Beh ... lo dico subito che pur "incuriosito" dai piccoli Musei tematici non sempre né esco entusiasta. E' il caso del Museo della Battaglia di Anghiari, che è sito nel Palazzo del Mazzocco, simbolo del potere fiorentino, che è posto in alto sulla facciata esterna. Al suo interno, un plastico ed informazioni didattiche che "raccontano" la famosa battaglia che vide contrapposti gli eserciti da una parte del Ducato di Milano, retto dalla famiglia dei Visconti, e dall'altra la Repubblica di Venezia, nella cui compagine era schierata tra l'altro Firenze e il Papato (se si vuole, scendendo il "drittone" che parte dalla Chiesa della Croce per raggiungere Sansepolcro, si attraversa proprio i luoghi della battaglia) che vide vittoriosa, appunto, quest'ultima. Famosa è la successiva "disfida" che vide di fronte due geni del Rinascimento, quali Leonardo da Vinci e Michelangelo, che furono chiamati dal Gonfaloniere Soderini ad affrescare le pareti del Salone dei 500, allora Sala del Maggior Consiglio, a Palazzo Vecchio, con le Battaglia di Anghiari, per Leonardo, e di Cascina contro Pisa, per Michelangelo. La commessa poi, per quanto la storia ci racconta e sappiamo, non ebbe successo per il "fallimento" di Leonardo e la successiva rinuncia di Michelangelo. Perduti i cartoni originali, oggi conosciamo solo grazie ad artisti successivi al periodo storico in oggetto alcuni "tratti" dell'affresco. il più "suggestivo" è sicuramente quello del Rubens come della Tavola Doria (entrambe in copia nel Museo). Pregevole l'iniziativa della Galleria degli Uffizi che, in collaborazione con la Fondazione CRF, sta portando sul "territorio" l'Arte per raccontare a mezzo, appunto, dell'Arte e dei documenti gli accadimenti storici lì dove sono accaduti. In questo periodo, e fino al 17/09, è in essere la Mostra "Intellettuali in battaglia" che si pone l'obbiettivo di far conoscere due figure di rilievo, anghiaresi di nascita, quali Girolamo Magi e Federico Nomi, letterati del XVI e XVII secolo. Una curiosità ... è di Federico Nomi un poema tragicomico, dal titolo appunto "Il Catorcio di Anghiari", che racconta liberamente una faida tra due Città che sfocia in "fatti d'arme" ... appunto Anghiari e Sansepolcro con il "rapimento" del Catorcio di Anghiari con successiva spedizione di "recupero". Oggi, dopo tante contese, il Catorcio è un reperto del Museo. Consiglio di indagare ... perché la storia è intrigante. Ad iniziare dal cosa possa essere il...
Read moreVisit only if you're intetested about this kind of history and battles. The tour inside this museum takes around 40 mins (We forgot to see the garden). There're 3 floors, you can find two 3D maps explaining where happened this battle, and how is the area. There're also paintings, materials of the battle. Then you can watch a short movie (in Italian & English) explaining about its history, then telling about the painting that exist in Palazzo Vecchio in Florence. It's good also for kids because it's very simple, and not so boring. On the ground floor they sell collection of books also for kids, and some toys related to the battle, or Leonardo da...
Read moreLa battaglia di Anghiari fu uno scontro molto importante per gli equilibri politici dell'Italia quattrocentesca e va inserita nel più complesso quadro delle guerre della Lombardia. Infatti già da molti anni la penisola era scossa dagli scontri fra due coalizioni orbitanti attorno ai due stati più egemonici, cioè il ducato di Milano, retto dalla famiglia dei Visconti, e la repubblica di Venezia. In questo contesto il comune di Firenze si era dapprima schierato con i viscontei per poi passare nel 1425 con la Serenissima sia perché era entrato in contrasto con il ducato, divenuto troppo influente perfino nella politica interna fiorentina, sia per trovare maggior intesa con il Papato, obiettivo che fu portato del tutto a termine nel 1431 con la morte del pontefice antifiorentino Martino V e l'elezione di Eugenio IV, veneziano, più disponibile a nuove alleanze in funzione antiviscontea. Perciò, dopo numerosi altri scontri, nell'estate del 1440 le truppe ducali al comando del condottiero Niccolò Piccinino entrarono in Toscana e si scontrarono con quelle della coalizione (Firenze, Serenissima e stato Pontificio) fra il borgo di Anghiari e Sansepolcro. L'esercito della coalizione concentratosi nei pressi del piccolo borgo di Anghiari comprendeva 4000 soldati del Papa, guidati dal cardinale Ludovico Trevisano, un pari contingente fiorentino, ed una compagnia di 300 cavalieri di Venezia, guidati da Micheletto Attendolo. Alle truppe si aggiunsero volontari di Anghiari. Le forze milanesi, numericamente inferiori (9.000 contro 11.000), erano guidate da Niccolò Piccinino per conto del duca Filippo Maria Visconti e raggiunsero la zona nella notte del 28 giugno. A queste si unirono altri 2000 uomini della città di Sansepolcro. Confidando nell'elemento sorpresa e nelle capacità del proprio esercito, Piccinino ordinò un attacco per il pomeriggio del 29 giugno, ma la polvere sollevata dai milanesi sulla strada tra Sansepolcro e Anghiari allertò Attendolo, che si preparò...
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