Ho avuto modo di visitare Agorà due volte durante l'estate del 2020.
In un mercato storicamente dominato da trattorie e ristoranti che fanno della quantità il loro punto forte, Agorà (insieme ad una manciata di altri locali sparsi per la provincia) si prefigge l'obiettivo di offrire un'esperienza diagonalmente opposta, basata sulla qualità della materia prima e l'eleganza delle preparazioni.
Mentre l'ampia selezione di antipasti alterna assaggi molto gustosi (la spuma di baccalà ne è un esempio) ad altri alquanto deludenti (tonno agorà, per dirne uno), i secondi piatti risultano tecnicamente ben eseguiti e finemente ricercati. Nelle mie due visite ho avuto modo di degustare il pescato del giorno a cottura lenta (ottimo e tecnicamente corretto, seppur molto classico), e gli scampi con foie gras e marron glacé: in particolare, quest'ultimo è a mio avviso il miglior piatto del menù.
Se i secondi, e in parte gli antipasti, mi hanno lasciato un ottimo ricordo, i primi mi hanno tutti particolarmente deluso. Come suggerito dal gentilissimo titolare, abbiamo ordinato mezze porzioni, e questo ci ha permesso di assaggiare quasi tutta la proposta di primi.
C'è una componente - negativa - che accomuna tutti i primi, rendendoli sbilanciati e a tratti completamente insapori: il condimento è sempre troppo scarso rispetto al quantitativo di pasta.
Segue una descrizione più dettagliata.
La "leggendaria" carbonara di alici. L'idea dietro il piatto è ottima, e in generale l'accostamento dei sapori, se bilanciato meglio, sarebbe memorabile. Purtroppo, il quantitativo di salsa di alici risulta insufficiente, ed il tutto è peggiorato dalla crema di uova che smorza definitivamente il "punch", già di suo molto debole, delle alici, rendendo il piatto eccessivamente blando.
Gnocchetti scampi e bottarga. A mio avviso il miglior primo piatto di Agorà, tuttavia esso necessiterebbe di un quantitativo molto più abbondante di scampi (o, in alternativa, più ridotto di gnocchetti). Inoltre, il piatto ha bisogno di molto più sale, considerato che la bottarga, che dovrebbe donare sapidità al piatto, è praticamente non pervenuta.
Cappellacci ripieni di branzino in brodo e tartufo Il cappellaccio in sé non è cattivo, seppur neanche entusiasmante. Il brodo/guazzetto, al contrario, totalmente insapore. Del tartufo non si percepisce ne' il sapore, ne' l'aroma, e a questo punto l'avrei completamente omesso.
Fettuccine in guazzetto di peperoni e ragù di pescatrice Questo è in assoluto il peggior piatto salato degustato al ristorante Agorà. L'acqua/guazzetto di peperoni potrebbe benissimo essere sostituito con della normale acqua tiepida senza che nessuno ne noti la differenza, mentre 3 pezzetti microscopici di pescatrice su 40g di pasta non possono essere qualificati come ragù. Il piatto nel complesso è talmente insapore che si percepisce solo il gusto della farina integrale di cui è fatta la pasta. Ed un piatto di pasta in cui si avverte SOLTANTO la pasta, non è un piatto "delicato", ma un piatto completamente sbagliato.
Dessert Non ricordo i dessert provati se non un sorbetto di bergamotto, che alla seconda cucchiaiata diventa immangiabile.
Cantina Cantina importante, forse anche troppo. Viene spontaneo domandarsi come si potrebbe mai abbinare un Masseto o un Sassicaia ad un menù talmente delicato. Probabilmente considerato il target del locale ci sarebbe bisogno di un sommelier in sala, tuttavia, considerato il costo che comporterebbe mantenere una figura del genere, non biasimo i proprietari per non averne ancora assunto uno.
Servizio In particolar modo durante la mia primissima visita, il servizio è stato impeccabile, da ristorante stellato, qualcosa che non avevo ancora visto in Calabria. Tanti complimenti al caposala.
Prezzo giusto per la qualità degli ingredienti. Locale esteticamente molto...
Read moreAgorafagia
Percorrendo quella sorta di Stoà costituita a Rende dai portici sulla mitica 19 delle Calabrie, mi ha attraversato una suggestione, ovvero che non ci stavamo recando solo ad un ristorante per una cena di lavoro, ma ad un metaluogo che figurativamente rappresenta la conquista da parte del Demos di una cucina regale. Come nelle poleis greche l'avvento della democrazia aveva spostato la vita pubblica dall'Acropoli all'Agorà, così mi piace pensare che un certo tipo di cucina importante del territorio ad un certo punto nella storia di Rende è scesa dal Castello verso quella strada che unisce gran parte di una Regione. E grazie a questo trait d'union che si concentra in questo metaluogo il meglio delle materie prime e nella "metacantina" il meglio della produzione vitivinicola calabrese.
Venendo accolti con grande professionalità da parte del personale (direi quasi castellana accoglienza), ci facciamo guidare nella scelta delle portate. Per accompagnare ci propongono una serie di bottiglie tra cui una Guarnaccia ed un Pecorello, ma conoscendoli, visto c'era voglia di sperimentare altro, alla fine siamo atterrati su un Greco di Bianco. Come antipasto ci portano una Tartare di gamberi ed un "Volevo essere un tartufo di merluzzo" ovvero merluzzo saltato in padella in crosta di carbone vegetale, con spuma di patate e pioggia di tartufo per poi atterrare al mitico Tonno Agorà con peperoncino e cipolla di Tropea. Un overture del genere è doveroso ricordarla per anni. Passando ai primi assaporiamo due piatti straordinari, ovvero la Carbonara di Alici, con l'uovo spumato con l'ozono in modo da essere gustoso, pervasivo e leggero (infatti con un uovo si realizzano 20 porzioni) e i Cappellacci di gallinella in brodo di tartufo che forse racchiude in un piatto quella filosofia culinaria del locale che unisce il mare, la montagna e le vigne calabresi. Ahimè tutte le cose perfette hanno un inizio ed una fine, proprio come insegnavano i greci (sospettosi dell'infinito concepito invero sulle sponde italiche dello Ionio da Ipparco di Metaponto), per cui passiamo al dolce in particolare un gelato all'anice stellato con zafferano calabrese e terriccio al cioccolato....che ve lo dico a fare! Conclusione con un wiskey servito con un centellino di vetro che ancora una volta non fa rimpiangere i tempi dei castelli. Il prezzo di questa conquista democratica: 70 € a testa con un livello che sfiora la stella...
Read moreI had dinner at Agorà in Rende and it was honestly one of the best restaurant experiences I’ve had in Calabria. The place has a really nice atmosphere – elegant but not pretentious – and the staff made us feel welcome from the start. The food was outstanding. You can really taste the freshness of the ingredients, and every dish was beautifully presented without being over the top. The seafood was super fresh, the pasta with prawns perfectly cooked, and the flavours were balanced in a way that felt both traditional and modern at the same time. They also have a great wine huge selection of champagne with lots of interesting local options. Overall, it’s the kind of place I’d recommend for a romantic night out or to celebrate something special. Definitely worth a visit if you’re anywhere...
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