Entrare in questo ristorante è un’esperienza mistica, una vera prova di pazienza zen. Siamo arrivati alle 12.20 pieni di entusiasmo, fame e fiducia nell’umanità. Ne siamo usciti alle 14.30, con la barba più lunga, le rughe più profonde e un senso di smarrimento simile a quello di chi è appena tornato da un pellegrinaggio in solitudine sull’Himalaya. Appena seduti, il cameriere ci ha portato… il silenzio. Non un menu, non un bicchiere d’acqua, non un “arrivo subito”. Solo uno sguardo distante, di chi ha visto troppi clienti aspettare invano. Dopo circa 25 minuti, ci vengono consegnati i menu con la solennità di una pergamena sacra. Abbiamo ordinato in fretta, temendo che anche solo esitare potesse allungare l’attesa fino alla colazione del giorno dopo. Passano i minuti. Poi passano i quarti d’ora. Poi iniziamo a conoscere meglio le famiglie dei tavoli vicini, con cui formiamo una comunità solidale. Una signora del tavolo accanto ha partorito l’idea di chiedere da asporto e dormirci sopra. Quando finalmente arriva l'antipasto (un’ora dopo), ha il sapore unico dell’illusione. Le bruschette erano tiepide, come se si fossero raffreddate durante una traversata a piedi da un’altra città. Una volta terminato l'antipasto (con l’efficienza di chi teme che poi non si veda più nulla fino al mattino), siamo tornati nella nostra posizione standard: seduti, in contemplazione. Il secondo piatto? È arrivato talmente tardi che l’ho accolto come si accoglie un vecchio amico che non si vede da anni. Il cameriere, con passo lento e meditativo, sembrava in pellegrinaggio interiore. La carne era buona, onestamente, ma anche il cibo migliore perde un po' del suo fascino se devi aspettare che Giove entri in congiunzione con Saturno. La parte migliore? Il conto. Non per il prezzo (decisamente non proporzionato all’esperienza), ma perché è stato il momento più veloce della serata. Una rapidità che lascia senza fiato: forse il POS è l’unico oggetto che non entra in...
Read moreNon siamo di Lodi. Ci troviamo per caso di fronte al ristorante e, essendo aperto di lunedì (a quanto pare il lunedì qui a Lodi non si mangia fuori casa) ci fermiamo. Siamo gli unici clienti in loco. Ordiniamo un antipasto, due cotolette alla milanese, un calice di bianco e una bottiglia d’acqua. Dopo il costosissimo antipasto fatto di salumi scadenti e gnocco scongelato e fritto, la cameriera ci dice che la cotoletta non è disponibile. Ordiniamo una pizza. Naturalmente il vino bianco non ci sta bene ma ormai ce lo hanno portato. Anzi ce ne hanno portati due. Scadenti anche questi e non richiesti ma vabbè, errore nostro non mandarne indietro uno. A saperlo che costavano 7 euro l’uno… Ora chiedo ai gestori. Ma davvero credete che chi viene a mangiare da voi rimanga soddisfatto del rapporto qualità prezzo? O credete che il cliente sia un pollo da spennare? Mi sono...
Read moreHo ordinato due pizze a domicilio per le ore 20. Sono arrivate all 20,30 praticamente fredde in quanto erano in giro per la città da 30 minuti. Speravo di cavarmela solo facendola riscaldare in forno ma mi sbagliavo. Pizza gommosa al limite della commestibilità. Non parliamo dei frutti di mare in coppa alla “pizza”. Cozze nemmeno l’ombra e gli altri frutti da evitare. Insomma questa sarà soltanto la mia opinione ma credetemi mi costa sacrificio nell’esporla perchè normalmente riesco anche ad accontentarmi ma stasera abbiamo superato il limite della decenza e credo che il mio contributo possa essere costruttivo e migliorare il servizio e la qualità di questo esercente...
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