Il Parco Archeologico Città del tufo, inaugurato nel 1998, è costituito da tre aree di grande interesse storico, archeologico, naturalistico e paesaggistico che coprono una superficie di circa 60 ettari nel territorio di Sorano: la necropoli etrusca di Sovana, l’insediamento rupestre di San Rocco (in prossimità di Sorano) e l’insediamento rupestre di Vitozza nella frazione di San Quirico. Le testimonianze più significative riguardano le necropoli etrusche dislocate sui colli che circondano l’antico borgo di Sovana, ma del Parco fanno parte anche numerose ed importanti vestigia di epoca tardo antica e medievale come castelli, chiese, fortificazioni e abitazioni rupestri.
La necropoli di Sovana si trova ad appena un chilometro dal piccolo borgo medievale in direzione San Martino sul Fiora. La parte più imponente della necropoli etrusca si trova sulle colline a nord del torrente Calesine dove si possono raggiungere, attraverso percorsi immersi nella fitta vegetazione, le straordinarie architetture funerarie rupestri: le tombe monumentali a fronte colonnata come la tomba Pola e la tomba Ildebranda che prende il nome dall’illustre cittadino Sovanese che divenne papa con il nome di Gregorio VII; le tombe a edicola del Tifone e dei Demoni Alati. Quest’ultima riportata alla luce nel 2004 è stata oggetto di un attento lavoro di musealizzazione da parte della Soprintendenza.
In prossimità del monumento sono stati collocati grandi blocchi di tufo con una decorazione scultorea di notevole livello qualitativo. Spicca fra tutti il frontone ad alto rilievo, sul quale campeggia un imponente demone marino, alato e con code pisciformi, identificabile con Scilla o Tritone. Sulla destra tra i vari blocchi decorativi si erge una statua quasi a tutto tondo identificabile con Vanth demone femminile alato, messaggero di morte che porta la pergamena dove è scritto il destino del defunto. A poca distanza, in un altro settore della necropoli, detto di Sopraripa, si trovano le tombe a dado, semidado, falsodado, e la tomba a edicola della Sirena. Oltre ai monumenti sepolcrali la necropoli è caratterizzata da numerose vie cave tra le più grandiose e suggestive della zona come il Cavone, la via cava di Poggio Prisca e la via cava di...
Read moreVisitato in data 23 giugno 2024, ho trovato il parco ben tenuto e completamente fruibile. La ragazza all'ingresso è molto gentile e disponibile. E' possibile effettuare il pagamento con QUALSIASI carta di credito ( quasi non ci credevo!). Pannelli esplicativi abbastanza nuovi e recente restauro di alcune tombe. Non è consentito l'ingresso alla camera della tomba Pola ma scavalcando la recinsione è possibile addentrarsi all'interno per una visita decisamente suggestiva. Il frontone della Tomba dei Demoni Alati è stato riposto davanti la tomba ed è visibile da vicino. Spettacolare quello che rimane della Tomba Ildebranda e dell'originale cartello che ne propone la ricostruzione originale. Obbligatorio arrivare in cima alla via cava di Poggio Prisca, per la suggestione che offre la passeggiata. Meglio da visitare al pomeriggio per il clima più fresco (sole ad ovest), ma decisamente più fotogenico al mattino (sole ad est). All'ingresso piccolo shop con prodotti editoriali e souvenir. Conviene completare la visita anche della parte non musealizzata che comunque ho trovato ben mantenuta, con altri gruppi di tombe molto interessanti (Tomba Pisa si sviluppa all'interno del costone roccioso in un percorso molto articolato). Peccato che molte delle belle piastrelle gialle indicative siano state vandalizzate. Esse stesse erano veramente belle e ben fatte. E' necessario operare con maggior sforzo per instillare il rispetto per la proprietà collettiva e colpire duramente che non è meritevole. Non sono riuscito a trovare online il catalogo e la mappa a cui fanno riferimento i numeretti del censimento ufficiale a fianco delle tombe che sono sistemati sia in quelle dentro che quelle fuori del parco. Se qualcuno sa qualcosa mi scriva.
Un problema comune a molti siti archeologici è l'assenza di una guida seria, con una mappa ben fatta e schede dedicate ai manufatti che si visitano. Sarebbe un sogno avere una collana edita da un singolo ente e con una veste grafica uguale per tutti i siti dedicata ai resti archeolgici...
Read moreIl parco archeologico è composto da vari siti dislocati tra San Quirico ( vitozza, le foto sono relative ad essa),sorano ,con le vie cave e insediamenti rupestri e sovana con le necropoli e vie cave. Alcuni siti sono un po deludenti, vedesi le necropoli per lo stato di abbandono, altri sono spettacolari come le vie cave di San Rocco, San Carlo, San Sebastiano, il cavone. Parliamo di vitozza, le foto sono le sue, si trova a circa un km e mezzo dall'abitato di San Quirico in provincia di Grosseto,una volta giunti alla piazzetta di San Quirico, c'è una specie di rotonda, fatela e trovate il cartello per vitozza, fatta la stradina troverete un parcheggio. Una volta lasciata la macchina seguite sempre dritti il sentiero per un km buono, non è faticoso ed è tutto in piano, sulla destra troverete le prime grotte ma, non siete ancora arrivati. Alla fine di questa strada troverete una costruzione moderna, li inizia il vero percorso,vitozza era una città medievale e stava su uno sperone, di fronte avrete i 4 sassi del primo castello, vedeteli giusto se volete vederli. Potete andare a destra o sinistra, a destra c'è Il primo gruppo di grotte ma sono quelle in più cattive condizioni, a sinistra ci sono le più numerose e ben tenute, sono su più livelli perciò Non seguite solo il sentiero in basso. Fate la strada fino ad arrivare ai 4 sassi del secondo castello, stesso discorso di prima, però qui c'è un sentiero che scende al fiume lente fatelo perché bello, mentre scendete il sentiero si biforca, se prendete a sinistra arriverete dopo 6 km a sorano,se volete farlo organizzativi per partire presto la mattina e attrezzati con acqua e cibo, il telefono kaputt non prende,considerate poi che dovete tornare indietro,anche se farete la strada asfaltata sempre tanti km sono. Tra i 2 Castelli c'è Il rudere della chiesa 8 sassi in più, solito consiglio, visitatelo in inverno, assenza di vegetazione e bestie striscianti facilitano la gita, con tre ore ve la cavate...
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