Osteria contemporanea che possiede un fortissimo legame con il territorio. Se da una parte ci troviamo tra le mura di un locale storico - con i suoi tavoli in legno giganti diversi fra loro, un bancone che ha sostenuto il peso di una miriade di gomiti nel corso degli anni - dall'altra ci troviamo di fronte ad un menù che non è "scolpito nella pietra": cambia, si evolve, si rinnova smantellando la classica divisione tra antipasti, primi e secondi, dando vita ad una sorta di "percorso" che si aggiorna costantemente, tra proposte di carne, di pesce e vegetali. La particolarità di questi posto la troviamo però nella cantina che con una grandissima varietà e quantità di etichette ci regala un bagaglio culturale enorme, bisognerebbe farsi trasportare dalla storia di ogni bottiglia, fare un viaggio attorno e dentro al nettare degli dei. . Intanto ci godiamo alcune bottiglie rare e introvabili sparse un po' per tutto il locale.
Noi abbiamo ordinato: 🍽️
Entrée:
• olio di Ghiacciola di Brisighella su pane caldo: nella sua semplicità è una coccola che fa sempre piacere. Ottimo il pane utilizzato, faceva da trampolino di lancio a questo olio.
Antipasto:
• Zuppa di cipolle con formaggio Comté: calda, morbida e appagante. La dolcezza della cipolla, la cremosità della zuppa e il formaggio che filava davano vita ad un piatto semplice ma davvero degno di nota, qui l'obbiettivo del titolare di valorizzare gli ingredienti è stato raggiunto in maniera soddisfacente.
Primi:
• Gnocchi verdi, burro alla salvia e spuma di caprino: buoni, sodi e da un colore e un profumo estremamente invitante. Pasta fatta in casa, ben eseguita, peccato che non ci fosse un legame e una cremosità a tenere uniti tutti gli ingredienti. Il caprino non aveva la consistenza di spuma come citato nel menù, era una sorta di crema più densa.
• Tagliatelle al ragù: buone le tagliatelle, alcune più grossolane, altre più sottili meno il condimento un po' troppo asciutto.
Secondo:
• Capriolo à la Royale con scarola saltata: carne delicata, dolciastra, dal cuore rosa e tenero. Gusto spettacolare, carne buonissima e cottura perfetta.
In conclusione possiamo dire che qui si sta bene, si viene cullati da una tranquillità piacevole, non ci sono distrazioni, il tempo scorre lentamente. Sul piano food abbiamo constatato invece che la ricerca dei "sapori di una volta" si coniuga con "elaborazioni più "contemporanee" - congruo con l'idea di osteria contemporanea. Il personale, infine, lo abbiamo trovato disponibile, pronto a rispondere a tutte le domande senza batter ciglio, gentile e sorridente.
Voto: 76/100 Prezzo:...
Read morePurtroppo questo ristorante è stata una delusione totale. Il posto si presenta come un locale molto raffinato, il servizio è molto curato, sebbene non ci siano né i cuscini nelle sedie né le tovaglie nei tavoli, i camerieri sono molto gentili. Peccato che, a parte per i vini, non c’è stata attenzione per i clienti con esigenze diverse dall’offerta proposta nel menù. Quando ho chiesto se c’era la possibilità di preparare un primo vegano, il cameriere mi è sembrato che andasse in tilt: l’unica proposta che mi è stata fatta è stata quella di togliere il formaggio di fossa negli gnocchi, senza neanche adeguare il prezzo. Quando la pietanza è arrivata sono stato costretto a chiedere sale olio e pepe per dare un po’ di sapore al piatto: gnocchi e broccoli , senza formaggio di fossa, 14€. Cosa costava chiedere in cucina se potessero preparare qualcosa fuori menù?Mi meraviglio molto che in un locale dove i primi arrivano a costare anche 20€, non siano stati in grado di proporre un piatto che non contenesse carne pesce uova o formaggi. Banalmente sarebbe stato sufficiente fare una pasta al pomodoro con delle verdure. Ma a quanto pare non avevano neanche quelle in cucina. Perché quando ho chiesto se avessero dei contorni, tilt di nuovo, nel menù non esistono contorni. Quello che mi è stato proposto, anche qui, qualcosa che non valeva il prezzo pagato, una insalatina e una patata intera, per un totale di 16€ (i contorni viaggiavano dai 6 per l’insalatina , ai 10€ per la patata). Ma è possibile che in un ristorante simile non abbiano due verdure da cuocere al forno o in padella?? Ciliegina sulla torta, il conto viene arrotondato per eccesso (di 1€, ma comunque non è corretto)! Eravamo in 6, decidiamo di fare conti separati, vado alla cassa e su un conto di ben 297€, chiedo di pagarne 68€, quando poi sono arrivati i miei amici (che chiedono “noi paghiamo quello che rimane, diviso 4”), il conto è lievitato da 229€ a 230€ (297-68=229 che probabilmente calcolati a mente sono diventati 230.) Capisco che possa non essere facile seguire le esigenze di tutti, ma secondo me qui è mancata la preparazione alla base, mi sono trovato davanti dei professionisti che non hanno saputo gestire una situazione inusuale. O si sceglie di rimanere osteria o si sceglie di essere un ristorante raffinato. Questo non è né uno né l’altro. Buona fortuna...
Read moreDopo aver conosciuto la precedente collocazione posso solo dire di essere deluso. Servizio ai tavoli molto buono e cucina buona ma .... locale molto rumoroso con bambini che sono liberi di scorazzare tra i tavoli urlando e arredamento che tutto ha tranne lo spirito dell'Osteria. I prezzi sono comunque alti e l'esperienza sul vino col titolare è stata a dir poco allucinante: ho scelto un vino dalla carta (prezzo indicato 20 euro) e dopo un po' mi sono trovato il proprietario al tavolo che trafelato mi dice "C'è stato un errore nella carta dei vini ed il vino che lei ha scelto non è quello che le hanno dato ma quest'altro!" indicandomi nell'espositore che si trovava proprio vicino a me un altro vino e prelevandolo per farlo stappare senza dire che l'errore consisteva nel diverso prezzo tra il costo reale del vino Etna e quello indicato nella carta. Sono rimasto interdetto e mi sono premurato di verificare in cosa consisteva la differenza (avevo i vini a fianco e leggere un'etichetta rientra nelle mie capacità).. Il vino da me scelto (Etna rosso Il Musmeci) è un Etna Rosso mentre quello indicatomi come "mia scelta" è un Ero (Nero d'Avola) della stessa cantina.. Ho richiamato la cameriera e me lo sono fatto cambiare nuovamente. Al momento del conto (comunque salato) il proprietario con una risatina mi dice "Vedo che ha voluto comunque l'Etna, ma le dico che essendoci un errore nella carta dei vini, lo dovrei vendere ad almeno 35 euro, però facciamo 28 ... La mia reazione è stata di suggerirgli di modificare la carta. Non volendo fare una scenata (lui era TENUTO ad applicare il prezzo indicato) tutto è finito così. A questo punto però mi chiarisco : 1- Non mi doveva trattare come un cliente stupido (avendo seguito il corso di sommelier conosco i vini) dicendomi che "il vino da me scelto era un altro". 2- La scena del prezzo scontato è pietosa ed un ristoratore di qulità se la sarebbe risparmiata riconoscendo che l'errore è suo e ne paga lui le conseguenze (anche se si tratta di rimetterci 10 euro).. Morale : la professionalità è...
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