Fusion Ken — Restaurant in Milan

Premetto che non mi diverto scrivere recensioni negative e nemmeno a perdere tempo, ma mi sarebbe servito molto leggere una recensione come questa prima di entrare qui, quindi per il bene del prossimo ci tengo a scrivere due righe. Cucina cinese a tratti strana, pollo al limone servito con un gel che sembrava quello che si usa per fare le ecografie, un piatto davvero da incubo, tutto un po’ pieno di pastella come se volessero riempire il tuo stomaco quanto prima. Sushi immangiabile, e non sto esagerando, onestamente sembrava sushi fatto da un cuoco cinese che non ha idea di cosa sia il Giappone e che ha voglia di riempirti lo stomaco, il dragon roll invece che il gambero tempura, nel mezzo aveva una sorta di rotolino di pane molle che odorava di gambero ma era pane, credetemi. Nigiri scottato, odorava ed aveva sapore di benzina bruciata, era stato carbonizzato ed impregnato del gas della fiammella che non è stata saputa usare. Gamberi sale e pepe impregnati d’olio. Onestamente credo che questo sia ufficialmente il peggior sushi di milano. Locale vuoto e arredato terribilmente. Personale cortese fino a quando non hanno visto che ho lasciato tutto sul tavolo, a quel punto sono stati scontrosi e sgarbati nonostante io abbia comunicato che mi dispiaceva e che le pietanze non erano commestibili. Dopo aver pagato sono dovuto andare a pranzo di nuovo in un altro ristorante perché ne io ne la mia compagna abbiamo mangiato quasi nulla.

Spiace perché avrebbero potuto gestire meglio tutto invece di vendere prodotti scadenti e mal preparati, ingenui.

Lasciate ogni speranza o voi...

Il Ramen non era ramen, ma quei così della Sai ke bon, già pronti con un uovo occhio di bue sbattuto dentro, mezzo marrone bruciato. Spiedini di manzo senza sapore. Spiedini di gamberetti sembravano esser tolti dalla confezione dei surgelati e coperti di salsa. Senza sapore, sembravano mezzi bolliti, appena scongelati. Insipidi. L'unica cosa abbastanza decente era la cotoletta. Gli involtini primavera, minuscoli, dentro mollo, sembrava pasta non cotta. Il tonno e il salmone erano li da giorni perché avevano un colore e un sapore strano, se dovessi stare male avviseró le autorità competenti. Chi serve cibo del genere, dovrebbe chiudere all'istante. Poi il Sabato 14 euro ho mangiato mezzo piatto io e mezzo il mio compagno. Dovremmo pagare oltre 30 euro per aver fatto la fame e rischiare anche di stare male. Dovrebbero pagare loro me, per aver attentato alla mia vita. E chi mette 5 stelle, forse, parere personale, avrà bevuto un po' più del previsto e non sarà sicuramente razionale. Un cibo così io non lo darei nemmeno al mio cane. E ho detto tutto.

Mi dirigo alla cassa 33 euro. Con il sorriso mi ha detto pure...

L'esplorare i sapori dell'Oriente non trova migliore locazione che nel centro industrial-commerciale del nord ovest italiano, promettendo interminati sodalizi nei più svariati locali. È indiscusso il necessario adattamento a convenzioni di bassa lega, apprestandosi all'assaggio di banchetti illimitati a prezzo fisso; è indiscusso allo stesso tempo che nel trovarsi nel piatto un pesce dalle venature verdastre su carne gialla adagiato su del riso volgarmente compresso, non esuli dal provocare nel tapino una sensazione spiacevole. Gentilissima l'accoglienza, che lascia spazio anche alla misera bici altrimenti allagata dalla pioggia, sfavorevole al contesto la discutibile verità...