Il mio ragazzo (originario della Val d'Aosta ma nato e cresciuto, come me, in provincia di Varese) c'era stato anni fa e voleva ritornarci, memore del buon cibo che aveva mangiato. Lo abbiamo visto più e più volte sulla strada che porta a Cogne e, Venerdì 4/01, dopo una giornata di terme, ci siamo andati per cena (prenotando due giorni prima per sicurezza).

L'area dove parcheggiare è veramente esigua, ma poco più avanti c'è un altro parcheggio. Il locale è piccolo ma molto accogliente, molto caratteristico, con travi in legno a vista e quadri con foto/poster di orsi ovunque. Presenta una sala al pian terreno più una al secondo piano.

Il personale con cui siamo entrati in contatto è stato gentilissimo: il signore che prendeva le ordinazioni ha detto al mio ragazzo di dargli del tu e ci ha fornito delucidazioni riguardo il menù, che presenta pochi piatti ma (come leggerete dopo) ben curati.

I tempi con cui sono state servite le portate sono stati un filo lunghi, vuoi per la preparazione, vuoi perché nella sala dove c'era il nostro tavolo era presente una comitiva di almeno 8/10 persone (a quanto pare, capitanati da un amico dell'uomo che prendeva le ordinazioni), più una famiglia composta da 4 persone e almeno altre due coppie.

Io ho ordinato un risotto grappa e mirtilli e carbonada con polenta concia, il mio ragazzo gnocchi all'ortica con fonduta e il piatto per cui spingeva ad andare in questo posto: selvaggina in civet con polenta concia. Lui ha scelto il cinghiale, l'altra opzione prevedeva il cervo, ma sul menù si prevedono altre carni (quella sera non disponibili). La carne di selvaggina, come riportato sul menù, è surgelata o ha comunque subito un processo di abbattimento. Tutto STREPITOSO. Porzioni calibrate perfettamente, non esigue né eccessivamente abbondanti, che riempiono il giusto (nonostante la mega fame post-terme). I dolci risultano essere proposte che trovate anche altrove, ma vale la pena prenderli solo per la presentazione (che, da quanto abbiamo potuto notare osservando il tavolo della famigliola, viene riservata anche a degli antpasti): vengono serviti su delle slitte in miniatura, fatte a mano con legno d'ulivo. Attenzione: se ve ne siete innamorati (come me), volete andarci per vederle dal vivo e farci delle foto da pubblicare sui social (come me)... vi potete limitare a questo perché non sono, ahimè, in vendita!

Morale: due primi, due secondi, due dolci, una bottiglia di Pinot Noir da 375ml. (personalmente, opzione che ho apprezzato molto dato che ci aspettavano almeno 20 minuti di strada fatta di curve e sali/scendi per tornare a casa e non eravamo in vena di bere molto): 80€, di cui 4 di coperto che penso comprendesse la bottiglia d'acqua da 1l.

Il mio consiglio è solo uno: ANDATECI!