Castello di 45 stanze su di una collina di 650 mt. al centro della conca boscosa sulla quale si affacciano Pietragavina, Rossone, Valverde, Moline, Casale, Carmine, Ruino e i 1200 metri del monte Calenzone. Ai suoi piedi il paese di Zavattarello la cui parte piu' antica, chiamata "Su di dentro", ne era il ricetto. Costruito prima del Mille su di un villaggio del sesto secolo avanti Cristo del popolo dei Liguri (l'insediamento fu ritrovato dagli archeologi alcuni anni fa e i reperti sono ora nel Museo di Casteggio) passo' nel Trecento ai Dal Verme originari di Verona. Questa famiglia aveva qui un feudo ricevuto dai Visconti come riconoscenza per i servizi resi al Ducato di Milano: tra gli altri, oltre a Jacopo, l''uomo d'armi Luchino dal Verme era famoso per la perizia e il coraggio tanto che il Petrarca lo aveva raccomandato con una lettera alla Repubblica di Venezia che cercava un condottiero per una spedizione militare nei suoi possedimenti dell'Egeo. Il castello-abitato quasi ininterrottamente per 600 anni dai Dal Verme- fu bruciato e depredato dai nazisti nel novembre del 1944. Fu una rappresaglia per la resistenza dei partigiani di Zavattarello ma anche per vendicarsi di questa famiglia nobile il cui conte Luchino Dal Verme (Stella di Bronzo del governo degli Stati Uniti consegnatagli dal generale americano MacArthur per meriti di guerra: è morto a 103 anni nel 2016 nella sua residenza di Torre degli Alberi, qui vicino) comandava in zona, col nome di battaglia di "Maino", l'agguerrita divisione garibaldina "Gramsci". Ancora oggi si puo' vedere la pesante porta d'ingresso sul ponte levatoio con le lesioni causate dalle granate tedesche. In quei tragici giorni per Zavattarello, i nazisti furono anche responsabili in paese di stupri di massa. Oggi il maniero, dopo che i Dal Verme lo donarono a Zavattarello nel 1975, e' stato restaurato e riammobiliato, in parte, con alcuni mobili originali ottocenteschi. Bello nel suo selvatico isolamento (notevole la vista a 360 gradi dalla torretta che spazia dai folti boschi del Calenzone al lago del Molato, alla pianura verso Pavia e Milano fino alla imponente corona della catena delle Alpi) ha ancora le scuderie, il caditoio dal quale veniva gettato olio e acqua bollente sui nemici che volevano forzare la porta d'ingresso, il pozzo coperto, le carceri sotterranee e un angusto e suggestivo cortiletto interno di forma irregolare dove si respira l'umida e misteriosa Storia del luogo. I custodi e i vecchi contadini che si ricordano di averlo visitato prima del restauro di 30 anni fa, assicurano che a volte, verso sera, vi accadono strani fenomeni fantasmatici: il conte Pietro Dal Verme avvelenato nel 1485 dalla moglie, della famiglia Sforza, torna a vagare nel suo castello. Di sicuro, visitandolo, riaffiorano i fantasmi dei bei ricordi che ognuno di noi ha conservato dalle letture giovanili e dai film di ambientazione medievale: le foreste, i castelli sperduti tra le colline, i chiavistelli arrugginiti, il vento tra i merli, le feritoie per gli arcieri... Vale...
Read moreI am struck by the powerlessness, the solemnity, the emotion that arouses being completely immersed in over a thousand years of history. Forget your princess fantasies, in these castles you'll find shrieking ghosts and footprints made of dust on the swift stairs leading to the tower. “Straight out of a fairy tale” brings to mind images of tiny bridges, flowering hills, enchanted woods and ancient buildings but don't you forget that every fairy tale has a dark side, too …it is said that Pietro Dal Verme (lord of the castle in the fifteenth century), poisoned by his second wife Chiara Sforza on October 17, 1485, is the presence that hovers in the rooms of his...
Read moreEsperienza Indimenticabile al Castello Dal Verme La nostra visita al Castello Dal Verme di Zavattarello è stata un'esperienza davvero speciale, e il merito è tutto della nostra eccezionale guida. Il ragazzo che ci ha accompagnato ha dimostrato una competenza e una passione che raramente si trovano. Il suo sapere non è solo tecnico, ma denota un profondo interesse personale per la storia del castello e del territorio circostante. La cosa che ci ha colpito di più è che lo fa nel suo tempo libero, a dimostrazione di un amore genuino per la sua "missione". Ogni aneddoto, ogni spiegazione e ogni dettaglio sono stati raccontati con una chiarezza e un entusiasmo contagiosi. Ha saputo rendere la storia viva e affascinante, facendoci immergere completamente nel passato di questo luogo magnifico. La sua preparazione è impeccabile e la sua disponibilità a rispondere a ogni domanda ha reso la visita ancora più ricca e personale. Lo ringraziamo di cuore per averci regalato una guida così appassionante e coinvolgente. La sua dedizione e il suo impegno sono un esempio e un motivo di vanto per il Castello Dal Verme. Consigliamo vivamente a tutti di visitare questo splendido castello e, se possibile, di farsi guidare da una persona così preparata e motivata. Non ve...
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