Ristorante animato da una cucina che oscilla tra lo stampo territoriale e quello sentimentale. Di piatto in piatto, tutti golosi e realizzati con una mano estremamente felice, si attinge all’una e all’altra, in taluni, si fondono raggiungendo l’apoteosi del gusto. Si inizia con l’amuse bouche: •3 declinazioni di stoccafisso - in chips, in panzanella e mantecato con polenta croccante. In quest’ultima si raggiunge l’apice: perfetta esaltazione della materia prima trattata con una tecnica impeccabile. Qui, il ricordo di una ricetta antica incontra la precisione della modernità creando una bellissima impressione. •Assaggi di carne cruda di razza piemontese - ancora materia prima con la “M” maiuscola protagonista. Carne di Fassona clamorosa, con una materia del genere meno la si tocca meglio è. Menzioni di onore per una giardiniera fantastica nascosta nell’involtino di carne cruda e nel tramezzino con salsa tartara, leggermente calda, da libidine coi fiocchi. •Ovetto Goloso - nomen omen. Goloso a dir poco, uovo dal cuore morbidissimo fritto nel panko ed adagiato su asparagi banchi e spuma di patate. Comfort food. •Reginette di asparagi alla carbonara e tartufo nero - un piatto è buonissimo, equilibrato e ancora godurioso. Tuttavia la golosità, molto simile al piatto precedente mi ha un po’ “annoiato”. Forse in un menù degustazione metterei uno solo dei due piatti, anche in questo infatti, l’uovo è decisamente il protagonista indiscusso. •Risotto allo zafferano con stinco di vitello laccato e gremolada - piatto un po’ cosí. Riprende la tradizione milanese e l’esecuzione è ancora una volta magistrale. Ottima la gremolada e buonissimo lo stinco, però anche questo piatto mi ha un tantino stancato e ho trovato difficoltà nel finirlo. Tra qualche settimana verrà sostituito da “risi e bisi” che, non faranno figo come lo zafferano, ma dall’esperienza fatta sono super sicuro sarà un piatto davvero divertente e clamoroso! •Pollo Rustichello® della Pedemontana, cotto in cucina economica e cicchetti di "tagli nobili"- signature dish. C’è tutto: tradizione, tecnica e talento. Buonissima la prima parte cotta in tecia e servita con gnocchi e polenta per fare la scarpetta. Ottima nelle 3 declinazioni: caesar salad fresca, coscetta teriyaki e zenzero ben eseguita, patè di fegatini su panettone caldo da perdere la testa. •Pre dessert: non sono una Mozzarella - di una bontà assurda. Gelato fiordilatte di vacca d’alpeggio con olio sale e basilico. Chapeau •Tiramisù e Vecchio Samperi - eccellente tiramisù valorizzato ancora di più da un abbinamento centratissimo. Bravi, bravi! •Petit-Four focaccia la Paterna - che sia un re dei lievitati si sa, che siano buoni, anzi buonissimi ne è la diretta conseguenza. Ottimo!
Ad annaffiare il tutto Nebbiolo di Giovanni Canonica che, ahimè vale il prezzo e la fama che ha intorno a se. Bottiglia di una bontà eccezionale. L’eleganza del tannino in una matrice di frutti rossi con sbuffi di rabarbaro viola e fiori rossi. Farfalla Noir collection da aperitivo, piacevole Oltrepò, non si fa disprezzare ma nemmeno ricordare. Essenzia Pojer e Sandri una certezza. Dolcezza e grande beva. Vecchio Samperi - incommentabile. De Bartoli è davvero una delle eccellenze del Marsala italiano Grappa al tabacco - Capovilla. Distillato da mile e una notte. Emozione pura. Complessità e profondità.
Panificati proposti forse non a livello dei dolci ma buoni. Carta dei vini molto bella e di ricerca dai rincari corretti. Sala giovane e competente, con ancora tanto da imparare ma con la voglia e le basi giuste. Sono bravi e diventeranno sicuramente bravissimi.
La cucina è sicuramente di sostanza, tocca gli apici nei piatti che re-interpretano le antiche ricette con tecniche moderne e materie prime iper selezionate. Forse una linea chiara che collega tutti i piatti e che compone la filosofia della cucina ancora non c’è e forse non ci sarà mai; tuttavia, la cosa certa è che si mangia dannatamente di gusto immersi in una sala formale ma conviviale in cui appena seduti ci si sente a proprio agio. Si sta...
Read moreSito alle pendici del territorio del Montello, il ristorante La Paterna sorge nelle vesti di un ex casa colonica, adeguatamente ristrutturata ed adeguata con uno stile chic che trasmette un senso di solida tradizione coadiuvata da un quid di contemporaneità. Nella zona adiacente l’ingresso del ristorante troviamo infatti dei salottini con divani e poltrone disponibili per 2 chiacchiere e un aperitivo in esterna, con la possibilità di apprezzare il panorama dell’alto trevigiano che la posizione collinare de La Paterna offre. Proprio in un momento di osservazione della veranda esterna facciamo la conoscenza di Giosuè; il giovane ragazzo che si occupa della sala. Giosuè, come del resto tutto il personale, si è dimostrato accogliente e cortese fin da subito, accompagnandoci al tavolo e chiedendoci se avremmo gradito un aperitivo (per me sempre gradito). Così, in compagnia di un calice di Pojer Sandri brut rosè, iniziamo a compiacerci della calda atmosfera della sala del locale: il legno infatti fa da padrone rendendo l’ambiente accogliente con una sobria ed elegante fattezza. Buoni gli spazi tra i tavoli e anche la mise en place rispecchia la grazia dell’ambiente circostante. Passando alla proposta alla carta, non possiamo non notare che la chiave di lettura di questo ristorante è senz’altro la materia prima. Eccellenze della cucina italiana, come la fassona piemontese, incontrano prelibatezze estere come i Percebes (curiosi crostacei galiziani di grande pregio, ammetto che non me li sarei mai aspettati in questo territorio). L’esperienza gastronomica alla Paterna è stata sicuramente positiva: ottima la qualità degli alimenti, senz’altro frutto di un’attenta ricerca da parte dello chef. Non senza lodi anche la carta vini: variegata sia come offerta che come territorialità. Personalmente, per la mia cena a base di carne, ho trovato interessante il Teran 2016, della cantina Benjamin Zidarich, un rosso denso e fruttato con una bella freschezza e rotondità. Per quanto riguarda il prezzo, se valutato superficialmente puó sembrare elevato (160€ per 2 persone: 2 antipasti, 1 primo, 2 secondi, 2 dolci, 2 caffè, 2 calici di aperitivo e bottiglia di vino), bisogna peró comprendere che la qualità delle materie prime è di altissimo livello soprattutto in alcuni prodotti di fattura e costo veramente importante (tartufo bianco d’Alba, vitello razza fassona, Percebes) lavorati poi con rispetto e abilità. Detto questo il prezzo è in linea con l’offerta. Concludendo l’esperienza al ristorante La Paterna è senza dubbio positiva; un locale in chi si possono trovare clientele differenti che vanno dalla coppia alla famiglia con bambini, ma quello che sicuramente troverete è gentilezza, competenza e amore per il proprio mestiere. Torneró alla Paterna per l’ospitalità che ho trovato e per il rispetto e la valorizzazione delle grandi materie prima che...
Read moreOur favourite place where we like experiencing food 🤙 since 2014.
So far, based on my personal taste, I found no better place where I can say there is a real research behind each course.
I like the creativity, the legacy and the people of this place.
A restaurant that is evolving itself.
Worth each...
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