio o quasi di affreschi (ne rimangono, almeno fino al 1998, alcuni brandelli sulle pareti[cosa è successo nel 1998?]) secondo l'austero memento mori dei monaci cistercensi.

Dichiarata “monumento nazionale” nel 1874, l'Abbazia di Fossanova costituisce il più antico esempio d'arte cistercense in Italia e, assieme all'Abbazia di Casamari, una delle sue più alte espressioni. Il complesso nacque alla fine del XII secolo dalla trasformazione di un preesistente monastero benedettino, forse risalente al VI secolo, di cui rimane una flebile traccia al disopra del rosone della chiesa. L'antico cenobio, sorto sui resti di una villa romana, venne infatti ceduto nel 1134 da Papa Innocenzo II ad alcuni monaci borgognoni, guidati da San Bernardo di Chiaravalle, i quali seguivano la rigida regola scaturita dalla riforma di Citeaux (1098) improntata sull'originaria ortodossia benedettina.

Il complesso abbaziale noto come rifacimento di quello benedettino è costituito dal chiostro, fulcro dell'intero organismo, dalla chiesa di Santa Maria, dalla Sala Capitolare con sovrastanti dormitori dei monaci, dal refettorio, dalla cucina e dai dormitori dei conversi. Completano l'insieme la casa dei pellegrini, il cimitero e l'infermeria.

Consacrata nel 1208, conserva la nuda architettura, il magnifico rosone e tiburio e i capitelli finemente scolpiti, a testimonianza del ruolo preminente esercitato nella zona. Gli edifici del complesso monumentale sono recintati così da apparire come un borgo, per altro arricchito dai resti di una villa romana del I secolo a.C., visibili proprio di fronte alla chiesa.

Nel '700 l'abbazia era chiamata Badia del For Appio.

In uno dei locali dell'abbazia si vendono i prodotti dei monaci, dagli alimentari ai vini ed ai liquori. In abbazia, dal 1935 al 2017, ha abitato una comunità dei frati minori conventuali (francescani). Dal 2017 la cura dell'abbazia e della parrocchia è affidata ai padri dell'Istituto del Verbo Incarnato, con l'aiuto delle suore Serve del Signore e la Vergine di Matará, dalla stessa Famiglia Religiosa.

#AbbaziaDiFossanova🇮🇹 #Lazio🇮🇹 #Priverno🇮🇹 #Italia🇮🇹 #Italy🇮🇹 #AbbaziaDiFossanova #Lazio #Priverno #Italia #Italy #GIUSEPPEGUARINOINLAZIO #GUARINOGIUSEPPEINLAZIO #JOELSEPELINLAZIO #JOELESEPELINLAZIO #JOELSEINLAZIO #joelseallabbaziadifossanova #giuseppeguarinoallabbaziadifossanova #guarinogiuseppeallabbaziadifossanova #joelesepelallabbaziadifossanova #joelsepelatheabbaziadifossanova #joelseinitalia #joelesepelinitalia #guarinogiuseppeinitalia #joelsepelinitaly #Composer #GIUSEPPEGUARINO #GUARINOGIUSEPPE #JOELSEPEL #JOELESEPEL #JOELSE #gg #JS #cn @joelsepel @joelesepelofficial...

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2y

L'Abbazia Cistercense. Prima dei Monaci Cistercensi, il luogo era abitato dai Benedettini che vi avevano appunto costruito un Monastero intitolato Stefano Protomartire. Nell'anno 1000, la Struttura subì diverse ristrutturazioni e ampliamenti di cui sono visibili ancora oggi i tre lati romanici del chiostro. Verso il 1130 Sec., l'Abbazia fu incorporata nell'ordine Cistercense, i cui monaci, esperti dissodatori e bonificatori, fecero una radicale bonifica della zona, essendo stato quello un luogo acquitrinoso con alto rischio di malaria, convogliando le acque nel fiume Amaseno. Da qui il nome FOSSA NUOVA. I monaci cistercensi continuarono negli anni ad effettuare modifiche strutturali per le proprie necessità ed aggiunsero al Titolo di Santo Stefano anche quello di Santa Maria. La chiesa che vediamo, oggi è stata inziata tra il 1163 e il 1187 secondo diverse voci storiche. I Rosoni gli furono aggiunti intorno al 1300. Tra il 1300 e il 1400 ci fu un periodo di decadenza dovuto ai tanti problemi socio-economici e alla Commenda, creata dai Papi per la difesa dei Monasteri, la quale è stata poi soppressa da Napoleone verso il 1800. Quest'ultimo infatti, nella prima discesa in Italia qualche anno prima del 1800, occupò il Monastero e lo saccheggiò. Per riprendersi dalla crisi, i monaci di Fossanova si inserirono nel Movimento delle Congregazioni monastiche nelle quali fecero parte verso il 1600 la Congregazione Romana e Toscana. L'unione però non fu duratura e si concluse con una Rescissione e Ricostituzione della sola Congregazione Romana nel 1762. Negli anni successivi si succedettero i Trappisti (monaci della Stretta Osservanza) e i Padri Certosini nel 1827. Questi ultimi si assentarono diverse volte negli anni successivi, a causa delle leggi di soppressione,lasciando in totale abbandono il Monastero il quale fu più volte restaurato prima da Leone XII e poi da Gregorio XVI. I Padri Certosini ritornarono in pianta stabile nel 1874 quando questa fu dichiarata Monumento Nazionale. I Padri Certosini rimasero fino al 1926 quando furono sostituiti dai Religiosi di Don Guanella ma solo fino al 1932. Dopo il 1932, il Monastero passò allo Stato Italiano e poi affidato ai Frati Minori Conventuali i quali fecero numerosi restauri. La chiesa è stata eretta a parrocchia nel 1950 consentendo manifestazioni religiose all'interno. È stata visitata da Paolo VI nel 1974. Questo evento è ricordato da una targa posta vicino a dove atterrò l'elicottero...

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CristianCristian
L’Abbazia di Fossanova sorge a ca. 5 km da Priverno, località di 14.000 abitanti in provincia di Latina, trovando un eremo ideale in quella porzione di territorio che i Cistercensi provvidero a risanare bonificandone una vasta superficie. La storia dell'Abbazia Scavarono un “nuovo fosso” per regolare le acque del fiume Amaseno e far recedere pian piano le ampie paludi. È in questo contesto che acquisì vita il borgo di Fossanova e con esso la bellissima vestale religiosa di cui vennero gettate le basi progettuali nel 1187 – sui resti di un’antica villa romana di età repubblicana - affinché la consacrazione avvenisse nel 1208 alla presenza di Innocenzo III, che benedisse l’altare maggiore. Il complesso del borgo abbaziale Man mano che ci si avvicina a questo monumento nazionale (dichiarato tale nel 1874), ci si rende conto della sua grandiosità, della notevole estetica e delle fragorose dimensioni. È un complesso che racchiude un insieme di archetipi degni di assoluta riverenza, la Chiesa della Vergine Maria, il chiostro, la Sala Capitolare e gli spazi destinati ai monaci operanti, parliamo dunque di ambienti collimanti con il refettorio, la cucina, il dormitorio, l’infermeria e in conclusione la casa dei pellegrini e il cimitero. Austerità, nudità, essenzialità e spiritualità trasudano dalle mura di una struttura architettonica in travertino e a pianta basilicale che ottempera alle ferree regole benedettine, il cui comportamento era dettato dal voto, dall’isolamento e dall’Opus Dei. Con ciò va detto che le linee abbaziali rivelano ogni modo un’indubbia e acclarata eleganza attraverso una vocazione alla solennità slegata dalla non sussistenza di arricchimento pittorico. Si nota, infatti, che gli interni ecclesiali lungo le tre navate non contemplano tracce artistiche, dimostrando invece una purezza data dalla completa assenza di affreschi e ornamenti. La chiesa e il chiostro Diverso si palesa l’esterno, nobilitato da una facciata artisticamente verbosa, che affida il proprio desiderio di sfarzo alla circolarità dell’ampio rosone e al fine mosaico che si distende sulla lunetta del portale mentre leggermente “fuori fuoco” appare il campanile, nitido non appena gli occhi si accorgono di lui e della sua trionfante, slanciata bellezza. Pezzo forte, il tiburio a pianta ottagonale è singolarmente un simbolo del complesso, una mano che si leva al cielo ambendo a un contatto impossibile. Fulcro del complesso, il chiostro (luogo delegato alle passeggiate dei frati e alla meditazione) è collegato alla chiesa tramite la Porta dei Coristi e sposa il romanico per tre quarti, il gotico per un quarto. È pur vero che l’Abbazia stessa si contraddistingue per la sua colossale ibridazione stilistica, trasparente nei tratti di transizione fra, appunto, romanico e gotico. Questa caratteristica fa sì che non sia catalogabile in un preciso ordine o corrente architettonici, risultando più propriamente una “principessa sciolta”, una ribelle anticonvenzionale che la storia ha voluto nascesse con una radicata decanonizzazione. Da analizzare, inoltre, lo speciale rapporto con le vicissitudini di San Tommaso d’Aquino, straordinaria figura ecumenica che trovò rifugio per un certo periodo nell’abbazia, morendo tra preghiera e raccoglimento in una piccola stanza della Foresteria nel 1274. Il Santo arrivò a dorso di mula già febbricitante e condannato a dipartita, e il suo arrivo è testimoniato dalle impronte scorgibili nel chiostro, identificabili secondo la leggenda proprio con l’animale quadrupede. Eventi a Fossanova Da non perdere la bella Festa medievale del borgo, che si svolge ad agosto nella suggestiva cornice monumentale dell'antica cittadella.
Giuseppe GuarinoGiuseppe Guarino
L'abbazia di Fossanova è situata nel comune di Priverno, 5 km a sud del centro urbano, in provincia di Latina. L'abitato sito tutt'intorno ha l'aspetto di vicus e prende il nome da una cloaca che nei primi tempi del piccolo borgo (ora frazione di Priverno) era chiamata Fossa Nova. Storia L'abbazia, figlia dell'abbazia di Altacomba e la cui costruzione durò dal 1163 al 1208, è un perfetto esempio del primo stile gotico italiano, anzi più precisamente di una visibile forma di transizione dal romanico al gotico; l'interno è spoglio o quasi di affreschi (ne rimangono, almeno fino al 1998, alcuni brandelli sulle pareti[cosa è successo nel 1998?]) secondo l'austero memento mori dei monaci cistercensi. Dichiarata “monumento nazionale” nel 1874, l'Abbazia di Fossanova costituisce il più antico esempio d'arte cistercense in Italia e, assieme all'Abbazia di Casamari, una delle sue più alte espressioni. Il complesso nacque alla fine del XII secolo dalla trasformazione di un preesistente monastero benedettino, forse risalente al VI secolo, di cui rimane una flebile traccia al disopra del rosone della chiesa. L'antico cenobio, sorto sui resti di una villa romana, venne infatti ceduto nel 1134 da Papa Innocenzo II ad alcuni monaci borgognoni, guidati da San Bernardo di Chiaravalle, i quali seguivano la rigida regola scaturita dalla riforma di Citeaux (1098) improntata sull'originaria ortodossia benedettina. Il complesso abbaziale noto come rifacimento di quello benedettino è costituito dal chiostro, fulcro dell'intero organismo, dalla chiesa di Santa Maria, dalla Sala Capitolare con sovrastanti dormitori dei monaci, dal refettorio, dalla cucina e dai dormitori dei conversi. Completano l'insieme la casa dei pellegrini, il cimitero e l'infermeria. Consacrata nel 1208, conserva la nuda architettura, il magnifico rosone e tiburio e i capitelli finemente scolpiti, a testimonianza del ruolo preminente esercitato nella zona. Gli edifici del complesso monumentale sono recintati così da apparire come un borgo, per altro arricchito dai resti di una villa romana del I secolo a.C., visibili proprio di fronte alla chiesa. Nel '700 l'abbazia era chiamata Badia del For Appio. In uno dei locali dell'abbazia si vendono i prodotti dei monaci, dagli alimentari ai vini ed ai liquori. In abbazia, dal 1935 al 2017, ha abitato una comunità dei frati minori conventuali (francescani). Dal 2017 la cura dell'abbazia e della parrocchia è affidata ai padri dell'Istituto del Verbo Incarnato, con l'aiuto delle suore Serve del Signore e la Vergine di Matará, dalla stessa Famiglia Religiosa. #AbbaziaDiFossanova🇮🇹 #Lazio🇮🇹 #Priverno🇮🇹 #Italia🇮🇹 #Italy🇮🇹 #AbbaziaDiFossanova #Lazio #Priverno #Italia #Italy #GIUSEPPEGUARINOINLAZIO #GUARINOGIUSEPPEINLAZIO #JOELSEPELINLAZIO #JOELESEPELINLAZIO #JOELSEINLAZIO #joelseallabbaziadifossanova #giuseppeguarinoallabbaziadifossanova #guarinogiuseppeallabbaziadifossanova #joelesepelallabbaziadifossanova #joelsepelatheabbaziadifossanova #joelseinitalia #joelesepelinitalia #guarinogiuseppeinitalia #joelsepelinitaly #Composer #GIUSEPPEGUARINO #GUARINOGIUSEPPE #JOELSEPEL #JOELESEPEL #JOELSE #gg #JS #cn @joelsepel @joelesepelofficial @joelseofficial
Matteo LampertiMatteo Lamperti
L'Abbazia Cistercense. Prima dei Monaci Cistercensi, il luogo era abitato dai Benedettini che vi avevano appunto costruito un Monastero intitolato Stefano Protomartire. Nell'anno 1000, la Struttura subì diverse ristrutturazioni e ampliamenti di cui sono visibili ancora oggi i tre lati romanici del chiostro. Verso il 1130 Sec., l'Abbazia fu incorporata nell'ordine Cistercense, i cui monaci, esperti dissodatori e bonificatori, fecero una radicale bonifica della zona, essendo stato quello un luogo acquitrinoso con alto rischio di malaria, convogliando le acque nel fiume Amaseno. Da qui il nome FOSSA NUOVA. I monaci cistercensi continuarono negli anni ad effettuare modifiche strutturali per le proprie necessità ed aggiunsero al Titolo di Santo Stefano anche quello di Santa Maria. La chiesa che vediamo, oggi è stata inziata tra il 1163 e il 1187 secondo diverse voci storiche. I Rosoni gli furono aggiunti intorno al 1300. Tra il 1300 e il 1400 ci fu un periodo di decadenza dovuto ai tanti problemi socio-economici e alla Commenda, creata dai Papi per la difesa dei Monasteri, la quale è stata poi soppressa da Napoleone verso il 1800. Quest'ultimo infatti, nella prima discesa in Italia qualche anno prima del 1800, occupò il Monastero e lo saccheggiò. Per riprendersi dalla crisi, i monaci di Fossanova si inserirono nel Movimento delle Congregazioni monastiche nelle quali fecero parte verso il 1600 la Congregazione Romana e Toscana. L'unione però non fu duratura e si concluse con una Rescissione e Ricostituzione della sola Congregazione Romana nel 1762. Negli anni successivi si succedettero i Trappisti (monaci della Stretta Osservanza) e i Padri Certosini nel 1827. Questi ultimi si assentarono diverse volte negli anni successivi, a causa delle leggi di soppressione,lasciando in totale abbandono il Monastero il quale fu più volte restaurato prima da Leone XII e poi da Gregorio XVI. I Padri Certosini ritornarono in pianta stabile nel 1874 quando questa fu dichiarata Monumento Nazionale. I Padri Certosini rimasero fino al 1926 quando furono sostituiti dai Religiosi di Don Guanella ma solo fino al 1932. Dopo il 1932, il Monastero passò allo Stato Italiano e poi affidato ai Frati Minori Conventuali i quali fecero numerosi restauri. La chiesa è stata eretta a parrocchia nel 1950 consentendo manifestazioni religiose all'interno. È stata visitata da Paolo VI nel 1974. Questo evento è ricordato da una targa posta vicino a dove atterrò l'elicottero che lo portò.
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Cristian

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L'abbazia di Fossanova è situata nel comune di Priverno, 5 km a sud del centro urbano, in provincia di Latina. L'abitato sito tutt'intorno ha l'aspetto di vicus e prende il nome da una cloaca che nei primi tempi del piccolo borgo (ora frazione di Priverno) era chiamata Fossa Nova. Storia L'abbazia, figlia dell'abbazia di Altacomba e la cui costruzione durò dal 1163 al 1208, è un perfetto esempio del primo stile gotico italiano, anzi più precisamente di una visibile forma di transizione dal romanico al gotico; l'interno è spoglio o quasi di affreschi (ne rimangono, almeno fino al 1998, alcuni brandelli sulle pareti[cosa è successo nel 1998?]) secondo l'austero memento mori dei monaci cistercensi. Dichiarata “monumento nazionale” nel 1874, l'Abbazia di Fossanova costituisce il più antico esempio d'arte cistercense in Italia e, assieme all'Abbazia di Casamari, una delle sue più alte espressioni. Il complesso nacque alla fine del XII secolo dalla trasformazione di un preesistente monastero benedettino, forse risalente al VI secolo, di cui rimane una flebile traccia al disopra del rosone della chiesa. L'antico cenobio, sorto sui resti di una villa romana, venne infatti ceduto nel 1134 da Papa Innocenzo II ad alcuni monaci borgognoni, guidati da San Bernardo di Chiaravalle, i quali seguivano la rigida regola scaturita dalla riforma di Citeaux (1098) improntata sull'originaria ortodossia benedettina. Il complesso abbaziale noto come rifacimento di quello benedettino è costituito dal chiostro, fulcro dell'intero organismo, dalla chiesa di Santa Maria, dalla Sala Capitolare con sovrastanti dormitori dei monaci, dal refettorio, dalla cucina e dai dormitori dei conversi. Completano l'insieme la casa dei pellegrini, il cimitero e l'infermeria. Consacrata nel 1208, conserva la nuda architettura, il magnifico rosone e tiburio e i capitelli finemente scolpiti, a testimonianza del ruolo preminente esercitato nella zona. Gli edifici del complesso monumentale sono recintati così da apparire come un borgo, per altro arricchito dai resti di una villa romana del I secolo a.C., visibili proprio di fronte alla chiesa. Nel '700 l'abbazia era chiamata Badia del For Appio. In uno dei locali dell'abbazia si vendono i prodotti dei monaci, dagli alimentari ai vini ed ai liquori. In abbazia, dal 1935 al 2017, ha abitato una comunità dei frati minori conventuali (francescani). Dal 2017 la cura dell'abbazia e della parrocchia è affidata ai padri dell'Istituto del Verbo Incarnato, con l'aiuto delle suore Serve del Signore e la Vergine di Matará, dalla stessa Famiglia Religiosa. #AbbaziaDiFossanova🇮🇹 #Lazio🇮🇹 #Priverno🇮🇹 #Italia🇮🇹 #Italy🇮🇹 #AbbaziaDiFossanova #Lazio #Priverno #Italia #Italy #GIUSEPPEGUARINOINLAZIO #GUARINOGIUSEPPEINLAZIO #JOELSEPELINLAZIO #JOELESEPELINLAZIO #JOELSEINLAZIO #joelseallabbaziadifossanova #giuseppeguarinoallabbaziadifossanova #guarinogiuseppeallabbaziadifossanova #joelesepelallabbaziadifossanova #joelsepelatheabbaziadifossanova #joelseinitalia #joelesepelinitalia #guarinogiuseppeinitalia #joelsepelinitaly #Composer #GIUSEPPEGUARINO #GUARINOGIUSEPPE #JOELSEPEL #JOELESEPEL #JOELSE #gg #JS #cn @joelsepel @joelesepelofficial @joelseofficial
Giuseppe Guarino

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L'Abbazia Cistercense. Prima dei Monaci Cistercensi, il luogo era abitato dai Benedettini che vi avevano appunto costruito un Monastero intitolato Stefano Protomartire. Nell'anno 1000, la Struttura subì diverse ristrutturazioni e ampliamenti di cui sono visibili ancora oggi i tre lati romanici del chiostro. Verso il 1130 Sec., l'Abbazia fu incorporata nell'ordine Cistercense, i cui monaci, esperti dissodatori e bonificatori, fecero una radicale bonifica della zona, essendo stato quello un luogo acquitrinoso con alto rischio di malaria, convogliando le acque nel fiume Amaseno. Da qui il nome FOSSA NUOVA. I monaci cistercensi continuarono negli anni ad effettuare modifiche strutturali per le proprie necessità ed aggiunsero al Titolo di Santo Stefano anche quello di Santa Maria. La chiesa che vediamo, oggi è stata inziata tra il 1163 e il 1187 secondo diverse voci storiche. I Rosoni gli furono aggiunti intorno al 1300. Tra il 1300 e il 1400 ci fu un periodo di decadenza dovuto ai tanti problemi socio-economici e alla Commenda, creata dai Papi per la difesa dei Monasteri, la quale è stata poi soppressa da Napoleone verso il 1800. Quest'ultimo infatti, nella prima discesa in Italia qualche anno prima del 1800, occupò il Monastero e lo saccheggiò. Per riprendersi dalla crisi, i monaci di Fossanova si inserirono nel Movimento delle Congregazioni monastiche nelle quali fecero parte verso il 1600 la Congregazione Romana e Toscana. L'unione però non fu duratura e si concluse con una Rescissione e Ricostituzione della sola Congregazione Romana nel 1762. Negli anni successivi si succedettero i Trappisti (monaci della Stretta Osservanza) e i Padri Certosini nel 1827. Questi ultimi si assentarono diverse volte negli anni successivi, a causa delle leggi di soppressione,lasciando in totale abbandono il Monastero il quale fu più volte restaurato prima da Leone XII e poi da Gregorio XVI. I Padri Certosini ritornarono in pianta stabile nel 1874 quando questa fu dichiarata Monumento Nazionale. I Padri Certosini rimasero fino al 1926 quando furono sostituiti dai Religiosi di Don Guanella ma solo fino al 1932. Dopo il 1932, il Monastero passò allo Stato Italiano e poi affidato ai Frati Minori Conventuali i quali fecero numerosi restauri. La chiesa è stata eretta a parrocchia nel 1950 consentendo manifestazioni religiose all'interno. È stata visitata da Paolo VI nel 1974. Questo evento è ricordato da una targa posta vicino a dove atterrò l'elicottero che lo portò.
Matteo Lamperti

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