Premessa che il locale è diviso in due stanze, all'ingresso io e i miei colleghi avevamo giá sospettato dell'imminente fato che ci aspettava all'interno del locale, l'aroma di vecchio e muffa avevano giá influito sul mio giudizio ma data la fretta e la fame abbiamo comunque deciso di fermarci qui a mangiare, iniziando dalle porte della sala: erano chiuse,
dubbiosi del fatto che il ristorante fosse aperto o meno, o che si trovasse all'interno della struttura, siamo stati scortati dopo qualche momento all'interno della sala: un museo di antiquariato, in tutto e per tutto.
Da qui inizia la mia recensione sul cibo:
-La pasta era scotta , cucinata come fanno all'estero per spacciarsi italiani, per non parlare della qualitá da discount servita in bianco con sopra sugo di dubbia conservazione indecisa tra sugo già pronto o conservato in freezer.
-Il maiale ormai , morto di vecchiaia , sapeva si bruciato tanto che ho dovuto abusare di sale e olio per placare i morsi della fame.
-Le patate lessate erano forse la specialitá del locale? ottime...
E il colpo di grazia, il caffè , un concentrato di caffè americano tanto buono in bocca quanto in bagno.
Invito il proprietario a partecipare al programma "cucine da incubo" o di migliorare la qualitá della cucina poichè trovo assurdo di come un ristorante con media di 4 stelle debba farmi sentire come se avessi pagato per un trattamento masochista culinario.
Spero in un miglioramento, o un restauro della qualitá per far valere le precedenti recensioni e per rispetto per i futuri clienti che si aspettano un ristorante di qualitá medio-alta.
Saluti.