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Oratory of Saint Pellegrino — Attraction in Caporciano

Name
Oratory of Saint Pellegrino
Description
Nearby attractions
Church of Saint Mary of the Assumption
Via Antonio de dominicis, 67020 Bominaco AQ, Italy
Castello di Bominaco
67020 Bominaco, Province of L'Aquila, Italy
Nearby restaurants
Ristorante bar caffetteria Le Origini
Via della Madonnella, 2, 67015 Bominaco AQ, Italy
Nearby hotels
Dimora San Pellegrino - Albergo Diffuso/B&B - Sognando Bominaco
Via Bagno, 67020 Bominaco AQ, Italy
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Keywords
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Oratory of Saint Pellegrino
ItalyAbruzzoCaporcianoOratory of Saint Pellegrino

Basic Info

Oratory of Saint Pellegrino

Via Antonio de Dominicis, 67020 Bominaco AQ, Italy
4.9(623)
Open 24 hours
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spot

Ratings & Description

Info

Cultural
Scenic
Accessibility
attractions: Church of Saint Mary of the Assumption, Castello di Bominaco, restaurants: Ristorante bar caffetteria Le Origini
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Phone
+39 0862 93764
Website
parrocchiabominacocaporciano.it

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Reviews

Nearby attractions of Oratory of Saint Pellegrino

Church of Saint Mary of the Assumption

Castello di Bominaco

Church of Saint Mary of the Assumption

Church of Saint Mary of the Assumption

4.8

(164)

Closed
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Castello di Bominaco

Castello di Bominaco

4.5

(265)

Open until 12:00 AM
Click for details

Things to do nearby

Santo Stefano di S and the castle of Rocca Calascio
Santo Stefano di S and the castle of Rocca Calascio
Sun, Dec 7 • 5:30 PM
67020, Santo Stefano di Sessanio, Abruzzo, Italy
View details
Taste organic wines and visit our winery
Taste organic wines and visit our winery
Wed, Dec 10 • 11:00 AM
65011, Catignano, Abruzzo, Italy
View details

Nearby restaurants of Oratory of Saint Pellegrino

Ristorante bar caffetteria Le Origini

Ristorante bar caffetteria Le Origini

Ristorante bar caffetteria Le Origini

4.5

(107)

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Reviews of Oratory of Saint Pellegrino

4.9
(623)
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5.0
3y

Parte del più antico complesso monastico benedettino del VIII secolo fu edificato a fine XI° sec ed inizio XII° sec. Da menzionare, il ciclo di affreschi della prima metà del secolo XIII°. La straordinaria varietà e qualità degli affreschi, hanno reso questo gioiello di arte medievale oggetto di studio a livello nazionale ed internazionale, tanto che viene appellato la Cappella Sistina d'Abruzzo. Nel 1423 la spedizione guidata dal capitano di ventura Braccio da Montone coinvolse l'intero territorio di Bominaco e provocò la distruzione dell'abbazia benedettina di S. Maria Assunta, che fino ad allora era stata il punto nodale del borgo, e delle sue difese. Anche il castello, arroccato sulla sommità dell'altura che domina la zona, consistente in una cinta muraria di forma trapezoidale sormontata da una possente torre cilindrica subì, in quella circostanza, danni ingenti. Il torrione, con base fortemente scarpata, conserva ancora alcuni modiglioni dell'apparecchiatura a sporgere ed era dotato di cinque feritoie, di cui tre aperte al primo piano e le altre due in corrispondenza del secondo, era inoltre inserito in un ingegnoso sistema di segnalazioni che comprendeva tutta una serie di castelli circonvicini collegati visivamente tra loro. A partire dai primi anni del secolo XI°, grazie alle copiose assegnazioni di terre e beni dei villaggi circonvicini fatte ad opera di Oderisio, il complesso monastico di Bominaco, Momenaco era l'antico nome del monastero che già dal X° secolo sorgeva dove oggi è Bominaco, conobbe un periodo di grande splendore e la stessa comunità rurale di Caporciano fu posta alle sue dirette dipendenze. Alla metà del XII° secolo il numero dei centri abruzzesi indicati come castellum era ancora esiguo, ma in seguito il fenomeno dell'incastellamento si diffuse in maniera capillare in tutta la regione. La crescente affermazione del potere dell'abbazia bominacense determinò, tra la fine del XII° secolo ed i primi del successivo, l'espansione del borgo e la necessità di erigere un sistema di difesa: ne seguì l'edificazione del castello. In una prima fase fu costruito un recinto murario dotato di merli (efficaci elementi strutturali finalizzati alla difesa) e dotato di cammino di ronda alla sommità e scandita da torrioni quadrangolari lungo il perimetro. La grande torre, che costituisce la principale emergenza superstite del castello, fu invece costruita successivamente, dopo l'invasione di Braccio da Montone, nel punto in cui la forma trapezoidale della pianta si restringe. La maestosa torre, elevata sul monte Buscito (m 1171) e realizzata nella stessa muratura a sacco di pietre di piccola dimensione che caratterizza il preesistente circuito murario, domina tutto lo spazio circostante: uno scenario di grande valore paesaggistico che comprende tutta la piana di Navelli con lo sfondo imponente del Gran Sasso; essa fu eretta probabilmente a spese della ricca famiglia dei Fioravanti a cui, come ringraziamento per aver partecipato fattivamente alla battaglia del 1423 ed aver in tal modo protetto i possedimenti della Chiesa, papa Martino V concesse il patronato sull'abbazia...

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1.0
2y

A friend wanted to show us the Oratory, we arrived at 11h20. We telephoned to arrange a visit, but were informed that the guides were unavailable. Waiting with us were visitors from all over the world and many had made long journeys that day in order to visit. Perhaps one has to arrive before 11h00? As there is very little tourist accommodation nearby, starting at 10h00 and opening until 13h00 or even 10h00 to 12h00, but reopening at 14h00 might serve better? In the meantime my conclusion is that the opening times should give the last time to phone for a...

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5.0
4y

Difficile descrivere un luogo così bello; entri col buio in un piccolissimo spazio e grazie ad una moneta da 2 euro si accende la magia... Ed eccoci in un balzo temporale che ci porta nel 1263 con un 'esplosione di colori e un' esuberanza pittorica che colpisce i tuoi occhi e la tua anima. Tutto è perfettamente conservato nel tempo, in barba ai terremoti e devastazioni . Io non amo l'arte pittorica legata alle chiese ma questa è tutta un'altra storia. Vorresti restar lì per diverso tempo ed osservare meglio ogni particolare; Purtroppo la visita è breve . Il Calendario lunare è molto particolare perché raffigura i mesi dell'anno con un personaggio intento nei lavori di campagna tipici del mese ed inoltre sul datato c'è il segno zodiacale . A mio parere andrebbe inserito nei libri di arte . Info importanti: per visitare è necessario contattare la guida ( allego solo la foto del.numero di telefono perché è vietatissimo scattare le foto.) È gradita una piccola offerta ma l'ingresso è libero. Vicino l'oratorio c'è solo un locale per pranzare e spesso è pieno per cui il mio consiglio è di fermarsi al paese prima, credo si chiami Caporciano dove abbiamo trovato un piccolo ristorante ( forse l'unico del paese :) che è a conduzione familiare e dove si mangia benissimo . Insomma la visita in questo luogo magico e sperduto...

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L'Osservatore TiburtinoL'Osservatore Tiburtino
Parte del più antico complesso monastico benedettino del VIII secolo fu edificato a fine XI° sec ed inizio XII° sec. Da menzionare, il ciclo di affreschi della prima metà del secolo XIII°. La straordinaria varietà e qualità degli affreschi, hanno reso questo gioiello di arte medievale oggetto di studio a livello nazionale ed internazionale, tanto che viene appellato la Cappella Sistina d'Abruzzo. Nel 1423 la spedizione guidata dal capitano di ventura Braccio da Montone coinvolse l'intero territorio di Bominaco e provocò la distruzione dell'abbazia benedettina di S. Maria Assunta, che fino ad allora era stata il punto nodale del borgo, e delle sue difese. Anche il castello, arroccato sulla sommità dell'altura che domina la zona, consistente in una cinta muraria di forma trapezoidale sormontata da una possente torre cilindrica subì, in quella circostanza, danni ingenti. Il torrione, con base fortemente scarpata, conserva ancora alcuni modiglioni dell'apparecchiatura a sporgere ed era dotato di cinque feritoie, di cui tre aperte al primo piano e le altre due in corrispondenza del secondo, era inoltre inserito in un ingegnoso sistema di segnalazioni che comprendeva tutta una serie di castelli circonvicini collegati visivamente tra loro. A partire dai primi anni del secolo XI°, grazie alle copiose assegnazioni di terre e beni dei villaggi circonvicini fatte ad opera di Oderisio, il complesso monastico di Bominaco, Momenaco era l'antico nome del monastero che già dal X° secolo sorgeva dove oggi è Bominaco, conobbe un periodo di grande splendore e la stessa comunità rurale di Caporciano fu posta alle sue dirette dipendenze. Alla metà del XII° secolo il numero dei centri abruzzesi indicati come castellum era ancora esiguo, ma in seguito il fenomeno dell'incastellamento si diffuse in maniera capillare in tutta la regione. La crescente affermazione del potere dell'abbazia bominacense determinò, tra la fine del XII° secolo ed i primi del successivo, l'espansione del borgo e la necessità di erigere un sistema di difesa: ne seguì l'edificazione del castello. In una prima fase fu costruito un recinto murario dotato di merli (efficaci elementi strutturali finalizzati alla difesa) e dotato di cammino di ronda alla sommità e scandita da torrioni quadrangolari lungo il perimetro. La grande torre, che costituisce la principale emergenza superstite del castello, fu invece costruita successivamente, dopo l'invasione di Braccio da Montone, nel punto in cui la forma trapezoidale della pianta si restringe. La maestosa torre, elevata sul monte Buscito (m 1171) e realizzata nella stessa muratura a sacco di pietre di piccola dimensione che caratterizza il preesistente circuito murario, domina tutto lo spazio circostante: uno scenario di grande valore paesaggistico che comprende tutta la piana di Navelli con lo sfondo imponente del Gran Sasso; essa fu eretta probabilmente a spese della ricca famiglia dei Fioravanti a cui, come ringraziamento per aver partecipato fattivamente alla battaglia del 1423 ed aver in tal modo protetto i possedimenti della Chiesa, papa Martino V concesse il patronato sull'abbazia di Bominaco.
Daniela MonacoDaniela Monaco
Difficile descrivere un luogo così bello; entri col buio in un piccolissimo spazio e grazie ad una moneta da 2 euro si accende la magia... Ed eccoci in un balzo temporale che ci porta nel 1263 con un 'esplosione di colori e un' esuberanza pittorica che colpisce i tuoi occhi e la tua anima. Tutto è perfettamente conservato nel tempo, in barba ai terremoti e devastazioni . Io non amo l'arte pittorica legata alle chiese ma questa è tutta un'altra storia. Vorresti restar lì per diverso tempo ed osservare meglio ogni particolare; Purtroppo la visita è breve . Il Calendario lunare è molto particolare perché raffigura i mesi dell'anno con un personaggio intento nei lavori di campagna tipici del mese ed inoltre sul datato c'è il segno zodiacale . A mio parere andrebbe inserito nei libri di arte . Info importanti: per visitare è necessario contattare la guida ( allego solo la foto del.numero di telefono perché è vietatissimo scattare le foto.) È gradita una piccola offerta ma l'ingresso è libero. Vicino l'oratorio c'è solo un locale per pranzare e spesso è pieno per cui il mio consiglio è di fermarsi al paese prima, credo si chiami Caporciano dove abbiamo trovato un piccolo ristorante ( forse l'unico del paese :) che è a conduzione familiare e dove si mangia benissimo . Insomma la visita in questo luogo magico e sperduto vale 10 stelle.
Luigi baroniLuigi baroni
Sito a Bominaco in provincia dell Aquila, faceva parte di un complesso monastico di cui se ne conservano ad oggi piccole porzioni. La sua costruzione risale al 1263 su scritti dell' abate Teodino. Dedicato a San Pellegrino, un vero pellegrino che fu qui martirizzato e le cui spoglie riposano al di sotto dell' altare, si ritiene che sulle sue spoglie venne eretta una chiesa nell VIII sec.L oratorio è un piccolo ambiente con unica navata priva di abside di circa 18 MT x 5,6 MT con volta a botte ogivale. La facciata presenta un pronao sei entravo. Un secondo ingresso riservato ai monaci e posto nella parte opposta dell ingresso che invece era dedicato ai fedeli. L interno è completamente decorato con un ciclo di affreschi dedicati alla vita di Gesu, storie del San Pellegrino e sul giudizio universale. Importante anche il calendario Bominacese, con i mesi dell anno liturgico. È dichiarato monumento nazionale. Assolutamente da vedere. Sul cancello è affisso il numero per chiamare la guida che verrà in 5 minuti netti. Se il cancello è aperto attendete fuori poiché sono impegnati in una visita guidata e potrete partecipare al termine
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Parte del più antico complesso monastico benedettino del VIII secolo fu edificato a fine XI° sec ed inizio XII° sec. Da menzionare, il ciclo di affreschi della prima metà del secolo XIII°. La straordinaria varietà e qualità degli affreschi, hanno reso questo gioiello di arte medievale oggetto di studio a livello nazionale ed internazionale, tanto che viene appellato la Cappella Sistina d'Abruzzo. Nel 1423 la spedizione guidata dal capitano di ventura Braccio da Montone coinvolse l'intero territorio di Bominaco e provocò la distruzione dell'abbazia benedettina di S. Maria Assunta, che fino ad allora era stata il punto nodale del borgo, e delle sue difese. Anche il castello, arroccato sulla sommità dell'altura che domina la zona, consistente in una cinta muraria di forma trapezoidale sormontata da una possente torre cilindrica subì, in quella circostanza, danni ingenti. Il torrione, con base fortemente scarpata, conserva ancora alcuni modiglioni dell'apparecchiatura a sporgere ed era dotato di cinque feritoie, di cui tre aperte al primo piano e le altre due in corrispondenza del secondo, era inoltre inserito in un ingegnoso sistema di segnalazioni che comprendeva tutta una serie di castelli circonvicini collegati visivamente tra loro. A partire dai primi anni del secolo XI°, grazie alle copiose assegnazioni di terre e beni dei villaggi circonvicini fatte ad opera di Oderisio, il complesso monastico di Bominaco, Momenaco era l'antico nome del monastero che già dal X° secolo sorgeva dove oggi è Bominaco, conobbe un periodo di grande splendore e la stessa comunità rurale di Caporciano fu posta alle sue dirette dipendenze. Alla metà del XII° secolo il numero dei centri abruzzesi indicati come castellum era ancora esiguo, ma in seguito il fenomeno dell'incastellamento si diffuse in maniera capillare in tutta la regione. La crescente affermazione del potere dell'abbazia bominacense determinò, tra la fine del XII° secolo ed i primi del successivo, l'espansione del borgo e la necessità di erigere un sistema di difesa: ne seguì l'edificazione del castello. In una prima fase fu costruito un recinto murario dotato di merli (efficaci elementi strutturali finalizzati alla difesa) e dotato di cammino di ronda alla sommità e scandita da torrioni quadrangolari lungo il perimetro. La grande torre, che costituisce la principale emergenza superstite del castello, fu invece costruita successivamente, dopo l'invasione di Braccio da Montone, nel punto in cui la forma trapezoidale della pianta si restringe. La maestosa torre, elevata sul monte Buscito (m 1171) e realizzata nella stessa muratura a sacco di pietre di piccola dimensione che caratterizza il preesistente circuito murario, domina tutto lo spazio circostante: uno scenario di grande valore paesaggistico che comprende tutta la piana di Navelli con lo sfondo imponente del Gran Sasso; essa fu eretta probabilmente a spese della ricca famiglia dei Fioravanti a cui, come ringraziamento per aver partecipato fattivamente alla battaglia del 1423 ed aver in tal modo protetto i possedimenti della Chiesa, papa Martino V concesse il patronato sull'abbazia di Bominaco.
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Daniela Monaco

Daniela Monaco

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Sito a Bominaco in provincia dell Aquila, faceva parte di un complesso monastico di cui se ne conservano ad oggi piccole porzioni. La sua costruzione risale al 1263 su scritti dell' abate Teodino. Dedicato a San Pellegrino, un vero pellegrino che fu qui martirizzato e le cui spoglie riposano al di sotto dell' altare, si ritiene che sulle sue spoglie venne eretta una chiesa nell VIII sec.L oratorio è un piccolo ambiente con unica navata priva di abside di circa 18 MT x 5,6 MT con volta a botte ogivale. La facciata presenta un pronao sei entravo. Un secondo ingresso riservato ai monaci e posto nella parte opposta dell ingresso che invece era dedicato ai fedeli. L interno è completamente decorato con un ciclo di affreschi dedicati alla vita di Gesu, storie del San Pellegrino e sul giudizio universale. Importante anche il calendario Bominacese, con i mesi dell anno liturgico. È dichiarato monumento nazionale. Assolutamente da vedere. Sul cancello è affisso il numero per chiamare la guida che verrà in 5 minuti netti. Se il cancello è aperto attendete fuori poiché sono impegnati in una visita guidata e potrete partecipare al termine
Luigi baroni

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