2017: Dieci anni di prestigiosa storia della Pizzeria "La torre", la dicono lunga sulla dedizione di questa famiglia alla ristorazione. Il costante rinnovamento del menù, la ricerca delle tendenze, la buona carta dei vini e la fantasia dello Chef Gialunca, compendiata dalla miticolosità della titolare, incuriosiscono sempre sia i clienti datati che quindi tornano volentieri, che i nuovi avventori vogliosi di scoprire il segreto di tanto successo. Inutile soffermarsi sui pochi difetti segnalati da qualche "ospite insoddisfatto", fa parte della statistica e di alcuni momenti di ressa, che metterebbero in crisi anche i migliori ristoranti stellati. V'è da dire che, se si pretende la qualità nella materia prima, bisogna arrivare a "La Torre" consapevoli di spendere il giusto, altrimenti ci sono i fastfood e i wookrestaurant, dove ci si riempie abbondantemente lo stomaco, anche se non si sa bene di cosa. Il piacere è stato ancora maggiore, quando all'ultima mia visita ho trovato il locale completamente restaurato: più luminoso, con arredo di tendenza - rustico ma curato - spazioso, sempre pulito e con ottima intonazione cromatica dei materiali. Il servizio, sempre affidato a giovani ragazzi, è dinamico e risponde di pari passo al target del locale. Il menù, saggiamente rivisto, è divenuto più snello, di facile consultazione, che velocizza la comanda e pone la cucina in condizioni di accontentare in tempi brevi il cliente. Il cibo sempre di ottima qualità, specialmente le pizze, sulle quali "Carmine" ha una esperienza ultra-trentennale. Nell'ultima mia nostra visita abbiamo assaggiato ottimi antipasti (quello al salmone fresco e profumato), pizze appetitose e profumate per i bimbi, angus di qualità elevata come secondo. Altro punto d'elite di questo posto sono i dolci, sempre una prelibatezza, oramai nota alla clientela: degna di nota la millefoglie, una delizia per il palato. Ristorante indicato anche per cerimonie e ritrovi goliardici o cene di lavoro. Lo consiglio : "La vita non è un ristorante ma un buffet. Lasciatevi servire." (cit.-D.Glocheux,) 2022: Il tempo e il destino, che fanno il loro corso, hanno deciso che era il momento di avvicendare la mano saggia di "Carmine", con quelle meno esperte ma piene di grinta del figlio Luca: dopo un paio di assaggi devo ammettere che il provetto pizzaiolo ha già ingranato e sforna ottimi prodotti: quella col pesto e i funghi porcini una prelibatezza ineguagliabile!! Nella circostanza la mia bimba ha ordinato il famoso "rintrocilo", tra i più buoni mai mangiati e poi "La Piazzetta" (nuova location estiva) dona un fascino particolare', all'ombra della Torre, in un borgo dai sentori...
Read moreDinner here was a other worldly experience, we enjoyed drinks, a beautiful dinner and desert. Dinner consisted of pizza which was very good, and pasta which was undoubtedly better than a Michelin star tapas dinner I enjoyed in Barcelona. We finished our meal with 2 deserts; a chocolate and field berry cake and a crema catalana cake plate. Both of which truly were the star of the absolutely amazing experience that was dinner. Lastly the service here is superb and I cant wait to return here. This place absolutely deserves a Michelin star and I will be writing to them to suggest looking at this place. I would 110% recommend this place to locals and travellers...
Read moreUno strano masochista. 3 stelle al cibo, 4 all'ottimo ed educato servizio e 3 stelline (solo per il buon estro) all'ambiente: i presupposti ci sono tutti e la media parrebbe apparentemente alta, qualità che apprezzo in tanti locali che frequento per motivi di lavoro; l' Hilton di Lecce oppure l'esclusivo "Minerva" di Arezzo, solo per fare due esempi, anche se ce ne sarebbero tantissimi altri. Qui però siamo a Lanciano: bisogna un attimo mettere i "piedini"per terra e rendersi conto di alcune cose. Uno: locale arredato con buon gusto e con pochi spiccioli ma ricavato da un disimpegno di un porticato (e non provate a contestare questo cosa perché sono un progettista e fareste una pessima figura); due: per un antipasto ed un secondo da scindere, uno scarno calice di vino di bassa qualità ed due birre medie, il gestore dispensa con coraggio taurino un conto di oltre 145 euro; pagato senza alcuna osservazione: perché? È l'unico in sala che non si rende conto (oppure fa finta di non rendersi conto) di non essere l'Hilton o il Minerva o qualsiasi altro locale che ha gli standard qualitativi reali per presentare un corrispettivo simile, e ahimè, l'unico che non capisce che chi paga quel conto, senza battere ciglio, non è affatto un fesso, ma un cliente che da un valore ai propri soldi - aziendali o non - i quali non tornerebbero mai, per principio, in questo locale. La sicurezza di non ripetere il medesimo errore in termini "passivi" si traduce in economia sempre in un valore aggiunto. La filosofia imprenditoriale quindi mi é parsa, seza offesa, alquanto suicida, poiché la cancellazione di un ipotetico cliente è certa e senza appello. Ergo, sconsiglio,...
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