Istituito nel 1982, è stato il primo Parco della Regione Emilia Romagna. Si estende sui terrazzi fluviali quaternari fra il fiume Taro e il torrente Baganza ed ha un'estensione di circa 1270 ha (2600 ha considerando anche l'area contigua). Tutela un'area boscata collinare di grande interesse naturalistico, e storico e culturale. L'elegante paesaggio mostra un'alternarsi di boschi, prati stabili e seminativi solcati da numerosi ruscelli e piccoli specchi d'acqua artificiali, creati a scopo paesaggistico ed irriguo tra la fine '800 e i primi del '900. Per gli amanti della storia e dell'arte il Parco custodisce anche alcuni preziosi gioielli architettonici, come il Casino de' Boschi. Seminascosto da un maestoso viale di cedri sorge il Casino dei Boschi. Questo magnifico edificio fu fatto costruire tra il 1775 e il 1789 dalla Duchessa Maria Amalia di Borbone la quale incaricò l'architetto Petitot di attuare i lavori su un preesistente chalet di caccia. La costruzione fu concepita inizialmente come villa-fattoria: a pianta quadrata, presentava due piani con una torretta centrale; la facciata principale era caratterizzata da un triplice loggiato e guardava su un cortile quadrato. La struttura si completava con una cappella e alcuni stabili di servizio. Nel 1819 Maria Luigia d'Austria, nuova Duchessa di Parma, acquistò la villa e la tenuta annessa alle quali attuò notevoli cambiamenti.
L'architetto Bettoli incaricato dei lavori operò la ristrutturazione dello stabile secondo lo stile neoclassico (abolizione della torretta centrale, innalzamento di un piano costruzione di un frontone centrale e di un prostilo a colonne sovrastato da una terrazza). La modifica più significativa fu l'aggiunta a fianco della villa d un lunghissimo colonnato formato da colonne provenienti dalla reggia di Colorno noto come la "Prolunga", da cui si accedeva ai locali di servizio. Al centro del colonnato venne posto il Casinetto, edificio con orologio e torre campanaria, che ospitava il teatrino di corte. Sempre per volontà di Maria Luigia, il giardiniere di corte Barvitius, tra il 1820 e il 1830, creò a ornamento della villa un elegante giardino all'inglese. Questo Parco Monumentale fu concepito per inserirsi armoniosamente nella forma del bosco. Nel disporre la vegetazione infatti si tenne conto del colore che il fogliame assumeva nelle diverse stagioni della natura dei rami e della luce Vennero inserite alcune specie esotiche e creati viali sinuosi. Nel 1870 il Casino dei Boschi ed il Parco passarono dal Demanio Nazionale del Regno d'Italia all'Ing Grattoni; alla sua morte poi vennero acquistati dagli attuali proprietari, i Principi Carrega. Il Giardino è formato soprattutto di sempreverdi; ospita abeti (greci, del Caucaso, di Douglas) cipressi di Lawson, tuie, cedri di varie specie che si mescolano a enormi platani, lecci e tassi. Conserva inoltre alcuni esemplari monumentali, tra cui un enorme tasso ed una sequoia nei pressi del Casino. Grazie ad una convenzione con i proprietari, è consentita la fruizione al pubblico del Parco Monumentale. L'interno della villa non è visitabile, mentre al giardino si accede con escursione guidata, a piedi o in carrozza. Lo splendido complesso inoltre ospita varie manifestazioni ricreative e culturali, quali spettacoli teatrali, concerti e camminate: ulteriori occasioni per fruire della...
Read moreBello e suggestivo ampio e variabile (presenta numerosi sentieri trai quali scegliere) é presente anche un'area attrezzata ottima per un aperitivo all'aria aperta (sono super attenti alle norme covid)
Praticamente una foresta nella pianura, a due passi dalla città. Le dolci colline e l'alternarsi di boschi e aree prative offrono la possibilità di fare piacevoli passeggiate. I percorsi attraversano una natura in cui la mano dell'uomo ha lasciato, fin da 1700, un gradevole segno: un bosco secolare di faggi, edifici storici, alberi esotici che compaiono, ora in gruppi, ora solitari, nei luoghi più impensati. I laghetti del parco, incastonati nel bosco, arricchiscono l'atmosfera quasi nobiliare che caratterizza l'area protetta.
A due passi dalla città, sulle dolci colline senza particolari dislivelli e faticose salite, è possibile passare una giornata all'aria aperta. In un bosco misto di roveri e cerri, si snoda una rete di sentieri, molti dei quali già esistenti in passato quando "I Boschi" erano riserva di caccia delle famiglie nobiliari. Particolarmente interessante è il sottobosco, a primavera, quando si copre di abbondanti fioriture, mentre in autunno, le rive dei laghi ed il Giardino Monumentale del Casino de' Boschi si tingono di colori insoliti per le nostre foreste. Sono infatti moltissime le specie forestali esotiche che Maria Luigia e la Famiglia Carrega hanno introdotto nella zona.
Utilizzando gli ampi parcheggi disponibili agli ingressi da Sala Baganza (Case Nuove) e da Collecchio (Conventino) è possibile girovagare nel verde, Passando per i laghi della Svizzera e della Grotta, per il Museo del Bosco (al Centro Visite Casinetto) o per il Centro Parco "Levati", posto a poche decine di metri dalla Storica Faggeta di...
Read moreMi sono recato nel parco con dei miei amici per una passeggiata in mezzo al bosco... tutto molto bello se non al ritorno quando ci siamo trovati una bella multa da parte dell’Unione pedemontana parmense. Dato che non c’erano segnalazioni evidenti ho passato il giorno dopo a chiamare per avere informazioni... la macchina è stata parcheggiata lungo la strada che porta ai boschi ma non dentro dove si cge c’era una segnalazione evidente di divieto 🚫. Spiegato questo alla polizia pedemontana non mi hanno neanche ascoltato dicendomi che dovevo pagare la multa senza fare storie. Successivamente ho deciso di contattare direttamente i Boschi di carrega che stando al numero che forniscono sono irraggiungibili perché il numero è cambiato... comunque sono riuscito a farmi dare il numero giusto e parlando con chi di dovere sono giunto alla conclusione che le le strade che portano ai boschi sono entrambe chiuse al traffico e non si può passare se non si è residenti... di conseguenza se uno vuole andare ai boschi deve lasciare la macchina a Sala Baganza o a Collecchio e poi salire a piedi... per i fortunati che arriveranno fino in cima dico complimenti!!! Avrei preferito pagare un ingresso al parco piuttosto che una multa. Comunque le forze dell’ordine e i responsabili del parco sono incompetenti e inesperti... poi si lamentano se non ci va nessuno... di certo a me non...
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