La cattedrale dispiega la sua articolata facciata lungo un tratto mediano del corso principale, una antica strada che, a partire dal 1019, è stata l’asse generatore del sistema urbano della città. La prima cattedrale, della quale si ha notizia, fu fondata dal vescovo Gualtiero I “Francigena” tra il 1083 e il 1086. Doveva essere di modeste dimensioni tanto da indurre il suo successore, Girardo da Piacenza, ad intraprendere la costruzione di un’altra (l’attuale), più ampia e consona all’importante ruolo politico e religioso che la diocesi troiana aveva assunto alla fine del secolo XI. Fu completata dal vescovo Guglielmo II, presumibilmente nel 1120 e più tardi, tra la fine del XII secolo e l’inizio del successivo, furono aggiunti il coro, il transetto e l’ordine superiore della facciata principale. Ad uno sguardo veloce, si osserva subito la differenza compositiva tra la parte inferiore, modellata sul motivo delle arcate cieche con cerchi e losanghe, e quella superiore caratterizzata dalla presenza di un grandioso rosone a undici raggi incorniciato da un tozzo baldacchino poggiante su leoni stilofori. L’impianto è a tre navate ed è riferibile alla basilica desideriana di Montecassino, dalla quale sono tratte la fuga delle colonne che delimitano le navate e la composizione dei portali lunettati. Nei secoli ha subito molti rifacimenti e anche disfacimenti. Da non dimenticare la porta bronzea, incastonata nella facciata nel 1119 e attribuibile ad Oderisio da Benevento. La porta è costituita da due ante in legno che supportano, ognuna, quattordici formelle in bronzo variamente decorate. Alcune formelle raffigurano lo stesso autore Oderisio, con certo Berardo (fonditore della porta e proto-magister della fabbrica); il Cristo nella mandorla; il vescovo Guglielmo; san Pietro e san Paolo. Altre, raffigurano stemmi di vescovi e santi protettori...
Read moreLa cattedrale si presenta con uno stilo del tutto unico, riscontrabile dalle caratteristiche della facciata principale di cui emerge in particolare il rosone. Rosone composto da 11 colonne volte a simboleggiare gli apostoli con l'esclusione del traditore Giuda Iscariota. Le 11 colonne possono essere suddivise in due nuclei: uno da cinque e uno da cinque, simboleggianti rispettivamente il macrocosmo e il microcosmo, quindi la loro unione. Specularmente all'interno le colonne del rosone salgono a tredici, simboleggiando in questo caso i dodici apostoli e Gesù. La struttura della concattedrale si presenta divisa in tre navate sorrette da due filoni di colonne composite e corinzie e di quattro pilastri di dimensioni superiori a quelle delle colonne. Particolarità unica della concattedrale è la presenza di due colonne affiancate entrando sulla destra, che portano il numero complessivo delle colonne a tredici. Ricorre anche qui il simbolismo apostolico. La pianta della chiesa è a croce latina, alle cui estremità del transetto si trovano due altari. Tra i vari ornamenti troviamo alcuni bassorilievi risalenti all'alto medioevo e alcuni affreschi. Le tre porte, ormai ossidate, erano...
Read moreSplendido esempio di romanico pugliese con influenze normanno-arabe nell'utilizzo di una bicromia grigio verde negli archi cechi che caratterizzano le facciate laterali della cattedrale. Tracce della cultura ebraica e islamica si ritrovano sopratutto sul lato sinistro dell'edificio. Lo splendido monumento da sola giustifica una visita alla cittadina di Troia. Antichissima, fondata circa 2 secoli prima di Roma e conquistata da Annibale. Nel medioevo fu governata da potenti Vescovi-conti che ne fecero sede di diversi concili. Legata al papato si oppose a Federico II che per questo suo legame con il papa la distrusse. Ma il pezzo forte della facciata, oltre le porte di bronzo, è lo splendido rosone. Unico nel suo genere è vero e proprio merletto di pietra. L'interno svela una sovrapposizione di stili che coesistono tra le navate e il transetto. Romanico, gotico e barocco. Interessanti due resti di affreschi tardo medievali. Non dimenticate, prima di andarvene, di dare un'occhiata al...
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