Il Museo Civico Archeologico Frammento di anfora Il Museo Civico Archeologico di Santadi è stato inaugurato nel gennaio 2001, sotto l'egida del Ministero dei Beni Culturali, della Soprintendenza Archeologica e del Dipartimento di scienze Archeologiche e Storiche Artistiche dell'Università di Cagliari.
Il ritrovamento nel 1968 del tempio ipogeico di Su Benatzu, dedicato al culto delle acque sotterranee, aveva portato Santadi al centro dell’attenzione del mondo archeologico sardo: nella grotta santuario di epoca nuragica furono rinvenuti migliaia di vasi e un numero rilevante di bronzi comprendenti un tripode, pugnali sacrificali, navicelle votive, un lamina in oro e resti di monili. Successivamente al tempio vennero indagate anche la tomba dei giganti di Barrancu Mannu, la città fenicio-punica fortificata di Pani Loriga e la necropoli prenuragica a domus de janas di Montessu, al tempo situata nel territorio del comune di Santadi.
Provvisoriamente i reperti vennero conservati a Cagliari, nel Museo Archeologico Nazionale, e a Carbonia nella Villa Sulcis, ma l’Amministrazione comunale di Santadi si attivò per la realizzazione di un locale idoneo ad accogliere questi tesori: un moderno museo archeologico.
Ultimata la struttura museale, il Comune affidò l'incarico dell’allestimento alla stessa Università di Cagliari, mentre il settore tecnico e di gestione fu affidato alla locale cooperativa Fillirea, Gestione Servizi Turistici.
Dal 2013 il Museo archeologico, insieme all'intero Sistema museale santadese includente anche il Museo etnografico e l'Area archeologica di Pani Loriga, è gestito dalla cooperativa Sémata.
Oggi parte dei corredi è tornata a Santadi ed è...
Read moreUna piccola perla nel panorama museale non solo isolano! A mio parere, dovrebbe essere visitato dopo aver già visto almeno qualcuno dei siti archeologici e domus de janas del territorio circostante e questo perché il tipo di esposizione dei reperti è articolato su base cronologica e tipologica per culture. Solo i ritrovamenti relativi alla grotta santuario di Pirosu in località su Benatzu godono giustamente di una esposizione monotematica in ragione della straordinaria quantità di reperti raccolti (ma quelli esposti sono per la maggior parte delle copie avendo la Sovrintendenza di Cagliari fatto la parte del leone con materiale esposto nel Museo Archeologico di Cagliari- ndr). La visita è guidata grazie alla gestione della soc. coop. Sa'Mata da archeologi preparati e competenti e soprattutto pronti al dialogo con i visitatori che richiedono approfondimenti e/o chiarimenti. La durata della visita è ovviamente anche in dipendenza dell'afflusso di pubblico e prende da 60 a 90 minuti circa. Conviene informarsi per tempo perché sono disponibili biglietti cumulativi dal prezzo assolutamente favorevole e che comportano anche sensibili riduzioni sulle molte delle attrazioni turistiche del territorio. Un particolare ringraziamento va all'archeologo Mary per la sua spigliatezza e cordialità ed al suo collega per la disponibilità a condividere temi informatici sui siti della Sardegna. Una piccola pecca, risolta con pen-drive e CD: la mancanza di una pubblicazione sul Museo Archeologico di Santadi andata esaurita nella versione in italiano (proprio all'inizio della stagione...
Read morePiccolo ma ben curato e ricco di reperti che non osservi soltanto ma che ti vengono spiegati e raccontati con passione e dedizione dalla guida Mery ci ha fatto fare un salto indietro nel tempo passando per le varie epoche. Essendo piccolo il museo non mi aspettavo una guida ma devo dire che ci vuole e poi se fatta da persone come Mery si è fortunati, perché la dedizione al visitatore è totale, tanto che a fine visita ci siamo trattenuti a parlare delle tante bellezze presenti nel territorio fornendoci opuscoli, pen drive e consigli! Anche il museo, come l'area archelogica di Pani Loriga, fa parte dell'organizzazione Sa' Mata e si vede! Cura e sistemazione del sito ottima oltre ad un personale attento e preparato!...
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