Rispetto della tradizione, uso sapiente delle materie prime e maestria nel combinarle. Questo e molto altro è "Trattoria Concé”, un luogo incredibilmente accogliente, pieno di amore, purezza e sentimenti veri che raccontano la storia enogastronomica Campana. Piatti ricchi di sapori che persistono nel palato ma soprattutto nell'anima e nel cuore che riempiono i vuoti di intense emozioni. Arte, maestria e passione sono gli strumenti che vivono nelle mani dello chef e traspaiono in tutti i piatti. Piatti che rispettano appieno i sapori delle materie prime che vengono esaltati da una combinazione di elementi perfettamente calibrati. Sapori che ricordano odori che riportano alla memoria luoghi e la magia di alcuni piatti, sono l'esperienza che amo fare quando valuto un ristorante. Cominciamo con uno più che squisito Caciocavallo Podolico sciolto con tartufo nero irpino. Un perfetto simposio di sapori e profumi che inebriano i sensi, il cuore e l'anima. Bilanciamento incredibile avvalorato anche dallo spettacolare olio extravergine utilizzato per la rifinitura di ciascun piatto. La dolcissima e super simpatica moglie dello chef, si occupa in modo egregio della sala riuscendo a servire come un metronomo tutti i tavoli. Siamo stati omaggiati con un eccellente casatiello fatto in casa, un'attenzione più che gradita. Eccellente il vino rosso, un Aglianico, che ci ha consigliato la moglie dello chef. Corposo, fermo, profondo, persistente al palato e deciso al fin di bocca, spinge, ad ogni boccone, tutti i sapori legandosi perfettamente con gli ingredienti. Nel calice colpisce per il suo colore intenso e vibrante. Al naso i sentori percepiti richiamano la frutta rossa matura, come l’amarena e la prugna. Proseguiamo con una pasta fatta in casa e ceci...una delizia per l'anima e per il palato. I Ravioli di ricotta, crema di formaggio, tartufo nero irpino e nocciole....sono stati qualcosa di letteralmente divino. Il comune denominatore di ciascun piatto è stata la perfetta simbiosi di sapori, profumi e soprattutto degli ingredienti, legati tra loro in modo magistrale. Che dire....ritornerò per testare ulteriori piatti, in primis le carni. Un plauso a questa meravigliosa coppia che, con passione, amore e bravura riesce a rendere felici le persone che decidono di entrare nel loro delizioso localino.
Grazie di cuore per...
Read moreSuperlativo in tutti i sensi. Posto elegante, senza essere per nulla pretenzioso. Lo abbiamo scoperto per caso ma torneremo per scelta ogni volta che potremmo farlo. Lo chef Ivan Matarazzo e la sua compagna di vita e di lavoro vi fanno sentire come se foste le uniche persone all’interno di questo gioiellino. L’amore, la cura e la passione che mettono nel loro ristorante si respira e si sente in ogni boccone. La cucina è semplice, ma per nulla banale. Anzi! I piatti nutrono la pancia, ma anche l’anima e il cuore. Abbiamo provato gli antipasti misti (5 portare calde che seguono la stagionalità e la fantasia dello chef) e da lì ci siamo innamorati. Abbiamo proseguito con una genovese semplicemente sublime, delle lagane ai ceci e rosmarino (pasta fresca fatta dallo chef) indimenticabili, per chiudere con un babà e un cremoso alla castagna da far vibrare le papille gustative. Che dire…. La cucina “di casa”, quando fatta ad arte e con passione, non ha eguali. E qui si sente. Il tutto con un ottimo vino (della casa, tra l’altro), un servizio IMPECCABILE per precisione e gentilezza ed un conto che non può che soddisfare. Fatevi un favore: se venite da queste parti, venite a trovarli. Non rimarrete delusi e andrete via felici. P.S. mi spiace non avere foto da pubblicare, ma eravamo talmente presi dalla cucina di Ivan e dalla presenza di Sabrina da non averne fatta alcuna. A volte godersi il momento è molto meglio che non...
Read moreC'era una volta Ivan il Terribile... così "terribile" da non avere pietà di nessuno, nemmeno di suo figlio. Pare sia stato il primo ad assumere il titolo di zar. Di Ivan "terribili" ne ho incontrati tanti nella mia vita ma oggi Ivan Matarazzo è stato il più terribile di tutti. Mi ha ucciso con l'arma più potente: il cibo. Ho dato inizio alla danza culinaria con un antipasto 5 portate: prosciutto crudo eccezionale, capocollo favoloso, pecorino canestrato affinato in grotta, zucchine alla scapece fantastiche e una parmigiana di melanzane così buona da non poter esser descritta. Nonostante tutto, il cibo non è stato abbastanza letale e dunque ho chiesto un primo: fusilli ricci avellinesi, pomodorini di collina, basilico, olio evo e stracciata di bufala. Che dire! Erano superlativi. Il gran finale? Da un tizio di nome Ivan bisogna aspettarsi di tutto. Pertanto tiramisù della casa e semifreddo cioccolato e nocciola (qualcuno perdoni i miei peccati di gola). Non aggiungo altro. Siete ancora lì? State perdendo tempo. Dovete fare assolutamente tappa da Ivan. Ah... quasi dimenticavo: a darvi il benvenuto ci sarà Sabrina, compagna...
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