La Pinetina — Restaurant in Ovindoli

Il ristorante è carino e semicentrale, la cucina tradizionale, come nella maggior parte dei ristoranti della zona. Il servizio non è impeccabile:i camerieri un po' frettolosi nello sparecchiare, anche con cibo ancora nei piatti. In compenso, a fine pasto, sul tavolo c'erano tutte le bottiglie vuote di acqua, vino e bibite consumate. Il vero appunto, però, riguarda il fatto che pur avendo prenotato con congruo anticipo per festeggiare un compleanno in comitiva, siamo finiti in tavoli separati e senza alcuna possibilità di conversare... Fatto ancor più grave che, Pur avendo preavvisato della presenza di un ospite celiaco ed essere stati rassicurati sulla capacità del locale in proposito, abbiamo dovuto verificare il contrario: non c'era pane (anche se il coperto viene pagato), l'antipasto servito negli stessi taglieri di tutti gli altri ospiti, con altissimo rischio di contaminazione anche solo dalle posate (si prendevano salumi e poi fritti e crostini)... In un ristorante attrezzato, il celiaco viene servito a parte, su piatti assolutamente ad uso esclusivo e con cibo preparato a parte anche in cucina... Non si può garantire il "gluten free" solo perché si servono due primi senza glutine (di cui uno crudo), se poi si omette assolutamente qualsiasi precauzione negli antipasti e nei secondi... Con l'ospite in imbarazzo tutto il tempo e, una volta a casa, con chiari sintomi di...

All'arrivo non troviamo nessuno ad accoglierci. Siamo costretti ad attraversare tutto il locale fino alla porta della cucina e ad attendere qualche minuto prima di incontrare qualcuno dello staff. Una volta al tavolo ordiniamo e mangiamo tranquillamente fino all'arrivo degli arrosticini. Questi sono completamente sciapi, ma nessun problema, chiediamo gentilmente ad un cameriere di portarci la saliera. Passano i minuti e lo vediamo tranquillamente fare altro. Chiediamo quindi anche al secondo cameriere di poter avere una saliera. Ancora nulla. Dopo 15 minuti di attesa ci arrendiamo e mangiamo i nostri arrosticini ormai freddi, oltre che sciapi. Chiediamo il conto. Ci viene portato ma non ci viene data possibilità di pagare al tavolo. L'unica possibilità è quella di dirigersi verso la cucina (dove tra l'altro ci sono anche le saliere tutte belle ordinate). Qui troviamo un assembramento davanti la cassa (che in questo periodo di Covid non è proprio l'ideale) di clienti intenti a richiedere fatture includendo primi, escludendo secondi, aggiungendo contorni, caffè e così via. Altri 15 minuti buoni di attesa prima di poter pagare e finalmente andare via. La pessima accoglienza clienti purtroppo rovina completamente la cena...

Ottimo l'ambiente, bel posto, buoni i prezzi. Buono il tagliere di salumi e formaggi soprattutto perché impreziosito da tre ottime salsine, ma non si discosta da quello che trovi da tante altre parti, non valorizzando prodotti locali. Buoni gli gnocchi al gorgonzola, anche se, pure qui, conditi con un "semplice" cacio locale e pepe sarebbero stati certamente più significativi e apprezzabili. Ottimo lo stinco al forno, tenerissimo e ben fatto ma... due (per me obbligatorie!) patate al forno mancavano dal piatto e pure dal menù. Deluso invece dal coniglio alla cacciatora, davvero un po' secco e soprattutto privo di tutto: va bene farlo in bianco (anche se in Abruzzo mi risulta si faccia col pomodoro), ma totalmente non pervenute le varie erbe da arrosto, come salvia e alloro, zero olive, zero capperi, insomma... semplicemente un coniglio cotto in padella con un po' di rosmarino, non certo una cacciatora. Ottime le "foje", cioè cavolo cappuccio e peperoni in padella. Insomma, come mi avevano assicurato, la cucina di Vittoriano è di certo una buona cucina, a cui aggiungere, a mio avviso, una maggiore località nei piatti e forse un po' di "sorriso" in più. Tornerò sicuramente, sperando di poter dare il massimo della...