Dopo un lungo periodo di riflessione, Watson ed io riprendiamo le nostre indagini gastronomiche investigando su un ristorante che ha recentemente aperto i battenti nel centro storico di Novara: il " Bollicine"; nei locali che furono del bar-pasticceria Sacco ha infatti trovato posto questo bistrot che propone cucina ligure specialmente (ma non solo) di mare. Abbiamo quindi evvettuato la prenotazione da Google usando l'applicazione The Fork direttamente sulla pagina del locale riservando un tavolo per due all'orario di apertura serale. Giunti sul posto all'ora stabilità, dopo qualche esitazione dovuta ad un cartello che riportava la scritta "CHIUSO" abbiamo deciso comunque di entrare scoprendo una sala che si sostanzia in un lungo serpentone dove a sinistra è posto un bancone da bar ed a destra sono collocati diversi tavoli, vuoi da 2 vuoi da 4 posti. L'accoglienza è professionale, ma non stucchevole e velocemente veniamo fatti accomodare al nostro posto scoprendo che altri 2 commensali prima di noi non si erano lasciati intimorire dal cartello di chiusura inavvertitamente dimenticato all'ingresso. Il menù è sia in formato cartaceo che digitale (anche se mi accorgo solo successivamente che quello reperibile dallo smartphone non coincide esattamente con quello che stringo fra le mie mani). Optiamo per uno dei 2 menù degustazione: quello lasciato alla fantasia dello chef, che prevede 2 antipasti, un primo ed un secondo con contorno al costo di € 35 a persona, bevande escluse. Il tavolo è preparato in modo gradevole in stile bistrot (tovaglioli di carta, ecc.). I piatti arrivano velocemente e si presentano molto bene visivamente oltre ad essere piacevoli al palato. Qui però si presenta la prima pecca del locale: nessuno ci spiega le portate che, essendo lasciate "alla fantasia dello chef" non sono descritte sul menù! Ci rendiamo conto che si tratta di una disattenzione come il cartello dimenticato all'ingresso, ma il personale è, nella sua semplicità, così affabile, che decidiamo di soprassedere e proseguiamo con la degustazione. Purtroppo si presenta la seconda mancanza della serata: al fondo della sala, non visibile, è presente una tavolata di giovani che festeggia un compleanno; nessuno ci aveva avvertito di questa coincidenza ed in oltre sono diffusi due accompagnamenti musicali contemporaneamente: uno più sobrio per la prima parte del locale dove gli avventori consumano tranquillamente i loro piatti ed una seconda base musicale più moderna e potente, per la zona occupata dai ragazzi. Se fa piacere che dei giovani scelgano di divertirsi in un locale come questo, la sovrapposizione dei due sottofondi è risultata molto fastidiosa. Decidiamo quindi di consumare velocemente i nostri dolci ed il caffè per guadagnare l'uscita. Nel complesso comunque, non considerando le disattenzione di cui si è detto, l'impressione è positiva; anche il commiato portoci dalla giovane ragazza che ha conteggiato la nostra spesa è stato estremamente cordiale. In questa occasione scopriamo che il ristorante deve ancora essere inaugurato, questo spiega le leggerezze di chi si è dato conto, dovute alla ancora precoce esperienza. Positivo il conto finale: il menù degustazione ci è costato € 35 a testa, una bottiglia di Albarola dei Colli di Lumi € 25 e quindi con dolce, acqua e caffè abbiamo speso tra i € 50 ed i €60 a testa: niente male per un menù a...
Read moreUna stella sola non tanto per la qualità del cibo, che può essere opinabile, ma per il fatto che non transigo sulla qualità del servizio e soprattutto dell'educazione. Otto di noi hanno ordinato un menù di tre portate e due persone solo un primo, ci può stare (ma anche no) che veniamo serviti con quasi un'ora di distacco tra una portata e l'altra (abbiamo ordinato alle 20 e abbiamo finito alle 23), inoltre chi ha ordinato solo un primo è stato servito dopo un'ora e mezzo dal primo ordine e neanche contemporaneamente al primo piatto dei nostri menù. Tra l'altro una delle cose più fastidiose è vedere quello che sembrava il gestore camminare accanto al nostro tavolo e non fermarsi una volta, facendo finta di niente. Mi è sempre capitato il contrario in altri locali, ovvero che il personale si accerti che vada tutto bene, a volte anche in modo esagerato. Ma il plus è arrivato al momento di pagare il conto, dove a quello che sembrava il cuoco, nel frattempo sopraggiunto, abbiamo educatamente posto le nostre rimostranze, alle quali ci siamo sentiti rispondere in luogo a meritate scuse, con un atteggiamento chiaramente insofferente alle critiche, che non potevamo pretendere di più dato che era sabato sera. Incredibile! (Tra l'altro era venerdì...) Cortesia e umiltà al posto di arroganza e supponenza nell'ammettere le proprie mancanze avrebbero potuto rimediare alla situazione. Un comportamento sufficiente a non far più tornare dieci persone in...
Read moreSeconda esperienza di aperitivo con selezione di aperifish. A differenza della prima volta ( luglio 2025) il servizio ha evidenziato immediatamente una debacle rispetto alla precedente esperienza: Aperitivo per 2 persone servito in un piatto unico con 4 pietanze dozzinali e sovrapposte ( non lo vedevo dall’86): gamberetti in “acqua” rosa a ridosso di un carpaccio di pesce non definito mischiato ad un’insalata di mare che definirei stopposa.Pesciolini fritti a guarnizione. Degno di nota il piatto di cozze alla marinara ma il vino compreso nell’aperitivo e servito nel quartino di vetro ha di fatto azzerato l’unica nota positiva. Aggiungo che , pur avendo ordinato una bottiglia di vino di media bassa cantina da 25 euro , non abbiamo avuto neanche il piatto pulito dopo aver mangiato le cozze e abbiamo dovuto chiedere il pane e servirci dal piatto di portata anni 80 direttamente con le nostre posate. In definitiva: al di là dei 70 euro spesi per un aperitivo di basso livello, dov’è l’attenzione al cliente? L’ascolto attivo alla sala? La dedizione all’osservazione della mimica e delle necessità di un avventore? Dov’è la passione per la qualità? Chiedimi almeno “se sono felice” Se me lo avessi chiesto ti avrei risposto e mi sarei risparmiata...
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