Un'esperienza disgustosa! State alla larga da questo posto! Io e mio marito ci eravamo affidati alla bella recensione letta proprio su Google sul ristorante Umbramare e abbiamo prenotato un tavolo....evidentemente o il signore è un parente o amico oppure ha sbagliato ristorante da recensire. Oltre ad essere relativamente molto caro, il ristorante ci ha proposto il seguente: una lasagna DECONGELATA malamente al microonde che nuotava sull'acqua di decongelazione...improponibile e mandata indietro (costo da menu euro 8). E infine un calzone completamente bruciato che per il costo di 10 euro conteneva all'interno mozzarella, mezzo cucchiaio di pomodoro, 3 pezzi di salsiccia e una manciata di funghi in scatola. Incredibile, soprattutto la reazione del titolare che di fronte alle nostre lamentele ha risposto con estrema maleducazione sbattendo sulla tavola un altro piatto di quello che lui chiamava "preparato per lasagne" anche questo evidentemente appena decongelato, al quale il personale aggiungeva della mozzarella sciolta in cima per trasformarlo nella "lasagna" e dicendo che in quel ristorante NESSUNA cosa era congelata o surgelata. Io quella sbobba, quell'ammasso putrulento di carne e pasta di colore rosa chiarino non l'avrei data da mangiare nemmeno al mio cane e di fatti ho chiesto tra le risate al titolare "Scusi, ma quella che cosa sarebbe???Una lasagna? Mi faccia il piacere!". Di risposta, il signor titolare, vestito alla meglio peggio ed in un italiano tutto suo rispondeva che forse casomai eravamo noi a non sapere cosa fosse una lasagna (abitiamo a Bologna vedete voi...). Insomma, una cosa incredibile non vi era nemmeno modo di ragionarci. Il personale evidentemente abituato a scene del genere assisteva ammutolito e cercava il più possibile di evitare i nostri sguardi. Alla fine per evitare scenate ci siamo alzati e ce ne siamo andati. Il titolare non ha voluto fare sconti e abbiamo dovuto pagare per intero il conto di €35. Spero tanto che chi desideri recarsi in questo postaccio riesca prima a leggere questa review. Il Gargano è un posto meraviglioso, l'ospitalità meravigliosa, la cucina meravigliosa. E poi, ci sono questi approfittatori e mele marce che dio solo sa perché e come siano ancora aperti. Una...
Read moreUna mattina di giugno in Puglia, il sole era già alto ma l’aria ancora fresca di mare. Mi trovavo a Vieste, lungo il promontorio del Gargano, e avevo deciso di concedermi una colazione tardiva trasformata in un pranzo vista mare. Quella si è rivelata una delle esperienze culinarie più autentiche e sorprendenti della mia vita.
Il ristorante era un piccolo gioiello incastonato tra le rocce, a pochi passi da una caletta nascosta dove l’acqua era talmente trasparente da vedere i pesci nuotare. I tavoli erano sistemati su una pedana in legno sopra il mare, con tende leggere che si muovevano al ritmo del vento. Un silenzio perfetto, interrotto solo dal suono delle onde e dal chiacchiericcio discreto di altri ospiti.
Appena seduto, un cameriere giovane ma molto professionale — con modi garbati e una passione evidente per il suo lavoro — mi ha consigliato il piatto del giorno: Scorfano fresco, pescato all’alba, preparato alla pugliese con pomodorini, olive nere, aglio, prezzemolo fresco e un filo di olio extravergine.
Lo scorfano è arrivato al tavolo ancora sfrigolante, in un piatto di ceramica colorata, accompagnato da un calice di vino bianco fresco, leggermente fruttato. Era uno spettacolo per gli occhi… ma al primo assaggio ho capito che sarebbe stato anche un ricordo indelebile. La carne era delicatissima, saporita ma senza essere invadente, con un gusto che raccontava il mare e la semplicità della cucina pugliese. Le verdure di accompagnamento, cotte alla perfezione, esaltavano il piatto senza coprire il sapore del pesce.
Il personale era perfetto: discreto, preparato, sempre sorridente. Ogni richiesta veniva accolta con prontezza e cordialità. Il responsabile di sala, con un tono calmo e gentile, si è anche fermato a raccontare da dove venivano i prodotti — quasi tutti locali, coltivati o pescati a pochi chilometri da lì.
Alla fine del pranzo, con il caffè servito su un vassoio di rame e il mare davanti che sembrava un quadro, ho pensato: questa è la Puglia che ti entra nel cuore — buona, genuina e accogliente. E quello scorfano… ancora oggi, è il migliore che abbia...
Read moreIl locale si presenta in maniera semplice, sala enorme con tanti tavoli, certo non intimo ma sul mare e si presenta comunque bene.
I primi segnali di allarme arrivano dal menu, plastificato e con tante cose in carta, ma nulla di grave. Data la vasta scelta chiediamo consiglio per un antipasto ed un primo, ci vengono prontamente consigliati i piatti piu cari sulla carta, non un dramma ma non un buon segnale.
Arriva il piatto forte del locale, un antipasto di crudi e cotti di pesce su vassoio da dividere. L’insalata di mare era chiaramente non fresca e forse presa da un barattolo in salamoia ed aveva un brutto odore, il polpo cotto malissimo era duro come un sasso, le alici fritte eran come gomma e fritte chissa quando, il carpaccio di polpo era ancora letteralmente ghiacciato di freezer. Incredibile ma vero la cosa piu buona era il salmone affumicato, che poco avrebbe a che fare con un antipasto di pesce mediterraneo, eppure trionfava li in mezzo.
Visto l’andazzo e non volendo rischiare, decidiamo di non assaggiare i crudi di pesce, e chiediamo al cameriere di passare direttamente alle paste. Va detto, il cameriere e stato molto cortese in tutto questo.
Il fatto piu imbarazzante per un ristorante arriva ora, quando il proprietario venuto a sapere che noi senza lamentarci abbiamo comunque deciso di non finire un piatto, decide di venire a confrontarci al tavolo. Vedendolo arrivare, noi eravamo certi che sarebbero arrivate delle scuse, siamo stati invece aggrediti verbalmente con frasi del tipo ‘Me lo dica lei invece come si fa un carpaccio di polpo’.
Rimasti senza parole, chiediamo il conto per andar via, prima che arrivino le paste. Il proprietario avalla la nostra richiesta dandoci contro ancora in dialetto e ci presenta un conto di 68 euro, che includeva anche le paste che al tavolo non erano mai arrivate.
Esperienza orribile e per fortuna...
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