Specifico che si tratta di una valutazione rivolta solo alla serata del cracking art (festa dei 30 anni). Se dovessi pensare alla prima volta che siamo stati qui qualche anno fa non avrei dubbi ad assegnare 5 stelle piene! Questa volta invece siamo rimasti davvero molto delusi, io, mia moglie e mio figlio che pensavamo di poter festeggiare in tranquillità ma anche senza tante pretese considerando le premesse, un compleanno in famiglia. Ebbene, nella mia ingenuità, ho completamente frainteso l’obiettivo della serata.
Non so bene che strada stia prendendo questo ristorante, oppure sono io che sto diventando troppo vecchio, ma quando si attira le persone dicendo che ci sono posti limitati, non si pensa poi di doversi trovare accalcati in un giardino ristretto con 200 persone (stima approssimata forse per difetto ma non troppo distante dalla realtà), che non riescono più nemmeno a muoversi e che dovrebbero passare l’intera serata in piedi, alla ricerca di camerieri che faticano letteralmente a passare tra gli invitati coi vassoi che stentano ad arrivare oltre i 2 metri fuori dalla cucina, assaltati da chi vi si trova più vicino! Posti a sedere nemmeno l’ombra!
Ad un certo punto ci siamo decisi ad entrare nei locali interni dove diversi invitati si erano già appropriati dei tavoli (non apparecchiati) e fortunatamente siamo riusciti a trovarne uno e a sederci. Per avere qualche portata ho più volte dovuto pregare un cameriere di farci arrivare qualcosa in quanto l’ultima volta che ho tentato di prendere qualcosa mi sono trovato in mezzo ad una scena imbarazzante, con persone che si sono letteralmente fiondate su un vassoio in uscita dalla cucina con 5 piattini di pasta.
Per avere un po’ di acqua eravamo costretti ad uscire in giardino dove i camerieri riempivano i bicchieri per un terzo.
Detto questo, a mio avviso, ma sarò certo uno dei pochi perché molta gente sembrava divertirsi, l’organizzazione é stata un vero disastro e purtroppo, seppur ammetto che alcune portate come il lievitato dello chef e un dolcetto al cocco erano davvero eccezionali, il resto non è stato un granché! Pasta troppo dura e risotto buono ma dal sapore troppo intenso. Abbiamo comunque davvero preso un paio di assaggi e bevuto 2 litri di acqua prima di andarcene con 225 euro in meno (dovevo capirlo subito dal prezzo troppo basso che c’era qualcosa di strano).
Ovviamente non torneremo seppur non metto in dubbio che nelle serate “normali“ la cucina e il servizio siano ancora eccezionali come li ricordavo.
Ho riportato il mio pensiero personale e i fatti vissuti da noi; sono certo che molte altre persone fossero preparate e che si siano anche divertite. Molto probabilmente non era la serata giusta da passare in famiglia e attribuisco il “disastro” in buona parte alla mia...
Read moreFrequento il Pomireau di Giancarlo Morelli da anni, ma purtroppo la mia ultima esperienza, risalente a pochi giorni fa, è stata davvero inaccettabile per la gravità dell’accaduto.
Mi trovavo al ristorante per un pranzo di lavoro con due clienti e il mio titolare. L’accoglienza iniziale, come sempre, è stata cordiale e professionale. Tuttavia, il servizio si è rivelato — purtroppo, come già successo in passato — non all’altezza di un ristorante di questo livello: ad esempio, il vino ordinato è arrivato solo dopo che avevamo già terminato la prima portata, e solo a seguito di nostra sollecitazione.
Il problema più grave riguarda però l’amuse-bouche: nel cannolo al salmone ho trovato un pezzo di plastica, liscio ma di dimensioni considerevoli, che ho davvero rischiato di ingerire. Ciò che trovo ancor più inaccettabile, soprattutto per un ristorante che fino a pochi anni fa vantava una stella Michelin, è stata la gestione dell’incidente, sia da parte del personale sia dello chef.
Alla segnalazione immediata, fatta (forse erroneamente) al sommelier mentre ci serviva quel vino arrivato in ritardo, la risposta è stata un semplice e quasi impercettibile “ci dispiace” sussurrato dall’altra parte del tavolo. Nessuna scusa formale rivolta a me, né segni di reale preoccupazione per quanto accaduto.
A fine pranzo ci è stato chiesto se desiderassimo il dolce, e abbiamo cortesemente declinato. Tuttavia, su iniziativa dello chef, ci è stato servito uno zabaione accompagnato dalla frase: “Questo è offerto dallo chef per il piccolo disguido.” Piccolo disguido? Ritengo la situazione tutt’altro che “piccola”, e di certo non è stato un semplice disguido. Inoltre, trovo poco appropriato “porre rimedio” offrendo qualcosa a propria discrezione, senza prima chiedere scusa personalmente e domandare come si possa effettivamente rimediare.
A mio avviso, si è trattato di un modo per sminuire la gravità dell’accaduto e offrire un “contentino”. Infine, lo stesso chef Morelli è passato al nostro tavolo per salutare una delle persone presenti e conversando come se nulla fosse; ancora una volta, senza rivolgere a me alcuna scusa diretta o parola di considerazione.
Non avendo gestito personalmente il conto, non so se sia stata applicata una riduzione o una compensazione, ma in ogni caso sarebbe stato doveroso un gesto di attenzione e delle scuse sincere rivolgendosi direttamente a me.
Da un ristorante di questo livello ci si aspetta cura, professionalità e senso di responsabilità, qualità che, purtroppo, in questa occasione sono mancate del tutto. Il risultato è stato un pranzo rovinato e la spiacevole preoccupazione di aver forse ingerito, inconsapevolmente, qualche altro frammento...
Read moreEro già stata al Pomireau e un po' di tempo fa e purtroppo devo confermare la prima impressione: molto fumo e poco arrosto. Ci è stata regalata una cena con degustazione in cantina: l'ambiente ad uso esclusivo è carino anche se a mio parere l'odore di muffa tipico della cantina influisce negativamente sul godere delle pietanze. La degustazione è "a sorpresa", fatto che non ci è dispiaciuto perché ho assaggiato piatti che probabilmente non avrei ordinato, buoni entrée di benvenuto e gli antipasti (animelle e asparago), il risotto all'aglio orsino non così spettacolare (parere personale), poi sono cominciati i problemi: i ravioli di borragine completamente risoperti di seirass, sapevano solo di quello. Il diaframma: un piatto quasi casalingo con scelta del taglio di carne a mio avviso discutibile per una cena stellata. La vera debacle è stata sul dolce (sono un'amante dei dessert, parte fondamentale di una cena che si rispetti): ci è stato servito "assoluto di bosco con gelato al rafano", immangiabile! Frutti bosco in una zuppetta senza senso davvero troppo, troppo salata (e io amo il salato nei dolci!) e con una nota quasi rancida di frutta che è stata al caldo, buona l'idea del gelato al rafano... ma giusto l'idea!
Avevamo 4 vini scelti per noi dal sommelier in abbinamento, il prosecco dozzinale è rimasto nel calice, mentre il vino rosso biodinamico abbinato con la carne era impresentabile: con quest'odore di stallatico (scusate il termine ma è proprio così) tipico dei biodinamici (evviva i solfiti a questo punto!)... infatti non lo abbiamo nemmeno toccato! In una cena IN CANTINA contornati da Krug e Sassicaia mi aspettavo ci venisse proposto di meglio. La parte peggiore è il servizio: inizialmente cortese, ma da metà cena in poi, sarà perché eravamo nella scomoda cantina, nessuno ci ha più chiesto se andava tutto bene e in particolare il sommelier non si è minimamente interessato di chiedere se i vini erano di gradimento e se magari volevamo cambiare (ribadisco che non abbiamo avuto parte nella scelta)... eppure si sarà accorto che non ne abbiamo toccati 2 su 4! Che dire, per una cena che è stata pagata circa 400€ (anche qualcosa in più credo) è giusto aspettarsi di più. Ci sono ristoranti dal nome meno altisonante in cui alla metà del prezzo si ha un'esperienza decisamente...
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