Locale storico che da alcuni anni ha riaperto: ero curioso di provarlo. Il locale dall'esterno è molto semplice ed in linea di massima ha mantenuto l'aspetto di una volta. L'interno ha un aspetto rustico ma molto curato nei dettagli; due sale compongono il locale per un totale di circa 40 posti e quindi è consigliabile prenotare. La saletta interna come arredamento ha un bel tavolone da falegname in legno restaurato mentre sulla parete di fronte c'è un intera "libreria" con esposte tutte le bottiglie di vino offerte dal locale, per la maggiore tutti vini locali e notevoli alcune etichette presenti. Il tavolo è con un piano formato dagli assi delle confezioni di legno delle bottiglie divino, bello, ed è apparecchiato con una striscia di stoffa. Come entree abbiamo ricevuto della focaccia con lievito madre con un pomodorino a decorazione; il piatto che più ho trovato particolare, come gusto e presentazione, è stato il dolce: un gelato di caramello salato con una meringa di guarnizione, gusto ottimo e ben equilibrato con un buon contrasto tra dolce e salato; la portata del primo la ritengo al secondo posto, Maltagliati al ragù di capretto con carciofi julienne, buoni, carne morbida, per mio gusto preferisco una pasta con cottura più al dente ma poco male; infine l'antipasto di patè di fegato d'oca che aveva una parte centrale con pistacchio e uvetta, qui tendo a preferire la versione "liscia", e la mostarda di accompagnamento che se pur buona, per me aveva un gusto molto forte che mi sembrava coprire il patè. Il servizio è stato cortese, particolarmente da parte della ragazza che serviva ai tavoli e più di una volta si è preoccupata di chiederci come procedeva la serata. I tempi di servizio sono più che adeguati per poter preparare i piatti ed anche per gustare in tranquillità una serata con i propri commensali. Il prezzo è nella norma per la qualità...
Read moreIl pranzo è stato tutto sommato sufficiente, concordo sui prezzi altucci per essere in provincia, anche se alla fine, se si gradisse il complesso probabilmente, non ci si farebbe più di tanto caso. Ciò che non ho di gran lunga gradito sono state ben tre cose!
Finalmente una nuova indagine gastronomica che porta me e Watson a Borgomanero e precisamente alla “Trattoria enoteca del tiro a segno”. All ‘arrivo in una centralissima via Matteotti restiamo spiazzati: la gentile cameriera ci accoglie con un “Fuori”. Dopo un attimo di smarrimento ci accorgiamo che nel cortile attiguo alla costruzione principale, sotto un pergolato di origini agricole, sono allestiti alcuni tavoli già pronti ad accogliere i commensali in questa splendida serata. Obbediamo all'invito ad accomodarci con un po’ di rammarico perché se la serata è splendida il tempo potrebbe comunque peggiorare e di certo le zanzare non ci faranno sconti. La colpa è mia: mi sono fatto prendere dal modernismo ed ho prenotato con The fork sulla pagina Google del locale anziché con una classica telefonata come mio solito: ben mi sta! Comunque l'accoglienza è ottima e subito entriamo in empatia con il personale ed i titolari. Dopo una scorsa al menù tipicamente piemontese ordiniamo 2 antipasti del Tiro (tonnato, salsa tonnata, colatura di alici e polvere di capperi), 2 tajarin al ragù di cortile e peperoni, e 2 tapuloni con patate all'alloro. Tutto è squisito e le porzioni sono giustamente generose. Il pane ed i grissini fatti in casa sono del deliziosi; anche il caffè è perfetto (ed io sono esigente). Con una bottiglia di Boca brandizzata “Al tiro” spendiamo in 2 € 150,00. Prezzo corretto. Da provare...
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