Cercherò di essere breve, perché da anni recensisco i posti dove visito e mangio, in maniera che possa essere d’aiuto ai viaggiatori, tra l’altro è questo lo scopo. Comunque… inizio questo racconto descrivendo l’esperienza negativa in questo posto. Eravamo ad Avezzano per una visita medica e dopo 12:00 abbiamo deciso di cercare un posto dove andare a pranzo, per accontentare mio figlio che è amante degli arrosticini abruzzesi. Il primo posto scelto indicato da Google era chiuso ( ahimè) abbiamo visto le prime recensioni di questa “cantina” e siamo andati, arriviamo e siamo accolti da un giovane cameriere, disponibile ed educato, il locale è piccolo, ma caldo ed accogliente, dove si vedono svariate bottiglie. Dando un’occhiata nel menu mi è venuta la voglia di alzarmi, perché l’unica cosa che c’era in sostanza: i famigerati arrosticini. Vabbè, facciamo contento il ragazzino. Purtroppo la proposta non era molto valida, buono il vino della casa, forse l’unica nota positiva, tra i primi proposti: zuppa di fagioli, un’altra ancora e per secondo pollo oppure scamorza, per carità, siamo venuti noi, nessuno ci ha chiamato: però, non c’era molta scelta. Un antipasto, qualche bruschetta, poi, per esclusione ordino la minestra, mio marito ( molto meno diplomatico, anzi per niente ) chiede se si può fare un spaghetto alla carbonara. L’atmosfera si è subito appesantita. E poi arrivato l’antipasto la conferma: Salumi e una fetta di formaggio, mozzarella appena tolta dal baratolo, pane ( non fresco) e pomodoro, mah… l’aria diventa molto più pesante… subito dopo aver portato questo antipasto appena sufficiente mi arriva un piatto con una ciotola di minestra fredda, insipida e con un tocco d’acidità ( credo un goccio d’aceto), due fette di polenta e due dischi di un qualcosa fritto ( non sono riuscita a capire cos’era) insomma… mi è salito il senso di colpa, per aver deciso di rimanere. Tutto è andato a finire in una discussione: si è presentato il titolare/ cuoco che non ha presa bene la critica e si è infuriato. Sicuramente aveva ragione quando ha detto: Qui è casa mia comando io! Lavoro e faccio dei grossi sacrifici per mantenere l’attività! E poi onestamente non ricordo le sue parole… anzi: la battuta che era un cafone mio marito e che dava un cattivo esempio al figlio ( discorso che non li appartiene) Caro sig. Cuoco: capisco benissimo il discorso dei sacrifici per mantenere la sua attività, ci siamo passati anche noi. La critica era a fin di bene, perché il cliente che ti sceglie e ti porta i soldi vuole anche mangiare bene. Se vogliamo parlare di qualità….lasciamo stare, i suoi 10 arrosticini a €1,20 l’uno erano a metà e anche poco cotti. Il pane non era fresco e ci hai anche dimostrato: portando delle buste e confermando che erano della sera scorsa. Alla fine del show: ci ha invitato ad andarsene e che i soldi nostri non li voleva. E ho potuto constatare che altri viaggiatori hanno riscontrato le stesse problematiche. Quindi non era la prima volta.